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Le disgrazie non vengono mai sole
Sarà ancora così? Federal Reserve che salva per l’ennesima volta il grasso gatto alias le banche USA?
L’attenzione del mercato è tutta orientata su Goldman Sachs. Ed è giusto che sia così. Come scritto in un post stamattina, questa vicenda può veramente cambiare le carte sul tavolo da gioco della finanza internazionale.
Ma attenzione: le disgrazie non vengono mai sole.
Questa volta dobbiamo adottare un famoso detto popolare e renderci conto del fatto che, sia per effetto domino, sia per il pompaggio dello short, sia per logiche macroeconomiche, potrebbero manifestarsi tempi molto duri sui mercati. E le stesse banche USA, protagoniste della fatidica “mano forte” trasformatasi nel tempo in “mano invisibile”, essendo TUTTE nel mirino, potrebbero “alleggerire” la loro pressione sul mercato e lasciarlo andare un po ‘ di più per la sua strada.
Come detto, il “wind of change” parte soprattutto dagli organi governativi USA che (finalmente) vogliono chiarezza in un mercato assolutamente dominato da big player senza scrupoli che per tanti anni hanno fatto il buono ed i cattivo tempo.
Ma, come detto, le disgrazie non vengono mai sole.
Si, mi riferisco alle indagini che colpiranno anche Merrill Lynch, BofA, UBS e tutte le altre, ma non solo.
Signori, vi ricordate di un paesino che si affaccia sul Mediterraneo che risponde al nome di Grecia?
Bene, in un mercato dove l’effetto domino sul sistema bancario si farà sentire, dove l’armonia, la pace, la serenità e la bassa volatilità è stata violentata dalla vicenda GS, tutto quello che prima era quasi facile, oggi rischia di diventare tremendamente difficile.
Quindi anche una situazione che sembrava chiara (il salvataggio della Grecia) potrebbe diventare complicata.
E come mai potrebbe ritornare in auge rapidamente il problema Crisi Grecia?
Una scadenza importante
Domani, giorno 20 aprile 2010 la Repubblica Ellenica avrà una scadenzina: bonds governativi per la bellezza di 8.2 miliardi di Euro che dovranno essere rinnovati. Si farà ricorso ovviamente ad un’asta. Ma quest’asta viene in un momento dove il clima non è certo idilliaco.
Ma non è tutto.
Ormai sul mercato ci si continua a chiedere quale sarà la prossima vittima da portare all’altare sacrificale.
E gli occhi sono tutti puntati sulla penisola iberica. Ma non tanto sulla Spagna (al momento) ma soprattutto sul Portogallo. Si sprecano sulla rete i parallelismi tra il paese iberico e quello ellenico (vedi articolo del Telegraph ad esempio) parallelismo che Lisbona non accetta assolutamente, e su questo trovano il mio appoggio. Il Portogallo non si può paragonare alla Grecia, è una vicenda diversa, e soprattutto (al momento) non ci sono stati evidenti brogli. Ma non si può assolutamente escludere che la crisi si allarghi a macchia d’olio. E lo vediamo già dai CDS, i Credit Default Swap. Guardate il grafico qui sotto
Credit Default Swap: PIIGS. Il podio.
Estremamente interessante un fatto. Le paure ed il rischio default si sono spostate tutte nell’area del Mediterraneo. Grecia con CDS ai MASSIMI STORICI (mai così elevato il differenziale di rendimento con il Bund), e seconda piazza conquistata visibilmente (in verde) dal Portogallo. E la medaglia di bronzo se la merita la Spagna che supera con uno sprint l’Irlanda che e in evidente “miglioramento”. Tutto questo porta ovviamente volatilità. Ma io ribadisco la mia posizione. Trovo enormemente difficile e impraticabile la carta “default” per un paese membro dell’Unione Europea. Sarebbe un dramma incibile soprattutto per lo stesso settore bancario e per gli altri stati membri. Germania in primis, la quale infatti potrebbe essere il “cavaliere bianco salvatore delle Patrie” (visto che le banche tedesche sono le prime come esposizione su questi paesi) protagonista, nel caso in cui le cose si mettessero veramente molto male.
Conclusioni
Teniamo alta la guardia. Tutto il mercato si sta muovendo in una fase correttiva che, come previsto, colpisce non solo l’equity ma tutte le attività che manifestavano, fino a qualche giorno fa, una rischiosità bassa e ritorni superiori alla media.
Il quadro intermarket lo evidenzia con chiarezza.
La prudenza è d’obbligo. E le disgrazie…
STAY TUNED!
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