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La speculazione ci porterà alla deriva
Quanto temuto sta puntualmente accadendo.
Circa 15 giorni fa parlavo della possibilità di assistere al cosiddetto “effetto domino” : crisi Grecia, conseguente interessamento dei paesi dell’area, Italia compresa.
Effetto domino che si sta concretizzando.
L’area del Mediterraneo, battezzata all’inizio come Club Med e poi ingenerosamente chiamata dagli anglosassoni come PIIGS, acronimo che riprende le iniziali di Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, è in forte difficoltà e la speculazione sicuramente farà in modo che queste difficoltà vengano ampliate dal mercato.
Poi per carità, non c’è solo la speculazione, ma ci sono dei problemi reali.
Tutti sappiamo che la Grecia è ad un livello di deficit PIL pari al 13%, che il Portogallo non dista poi così tanto da questi livelli (9.2%) e che la Spagna non sta di certo meglio (deficit /PIL all’11.4%). E tutti sappiamo che questi problemi non saranno facili da risolvere.
Ci vorranno interventi veramente drastici per rimettere in sesto le economia di questi paesi, con una grande problematica soprattutto per l’Europa: se infatti la Grecia poteva venire “salvata” viste le sue dimensioni esigue ed il suo limitato peso all’interno dell’area Euro, magari condannata a qualche pena o castigo da parte di Bruxelles, come fare a salvare il Portogallo e soprattutto la Spagna? E se poi tutte e tre vanno in tilt?
I mercati stanno subodorando questo grave rischio e si dimostrano deboli. Ma non solo in Europa.
Fossimo stati in “altri tempi” questi paesi potevano usare un’arma, oggi non più utilizzabile: ovvero la svalutazione. Ma ora c’è l’Euro ed è tutto più complesso. E la conseguenza non può che essere un Euro molto debole, che trascina al rialzo un rinfrancato Dollaro USA e affossa le borse (analisi intermarket dixit).
C’è in ballo una partita di circa 2 trilioni di dollari, un importo immane che va ad influire non solo sul morale degli operatori, ma anche sulle prospettive di crescita economica mondiale.
Pian paino lo spettro delle nostre più cupe previsioni, fatte mesi fa, si sta materializzando. O comunque si avvicina sempre di più ad una potenziale realtà futura.
Credit Default Swap PIIGS
Se andiamo a vedere, aggiornati a stamattina, i vari CDS (Credit Default Swap) dei paesi PIIGS, possiamo notare con chiarezza l’aumento del rischio percepito sul debito sovrano di questi Stati.
Il grafico è più che evidente. Guardate, oltrer che il trend dei CDS della Grecia, il “rally” del Portogallo che propone come prossimo Stato in crisi. E’ passato in un amen da 167, a 196 per poi arrivare stamani a 244. In altre parole, significa che assicurare per 10 milioni di Euro di titoli emessi dal Governo portoghese, servono 244.400 Euro. Venerdi ce ne volevano 167.000 €. Capite benissimo cosa comporta sia per chi effettivamente vuole coprirsi sul rischio default del Portogallo e per chi invece vuole solo specularci sopra. Un Far West giù visto con Lehman Brothers e General Motors, tanto per fare due casi che mi vengono in mente.
Tutto questo ci porta ad una riflessione, ovvero sul peso della speculazione in questo ambito. Speculazione che, secondo me, arriverà a colpire prima o poi anche l’Italia e che procurerà danni non da poco. Infatti questa operatività contribuisce in modo determianante ad affossare mercati, generare crisi, creare sconquassi.
E allora? E allora siamo al solito punto.
E’ inutile che cerchiamo di risollevare i mercati dalla crisi e dai problemi quanto a livello globale ancora non si è trovata una quadra per la regolamentazione del mercato dei derivati.
L’ho già detto migliaia di volte. Ormai le banche si sono trasformate in Hedge Funds e vivono (a livello di utili) con un’operatività dissennata e parassita. Occorre fare utili, non importa come e dove e a spese di chi. E se poi a rimetterci è tutto il sistema economico poco importa.
Credo che questo sia il VERO grande problema, prima ancora del deficit /PIL greco o del fardello del debito pubblico italiano.Se non si risolvono questi problemi alla radice, si affonda, tutti insieme. Lo si vuole capire o no?
Ops… forse invece fa comodo così, e chi comanda il sistema non ha nessun interesse per regolamentare seriamente il mercato dei derivati. Vedasi Goldman Sachs e le sue sorelle (è da un po’ che non la nominavamo più, eh?).
E allora, miei cari lettori, aspettiamoci il peggio del peggio. I livelli dei derivati (volumetrici) sono molto superiori rispetto a quelli visti nel periodo Lehman Brothers. Soprattutto quelli aperti non per copertura ma a fini speculativi.
Indi per cui… chi è causa del suo mal ,pianga se stesso…
Tornando alla classifica, vedete anche l’aumento dei CDS della Spagna e, conseguentemente, anche dell’Italia, che resta il paese sulla carta più “solido” rispetto” agli altri . Per una volta possiamo essere orgogliosi di essere italiani. Sperando che duri.
STAY TUNED!
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