Le banche portano i soldi in BCE: si riaffaccia la crisi di liquidità
In data 11 agosto avevo segnalato un rischio che secondo me sarebbe diventato reale. Nuovamente. Dopo il crack Lehman Brothers.
E questo rischio oggi è riscontrato da più fonti. Stiamo parlando del rischio liquidità del sistema bancario (CLICCATE QUI per vedere il post)
L’indicatore che noi usiamo per monitorare questo rischio è il cosiddetto Euro TED Spread, ovvero il TED Spread Europeo. Vale a dire il differenziale tra il tasso Euribor a 3 mesi ed il tasso Eonia Swap 3 mesi (oppure il generivo governativo sempre a 3 mesi).
Grafico Euro TED spread
Come volesi dimostrare il tasso Euro TED Spread continua ad essere in tensione e le banche tornano a faticare a trovare liquidità. Un dato interessante in emrito è sicuramente quello dei fondi depositati presso la banca centrale. Infatti gli istituti di credito dell’Eurozona hanno fatto aumentare i loro versamente nei conti di BCE per la bellezza di ben 23.7 miliardi di Euro in soli tre giorni, passando da 82,194 mld di mercoledì a 90,532 mld e poi a 105,911 mld di venerdì. Certo, sono sempre altre cifre se paragonate a quelle viste nel periodo del default di Lehman Brothers e sempre lontano dai massimi fatti segnare ad inizio mese (145 mld) ante intervento BCE a sostegno di Italia e Spagna.
Ma questi dati ci illustrano in modo ideale la situazione. Il mercato torna a non fidarsi più e si riaffaccia serenamente una nuova crisi di liquidità.
La BCE, dal canto suo, aveva tentato di disincentivare questi versamenti, retribuendo i fondi depositati con tassi di interesse molto inferiori al tasso REPO (0.75% vs 1.50%). Ma alle banche quasi non interessa. Bisogna tutelarsi, bisogna cercare il porto sicuro, bisogna mettere il denaro in luoghi esenti da rischio.
E mamma BCE resta l’unica alternativa.
Mi sembra di ricordare quanto accadein alcune aziende corporate USA, dove si trova anche tantissimi liquidità, che però non viene investita e non viene quindi immessa nel sistema in quanto non ci si fida più di niente e di nessuno. Meglio a quel punto lasciare il denaro a riposo su strumenti qusi infruttiferi, ma con la certezza che non ci sono nè rischi e nè vincoli.
Segnali chiari che il mercato è molto molto malato.
Depositi banche Eurozona presso BCE
Announcements on Operational aspects
As announced by the Governing Council on 10 May 2010, the ECB conducts specific operations in order to re-absorb the liquidity injected through the Securities Markets Programme (SMP). In this regard, the ECB will carry out a quick tender on 23 August at 11.30 in order to collect one-week fixed-term deposits with settlement day on 24 August. A variable rate tender with a maximum bid rate of 1.50% will be applied and the ECB intends to absorb in amount of EUR 110.5 billion.
The latter corresponds to the size of the SMP, taking into account transactions with settlement on or before Friday 19 August, rounded to the nearest half billion. As the SMP transactions which settled last week were of a volume of EUR 14,291 million, the rounded settled amount – and the intended amount for absorption accordingly – increased to EUR 110.5 billion. (Source: Bloomberg e BCE)
STAY TUNED!
DT
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che fa coppia con questo:
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-08-18/indagine-banche-europee-220810.shtml?uuid=AaKEzJxD
Carissimo Dream,
Il tuo commento e’ “spot-on”… Vorrei solo segnalarti la diluizione delle regole di Basilea 3 in sede EU per quanto concerene cosa costituisce il “capitale” di una banca. Certamente questo non aiuta ad aumentare la fiducia nel mercato dei prestiti interbancari.
I tedeschi hanno voluto includere le ” participazionei silenziose “, i francesi le quote detenute nelle filiali, anche assicurative ( double-counting) e l’ Italia, i crediti di imposta sulle perdite.
Negli USA invece, la legge Dodd-Frank proibisce l’ uso delle agenzie di ratings per calcolare il rischio, ma Basilea 3, per quanto meno, ne fa’ ancora ampiamente uso. Chiaramente, questa debacle della UE fornisce munizioni alle lobbies bancarie americane per deragliare l’ applicazione di Basilea 3.
Reperire capitale sul mercato per una banca ora e’ enormemente difficile, specie con i prezzi raggiunti dalle equities (azioni)…e sappiamo tutti che i titoli nel loro portfolio non possono certo essere venduti al par. Gli stati dal canto loro, non hanno piu’ le risorse necessarie per salvare nuovamente le banche, e porterebbe una nazione come l’ Italia, sulla strada Greca, in via definitiva.
Caro DT… come sempre faccio l’uccellaccio del malaugurio… ma dai grafici che hai postato mi pare evidente… che senza circolazione dei capitali… la recessione è più che scontata e sarà molto più grave di quella da cui, ci dicevano, ne siamo usciti!
Il fatto che non si prestino stavolta… mi indica che hanno paura che siamo alla vigilia di un crollo sistemico (almeno in occidente e soprattutto in Europa)… per cui ognuno si difende come può.
Ho l’impressione che siamo alla vigilia di qualcosa di importante… nel senso che la situazione non è più controllabile neanche dalle mani forti. Ma ovviamente, per tutti noi, spero di sbagliarmi. 🙄
Purtroppo hai ragione… ma siamo all’inizio e quindi tutto è in sordina, come sempre… però… ci sono ampi margini di sviluppo…
mi piacerebbe sapere come sono combinate adesso:
http://www.bloomberg.com/data-visualization/federal-reserve-emergency-lending#/overview/?sort=nomPeakValue&group=none&view=peak&position=0&comparelist=&search=