in caricamento ...
La nuova Frontiera dei Mercati Emergenti
La volatilità che ha colpito le borse ed i mercati obbligazionari dei paesi emergenti negli ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti. Ma i Frontier Markets sono da preferire agli Emerging Markets?
Mercati obbligazionari al collasso. Valute dei paesi emergenti in caduta libera. Borse in sonora discesa. Una discesa a cui tutti avete assistito negli ultimi mesi.
La maggior parte della responsabilità di questa discesa è stata data alla politica monetaria USA, che prima a contribuito alla “pseudo-bolla”, spingendo in un primo tempo i flussi finanziari verso i Paesi Emergenti o Emerging Markets (EM), (più rischiosi ma più remunerativi) e poi ha tolto, con il programma di “tapering” che ha fatto ritornare nelle economie Core (Eurozona in primis) molti capitali precedentemente migrati.
Ad aggiungersi poi il rallentamento della Cina e degli altri EM.
Ma oltre ai paesi emergenti ci sono anche quelli che sono gli “emergenti” tra i paesi emergenti, quei mercati che non sono stati soggetti al via vai di questi flussi finanziari e che oggi stanno sovraperformando i tradizionali EM. Sono i cosiddetti “mercati di Frontiera” o Frontier Markets (FM).
I paesi FM oggi sono scambiati ad un P/E pari a 13.6 volte (+18% rispetto agli EM) e con un price/book pari a 1.8 volte (+28% vs EM). E’ chiaro dove voglio parare. Essendo mercati “di Forntiera” non sono già saliti troppo?
Se guardiamo il loro comportamento storico, notiamo che i FM sono quasi sempre stati “a sconto” anche a causa della loro maggiore rischiosità e relatività.
Source: MSCI
Però è innegabile che questi mercati sono al momento “esenti “dalle turbolenze degli EM viste nei mesi scorsi. Anzi, sembra quasi che motli flussi addirittura siano finiti proprio sugli FM.
Se poi aggiungiamo lo status di “mercati poco liquidi” e relativamente piccoli, qualche dubbio in più ci viene.
Ma non possiamo anche nefare che restano degli importanti punti di interesse. Innanzitutto, come dico da sempre, occorre fare una certa “cernita qualitativa”.
Un esempio? I mercati dell’area del Golfo persico, stanno crescendo in modo esponenziale ed Hanno dlele prospettiva ancora indubbiamente interessanti.
Source: Capital Economics
Un esempio su tutti ce lo dà il Qatar. Questo paese ha destinato per il 2014, l’11.6% della spesa pubblica e ad iniziare a sviluppare quella mastodontica opera che sono i Mondiali del 2022. Voglio portare il paese ai livelli “estetici” di Kuwait e Arabia Saudita.
E la borsa del Qatar, per la cronaca, scambia a 11.6 volte gli utili per il 2014. Il Kuwait invece 16 volte e l’Arabia Saudita 14.5 volte.
Inoltre molti paesi, come Vietnam e Bangladesh stanno vivendo un momento rivoluzionario, paesi che si stanno civilizzando e stanno migliorando molto il loro status economico.
La classifica qualitativa dei paesi FM
Questo elenco lo ritengo importante in quanto sintetizza e mette a confronto dal punto di vista qualitativo i vari paesi FM. E come potete vedere, non tutti i paesi dell’area FM sono validi. Qualche esempio? Sono quasi banali: Ucraina, Argentina, Venezuela, Ghana, Nigeria.
Un ultima chicca sul Venezuela. Al mercato nero oggi il Bolivar vale circa 87.7, quasi 14 volte il cambio ufficiale. E’ chiaro che non tutti gli FM devono essere presi in considerazione. Ecco perché la parola d’ordine è una sola: selezione, proprio perché gli FM possono ancora rappresentare un’occasione.
Ma prima dell’uso, mi raccomando, leggere attentamente le avvertenze.
Non somministrare a chi non accetta una volatilità sensibilmente superiore a certi parametri.
(Se trovi interessante i contenuti di questo articolo, condividilo ai tuoi amici, clicca sulle icone sottostanti, sosterrai lo sviluppo di I&M!)
STAY TUNED!
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto.
Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui, contattami via email.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
I need you! Sostienici!
§ Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su databases professionali e news dal web §
cerchiamo di non farci mancare niente
http://en.unicredit.ua/about/
http://www.pravex.com/eng/about/reports/statement
frontiera
hai ragione tormento DT inutilmente, se passerò dalle sue parti gli offrirò una bottiglia di vino !
la cosa buffa dei frontier markets è che la gente ne parla senza mai esserci stata. Come si può comprare qualcosa di cui non si NULLA ? perchè leggere un report di qualcuno che a sua volta non ci è stato è nulla. Se leggo che il Bangladesh è un paese dove ci sono evidenti progressi mi viene da pensare che l’intelligenza in questo pianeta è definitivamente estinta. D’altra parte le prove non mancano, se uno pensa che organizzare i mondiali di calcio in Qatar sia una buona idea… E quanto ci volete allocare su un mercato di cui non sapete nulla ? Il 2% è già molto, quindi mettiamo che avete fortuna e salgano del 50%. Caspita avete realizzato l’1% (con molta ma molta fortuna). Ognuno si diverte come vuole ma certo in caso di recessione (e ci siamo vicini non fosse che per ragioni statistiche) il 50% del 2% lo perdete.
A mio parere cio’ che oggi rende davvero difficile rispetto al passato farsi un’idea di dove il mercato andra’, e’ il fatto che molte variabili che una volta avevano un peso minore oggi diventano quasi determinanti…nel caso specifico piu’ che guardare a tassi e bonta’ dei vari settori credo che la discriminante sia capire, paese per paese, quali potranno essere gli sviluppi politici e i risvolti sociali…se scoppia la guerra civile, in estrema sintesi, tutti gli altri fattori a mjio parere vanno a farsi benedire…il tutto ovviamente tenendo presente che anche le altre variabili comunque continuano ad esistere…detto questo e’ dallo scorso anno che mi sto concentrando sui frontier markets e condivido l idea di fondo che, data cmq la volatilita’ del settore, almeno possano dare in prospettiva rendimenti maggiori dei mercati emergenti tradizionali…in definitiva per farla semplice i soldi da qlc parte devono andare e fintanto che lo scenario non muti radicalmente (ad esempio default di qlòc stato o qlc banca centrale che decide che la massa monetaria va diminuita drasticamente o hair cut e via dicendo) credo che questa visione mantenga la sua validita’…
mi permetto un’ultima considerazione sui commenti al post di ieri sull’oro: molte volte nn concordo con le conclusioni di DT, ma apprezzo molto lo ‘schema’ di lavoro che segue nel continuo intento di cercare di ‘capirci qlcs in piu’…allo stesso modo mi hanno colpito molto post di Jhon Ludd, persona sicuramente dotata di cultura e capacita’ di ragionamento non indifferenti, tuttavia un piccolo appunto (nella massima serenita’):a volte lo trovo un po’ troppo critico con il blogger, certo la scelta di dire ‘tanto tutto e’ truccato il banco vince sempree cmq andra’ nn si puo’ prevedere un bel nulla perche’ la vita e’ li’ in ogni istante a sparigliarci le carte’, per quanto rispettabile e logica tuttavia si discosta dall’intento di fondo di DT (spero di nn essere troppo presuntuoso nell’affremare di averlo inteso cosi), quindi, premesso che dissentire e’ sacrosanto e nel giusto modo tutto si puo’ dire a tutti, e’ pur vero che se uno ti dice che vuole provare a capirci qlcs e’ inutile anche ripetergli tutte le volte ‘tanto alla fine nn serve a una mazza’, credo sia molto meglio, come tante volte fatto da Jhon, esprimere concetti che allargano gli orizzonti di tutti e li arricchiscono con un punto di vista alternativo e dati su cui riflettere, che poi penso dovrebbe essere lo scopo dell’esistenza di qls blog o forum di dibattito…