La nuova febbre dell’ORO
Quando si parla di corsa all’oro o febbre dell’oro, ci si riferisce ad un periodo storico ben preciso, che trova allocazione nel XIX secolo, dove era nata una febbrile migrazione di lavoratori in aree nelle quali si verificò la scoperta di notevoli quantità di oro sfruttabili commercialmente. In questo caso non abbiamo una vera e propria migrazione di lavoratori, bensi migrazioni di capitali.
Ed infatti…lo sapete qual è la miglior asset class del 2016? Ecco che a trionfare è quello che non ti aspetti, o che meglio non pensavi si potesse rivalutare già così tanto, vista un’inflazione decisamente risibile, tendente alla deflazione.
Sto parlando ovviamente dell’oro, la commodity che ha passato un 2015 da incubo e che invece ha cominciato l’anno con i migliori presupposti. Come già descritto in QUESTO post, l’oro è ripartito anche grazie a quel clima di paura e di relatività presente sui mercati che ha fatto tornare di moda il “bene rifugio”.
E gli acquisti, a conti fatti però, sono stati veramente importanti. Pensate che l’importo investito su ETF auriferi ha già superato, in questo inizio 2016, tutto quanto è uscito l’anno scorso dallo stesso prodotto. Al momento gli acquisti di oro del 2016 sono pari a 142.5 tonnellate, mica bruscolini, che vanno a pareggiare e superare le vendite di tutto il 2015, pari a 138.4 tonnellate.
Che sia un fuoco di paglia oppure qualcosa di più importante, questo è presto per dirlo. Intanto però, come sempre l’emotività la fa da padrone.
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