ITALICUM: rischio politico, Exitaly e spread Italia-Spagna sul 10yr

Scritto il alle 13:00 da Danilo DT

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Il rischio politico del Italicum non è proprio da sottovalutare. Nell’articolo sul trend dei bonds 10yr USA vi ho postato una piccola mappa, redatta da PIMCO, su quelli che, secondo la casa d’affari USA, sono i principali rischi politici di questo fine 2016 e poi del 2017.

Political risk event

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Come potete vedere, il referendum sull’Italicum è ben presente come elemento potenzialmente destabilizzante. La situazione al momento è ben poco chiara, alcuni danno per vincente il NO, ma è anche vero che la percentuale degli indecisi è elevatissima.
Intanto però sui mercati possiamo misurare la temperatura del rischio ITALICUM andando a monitorare lo spread tra due titoli che hanno un andamento praticamente identico, ma che divergono quando uno dei due paesi emittenti rappresenta un maggiore rischio rispetto all’altro. Mi riferisco allo spread tra BTP e Bonos.

Spread bond 10yr: Italia vs Spagna

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Come vedete, il grafico parla chiaro. La linea blu rappresenta lo spread ITA-ESP e mette a nudo un aumento del rischio Italia. Per carità, siamo ancora lontani dai livelli del 2011, quando con il Governo Berlusconi si stava temendo addirittura un default del Bel Paese, ma è innegabile che la tendenza delle due obbligazioni sta divergendo in modo netto.
Inoltre, i titoli governativi italiani sono gli unici – con Grecia e Portogallo – ad aver registrato un rendimento negativo nell’ultimo mese tra quelli dell’Eurozona. In altri termini, oggi l’Italia con il referendum sull’Italicum rappresenta un rischio maggiore, mentre la Spagna sembra aver svoltato verso una maggiore stabilità grazie alla gestione Rajoy che sta convincendo i mercati. Resta su tutto l’ombrello del Qe della Bce: è vero che le turbolenze su Deutsche Bank degli ultimi giorni hanno fatto risalire un po’ lo spread italiano, ma è altrettanto vero che il rendimento dei decennali del Tesoro è 50 punti base sotto i livelli raggiunti subito dopo il referendum sulla Brexit.

A tutto questo poi dobbiamo aggiungere le problematiche sulle banche italiane ed i timori di un aumento del populismo con relativo rischio ExItaly, il gioco è fatto. Quindi le motivazioni per un aumento dello spread Ita-Esp ci sono tutte. Intanto, più dei vari sondaggi, quello che può essere utile per tastare la “temperatura” del rischio Italicum potrebbe essere proprio lo spread ITA-ESP.

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Danilo DT

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7 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 13:45

Per il referendum costituzionale non c’è quorum, mi dicono dalla regia di casa (moglie avvocato). Purtroppo aggiungo io.

Lukas
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 13:46

Caro Danilo,
volevo solo precisare che si tratta di un referendum confermativo di una legge costituzionale approvata con una maggioranza inferiore ai due terzi del Parlamento (se l’«asticella» fosse stata superata non sarebbe stato possibile chiedere la consultazione popolare). Il quorum di validità (50% più uno degli aventi diritto) è richiesto solo per il referendum abrogativo e non per il referendum confermativo, come è quello che si terrà il prossimo 4 dicembre. Non c’è quindi il problema del quorum .

Scritto il 11 Ottobre 2016 at 14:02

Grazie mille ragazzi, mea culpa, correggo subito

pupola09
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 14:59

“Come potete vedere, il referendum sull’Italicum è ben presente come elemento potenzialmente destabilizzante”
Non per esser pedante ma il referendum del 04 dicembre non è sull’Italicum

perplessa
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 21:39

il referendum non è sull’italcum, magari.., ma solo sulla proposta di cambiamento costituzionale riguardante il senato, la legge elettorale mi risulta rimane uguale, anche se ci sono pressioni politiche per modificarla. meglio essere precisi, che spingono ad abbinare la questione con quella referndaria

Scritto il 11 Ottobre 2016 at 23:49

E’ vero che non è sull’Italicum ma è luogo comune considerarlo tale.
Dice bene perplessa. E’ sulla proposta di cambiamento costituzionale riguardante il senato,

perplessa
Scritto il 12 Ottobre 2016 at 22:05

vediamo che cosa dice la consulta sull’italicum, di questo tema si parla poco ma è determinante
Da­ni­lo DT,

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