ITALIAN DREAM: quando la verità viene distorta

Scritto il alle 09:00 da Danilo DT

lavoro-disoccupazione-occupazione-italia

I dati sul tasso disoccupazione sono in miglioramento ma altri elementi, come il tasso di occupazione, sono in peggioramento. Ecco perché l’Italia che dovrebbe ripartire, non riparte. E il PIL Italia delude.

Lo so che mi attirerò le ire di coloro che vogliono ”vedere positivo” perché sono con questa mentalità si può ripartire. Verissimo, l’ottimismo è il profumo della vita (Tonino Guerra dixit) ma è anche benzina per i consumi.
Le notizie uscite ieri sull’occupazione sono state presentate proprio come una “manna dal cielo” nel periodo pre-natalizio, notizie che confermano l’inversione di tendenza dell’economia italiana.
Abbiamo messo la freccia, questa è la volta buona, l’Italia finalmente riparte.
Anzi forse no.

Se non lo avete ancora capito, io non ce l’ho con la ripresa, io non voglio essere il menagramo di turno, io sono favorevolissimo alla ripartenza e sarei il primo a sostenerla e ci mancherebbe. MA non mi sta bene essere perso per i fondelli. Perché poi alla fine questa è la verità: la propaganda ci innaffia di bugie e ci vuole affogare di false convinzioni.
Mi sta persino bene un ottimismo eccessivo, ma non mi sta bene una lettura della realtà volutamente distorta.

OK, il tasso di disoccupazione italiano è sceso ai minimi da tre anni, ed arriva all’ 11.5%.

Grafico tasso disoccupazione Italia

tasso-disoccupazione-italia-2015

Festeggiamo? Forse anche no perché il dato è palesemente drogato. Ma ce lo dice la stessa ISTAT che ha comunicato i dati. Ecco perché parlo di voluta distorsione dei dati.

Dopo la crescita registrata tra giugno e agosto (+0,5%) e il calo di settembre (-0,2%), a ottobre 2015 la stima degli occupati diminuisce ancora dello 0,2% (-39 mila). Il calo è determinato dagli indipendenti mentre i dipendenti restano sostanzialmente invariati. Il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,3%. (…) Dopo la crescita di settembre (+0,5%), la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta ancora nell’ultimo mese dello 0,2% (+32 mila persone inattive). Diminuisce il numero di inattivi maschi e di età inferiore a 50 anni. Il tasso di inattività, è pari al 36,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali. Su base annua l’inattività aumenta dell’1,4% (+196 mila persone inattive) e il tasso di inattività di 0,6 punti percentuali. (ISTAT) 

Questa è la tabella che conta.

La sintesi del mondo occupazionale in Italia

tabella-occupazione-disoccupazione-italia

E poi interessante la “qualità” dei lavoratori. E’ normale che scendano di brutto i lavoratori della fascia media mentre invece crescono gli ultra cinquntenni?

Occupazione per fasce di età

occupati-fasce-eta-italia

Quindi, cantare vittoria mi sembra fuori luogo. Dire che i dati sono migliorati non è nemmeno corretto perché se da una parte abbiamo dei valori in miglioramento, come appunto il tasso di disoccupazione, dall’altro abbiamo una diminuzione degli occupati ed un peggioramento della qualità anagrafica dei lavoratori.
Mi verrebbe da dire: zero a zero e palla in centro, anche se in queste condizioni di ripresa (modica) in Eurozona è lecito aspettarsi molto di più. La verità è che l’Italia ha problematiche strutturali che la zavorrano e che non permettono il salto di qualità. E di certo “sognarlo” non ci porterà ad ottenerlo.

E il PIL? Non bene direi…

E se stavate ancora sognando e l’occupazione vi ha solo “scalfito” il sonno, eccovi un dato che non fa di certo piacere. Il terzo trimestre ha portato un dato sul PIL a +0.2% reale. Allora visto che voglio essere concreto, facciamo due conti. IL Governo ha un obiettivo di crescita del PIL Italia nel 2015 pari allo 0.9%. Manca un trimestre e quindi, per poter raggiungere questo obiettivo ci dobbiamo trovare con una crescita negli ultimi 3 mesi dell’anno quasi a livelli “cinesi”, ovvero pari all’1% (che su base annua significherebbe un 4%!

Nel terzo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti del terzo trimestre del 2014. La stima preliminare diffusa il 13 novembre 2015 scorso aveva rilevato la stessa variazione congiunturale e una crescita tendenziale dello 0,9%. Il terzo trimestre del 2015 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2014. La variazione acquisita per il 2015 è pari a +0,6%. (ISTAT)

pil-italia-crescita-2015-tendenziale-congiunturale

Non vorrei dire ma forse il governo non ce la fa a mantenere la promessa. Non prendiamocela troppo con loro. Ma almeno fossero più trasparenti e realisti…anche se poi, se non erro, quest’anno i nostri cugini più deboli (Grecia esclusa per ovvie ragioni) cresceranno giusto di qualcosa in più. Da quanto mi risulta l’Irlanda dovrebbe fare, a livello di PIL, un qualcosa come un +6%, la Spagna un +2.7%, e il Portogallo un +1.5%.

Detto questo…fate voi…

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

(Se trovi interessante i contenuti di questo articolo, condividilo ai tuoi amici, clicca sulle icone sottostanti, sosterrai lo sviluppo di I&M!). E se lo sostieni con una donazione, di certo non mi offendo…
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email (intermarketandmore@gmail.com). NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

10 commenti Commenta
ironblade79
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 11:32

Ciao DT, intanto il governo con Padoan ha già detto che è una previsione e non un obiettivo, per cui non ci sono problemi di nessun tipo. Prima di dire che il dato sul PIL è negativo bisogna chiederti se il PIL è il vero misuratore del benessere, per cui non ci darei proprio peso. L’occupazione potrà essere sempre letta in due modi. Bisognerebbe saper quanto reddito procura chi lavora, se lo stesso aumenta anche qui non ci sono problemi. Il dato sugli inattivi potrebbe dipendere, e qui è ovviamente una provocazione, dal fatto che sono benestanti o non possono lavorare. Anche qui è solo un dato quantitativo… Non so, ad esempio, quanto è il reddito familiare di quelle persone. Io sono sempre stato realista ma ad oggi non vedo problemi su nessun fronte. L’unico vero problema è li debito pubblico ma che finchè la BCE ci sarà non ci sono problemi e la BCE al contrario di tutti ha un potere ILLIMITATO sul fronte monetario e sembra che molti se lo dimenticano. Adesso aspetto il prossimo post sull’inflazione che anche quella scommetto essere un dato negativo 😉 Abbiamo iniziato con le sofferenze che sono 80 e non 200.. vediamo dove arriviamo! Scherzi a parte è bello avere due idee diverse, almeno ognuno può capire meglio le cose che succedono e farsi un’idea. Alla fine se te hai un’idea sul mercato agirai in una certa maniera, e io farò il contrario per cui è utile capire perché dall’altra parte uno la pensa al contrario di come la penso io. Ciaooo !!

ob1KnoB
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 12:28

Siamo circondati dalle bugie o meglio dalle mezze verità. Pil cresce dello 0,7%? Probabilmente vero. Quindi levaci lo 0,1/0,2% di inflazione e malcontati 8/9Mld di risparmio sull’import di prodotti petroliferi e derivati ed energia (0,5%) è effettivamente un gran successo….non siamo scesi ancora.
Irlanda 6% di incremento GDP. Zitta zitta con la delocalizzazione fiscale si è incamerata anche quest’anno un bel po’ di fatturato mondiale basta vedere l’avanzo ‘commerciale’ (oltre agli U2 ed alla birra vi viene in mente qualcosa che comprereste in Irlanda?) ed il suo effetto sul GDP. Ma con entrate fiscali in diminuzione (! ma come è possibile…) disoccupazione invariata (mah….), niente inflazione (perchè mai?) e flussi dei margini accumulati sistematicamente in uscita dal paese. A parità di spesa statale, fà un figurone! (debt/gdp ovviamente che scende per effetto del denominatore…) ma le sue banche restano nel guano con la complicazione che le tasse non le incassano gli altri (con il complice silente assenso delle autorità europee ed americane….). E’ un altro modo per di leggere i dati. Chiaro non quello per le headline. Già mi stupisco per lo spazio dato a Boeri e le sue esternazioni sulle pensioni (pensieri che chi usa matematica basica conosce da tempo…) probabilmente una cellula impazzita o semplicemente mettere le mani avanti (lavorare fino a 75 ANNI! potrebbe non essere sufficiente…….ma va?)

draziz
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 15:52

Sottolineare che una previsione non è un obiettivo significa fare una figura di m…da nei confronti di tutti i “peones” che hanno preso per i fondelli fino a quel momento, figuriamoci nei confronti di chi sa leggere bene i dati economici ed è in grado di anticipare le tendenze di mercato, quello vero.

Quello che si è (a bella posta) dimenticato di dire è che le loro supposizioni, o previsioni da Mago Otelma, servono anche per “tarare” l’imposizione fiscale e contributiva.
Il fatto che Renzie (heyyyy!! Pollice in alto tutti con meee, adessoooo… dài, sempre ottimistiiii, anche quando la supposta è grossa, che poteva essere ancora più grossaaaa…) si sia già rimangiato il taglio di imposte dal 2015 al 2016 (e poi vedrete che lo sposterà ancora in avanti e avanti…) la dice lunga sulle reali qualità e la differenza tra un professore ed un prestigiatore: la battuta sempre pronta e la mano che si muove per ipnotizzarti servono sempre per distogliere l’attenzione dal(missile)la sorpresa in arrivo.
E per coloro che ancora credono agli asini che volano: l’ottimismo che sbandierano ai 4 venti è giustificato dal fatto che sanno già dove prenderanno i soldi per pagare i casini che la combriccola del sistema politico italiano ha combinato: dai vostri conti correntiiiiiiiiiiii…

ironblade79
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 16:23

uhmm quindi tu pagherai comunque la TASI?

E’ inutile fare demagogia. Lo sostenibilità del debito non è calcolata sullo 0.9% e non devono fare nessuna manovra restrittva.

Per inciso, per Renzi, Berlusconi, i 5 stalle (si, stalle) sono tutti uguali perchè vedono il trading come fumo negli occhi, per cui non ho simpatie per nessuno.

Però se l’anno prossimo non pago la TASI è meglio.

Se te vuoi pagarla, potresti fare una elargizione allo Stato, e se benefici degli 80 euro anche quelli. E’ troppo comodo sparare sempre, senza proporre soluzioni.

dra­ziz@fi­nan­za:
Sot­to­li­nea­re che una pre­vi­sio­ne non è un obiet­ti­vo si­gni­fi­ca fare una fi­gu­ra di m…da nei con­fron­ti di tutti i “peo­nes” che hanno preso per i fon­del­li fino a quel mo­men­to, fi­gu­ria­mo­ci nei con­fron­ti di chi sa leg­ge­re bene i dati eco­no­mi­ci ed è in grado di an­ti­ci­pa­re le ten­den­ze di mer­ca­to, quel­lo vero.

Quel­lo che si è (a bella posta) di­men­ti­ca­to di dire è che le loro sup­po­si­zio­ni, o pre­vi­sio­ni da Mago Otel­ma, ser­vo­no anche per “ta­ra­re” l’im­po­si­zio­ne fi­sca­le e con­tri­bu­ti­va.
Il fatto che Ren­zie (heyyyy!! Pol­li­ce in alto tutti con meee, ades­soooo… dài, sem­pre ot­ti­mi­stiiii, anche quan­do la sup­po­sta è gros­sa, che po­te­va es­se­re an­co­ra più gros­saaaa…) si sia già ri­man­gia­to il ta­glio di im­po­ste dal 2015 al 2016 (e poi ve­dre­te che lo spo­ste­rà an­co­ra in avan­ti e avan­ti…) la dice lunga sulle reali qua­li­tà e la dif­fe­ren­za tra un pro­fes­so­re ed un pre­sti­gia­to­re: la bat­tu­ta sem­pre pron­ta e la mano che si muove per ip­no­tiz­zar­ti ser­vo­no sem­pre per di­sto­glie­re l’at­ten­zio­ne dal(mis­si­le)la sor­pre­sa in ar­ri­vo.
E per co­lo­ro che an­co­ra cre­do­no agli asini che vo­la­no: l’ot­ti­mi­smo che sban­die­ra­no ai 4 venti è giu­sti­fi­ca­to dal fatto che sanno già dove pren­de­ran­no i soldi per pa­ga­re i ca­si­ni che la com­bric­co­la del si­ste­ma po­li­ti­co ita­lia­no ha com­bi­na­to: dai vo­stri conti cor­ren­tiiiiiiiiiiii…

Scritto il 2 Dicembre 2015 at 20:01

Quando la verità viene distorta … è dir o scrivere poco!

Li metto [ANCHE] qua

per farVi capire come è messa l’ITALIA.

E soprattutto chi La racconta – QUOTIDIANAMENTE.

E’ tutto vero – appena stampato.

DAVVERO.

Repubblica, di copioni e d’ignoranti.

SEMPRE.

AMEN.

サーファー © Surfer [ROBBA DA MANICOMIO – TIRATE LO SCIACQUONE! PER DAVVERO]

draziz
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 20:41

Mi risulta che la TASI sia un’imposta locale, comunale per la precisione, istituita per fare cassa come risultato dei ridotti trasferimenti statali.
La diminuzione delle Imposte, a livello totale, cioè Stato+Comune, non c’è stata, anzi è aumentato il diametro del “missile” nel deretano di tutti, in barba all’ala del Parlamento occupata, destra o sinistra ed alle ideologie egualitarie.
La sostenibilità del debito non è calcolata sull’incremento di PIL attuale?
Secondo te quel galantuomo del Monti che cosa ha firmato per l’Italia?
Patto di stabilità, Pareggio di Bilancio, obbligo di non superamento della soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% del PIL, significativa riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL, pari ogni anno a un ventesimo della parte eccedente il 60% del PIL: secondo te come li raggiungeranno certi obiettivi?
Il problema è che la TASI la pagheremo ancora e ancora, magari con un’aggiunta di IVA, una “rimodulazione” delle imposte sugli immobili grazie ad una revisioncina del Catasto e soprattutto degli estimi (anzi, mi pare che prossimamente si arrivi a tassazione in base ai valori di mercato…).
Soluzioni?
Ne sono già state date, anche su questo blog, e prevedono una riduzione del numero dei “lawmakers” in Parlamento, una riduzione dei loro lauti stipendi ed indennità (che guarda caso non avviene mai, anzi sono sempre in crescita) e soprattutto delle pensioni da importi ingiustificati (e non mollano, mi spiace per il buon T.Boeri che ce l’ha messa tutta) percepite dopo periodi ridicolmente brevi nel palazzo…
Una vera riforma del mercato del lavoro, con eliminazione di costi impropri per le imprese e spostamento del carico fiscale e contributivo ai consumi (che già sono sotto terra grazie all’eccessiva tassazione di ogni tipo, perciò ti puoi immaginare che kazzata che hanno già combinato…).
Altre varie ed eventuali? Eliminazione del controllo della politica sulle nomine in qualsiasi settore economico e di statale: ci vuole un Paese efficiente, non di deficienti che scaldano una sedia solo grazie all’iscrizione ad un partito (e tralasciamo le vecchie cariatidi ancora abbarbicate con unghie e denti sporchi in partiti ed associazioni sindacali, va là che è meglio!).
Vogliamo continuare? L’elenco può andare avanti…

Perchè non dovrei lamentarmi di un sistema creato per estorcere denaro a fronte di servizi sempre più in calo?
E tu per 80 pidocchiosi Euro permetti di farti prendere per le c…pe in maniera così eclatante?
Non meravigliatevi del perchè questo stivale affonda sempre di più…

iron­bla­de79@fi­nan­zaon­li­ne,

ironblade79
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 20:50

1) Non prendo gli 80 euro, io vivo di trading
2) Visto il punto 1) come ben saprai il capital gain è aumentanto per cui di cosa stiamo parlando?
3) La tasi colpisce la casa e non è facile liberarsene, IVA e altre imposte sono parzialmente evitabili non comprando i beni facendo diminuire il prezzo e così facendo anche se aumenta l’iva pagherei la stessa cifra
4)Qualche cosa che dici è anche condivisibile, ma siccome cambiare l’apparato burocratico è impossibile, non è più facile andare all’estero nel paese che desideri? Cosa serve lamentarsi? Fin quando conviene si resta, quando non conviene più si cambia.
ciao

dra­ziz@fi­nan­za:
Mi ri­sul­ta che la TASI sia un’im­po­sta lo­ca­le, co­mu­na­le per la pre­ci­sio­ne, isti­tui­ta per fare cassa come ri­sul­ta­to dei ri­dot­ti tra­sfe­ri­men­ti sta­ta­li.
La di­mi­nu­zio­ne delle Im­po­ste, a li­vel­lo to­ta­le, cioè Stato+Co­mu­ne, non c’è stata, anzi è au­men­ta­to il dia­me­tro del “mis­si­le” nel de­re­ta­no di tutti, in barba al­l’a­la del Par­la­men­to oc­cu­pa­ta, de­stra o si­ni­stra ed alle ideo­lo­gie egua­li­ta­rie.
La so­ste­ni­bi­li­tà del de­bi­to non è cal­co­la­ta sul­l’in­cre­men­to di PIL at­tua­le?
Se­con­do te quel ga­lan­tuo­mo del Monti che cosa ha fir­ma­to per l’I­ta­lia?
Patto di sta­bi­li­tà, Pa­reg­gio di Bi­lan­cio, ob­bli­go di non su­pe­ra­men­to della so­glia di de­fi­cit strut­tu­ra­le su­pe­rio­re allo 0,5% del PIL, si­gni­fi­ca­ti­va ri­du­zio­ne del rap­por­to fra de­bi­to pub­bli­co e PIL, pari ogni anno a un ven­te­si­mo della parte ec­ce­den­te il 60% del PIL: se­con­do te come li rag­giun­ge­ran­no certi obiet­ti­vi?
Il pro­ble­ma è che la TASI la pa­ghe­re­mo an­co­ra e an­co­ra, ma­ga­ri con un’ag­giun­ta di IVA, una “ri­mo­du­la­zio­ne” delle im­po­ste sugli im­mo­bi­li gra­zie ad una re­vi­sion­ci­na del Ca­ta­sto e so­prat­tut­to degli esti­mi (anzi, mi pare che pros­si­ma­men­te si ar­ri­vi a tas­sa­zio­ne in base ai va­lo­ri di mer­ca­to…).
So­lu­zio­ni?
Ne sono già state date, anche su que­sto blog, e pre­ve­do­no una ri­du­zio­ne del nu­me­ro dei “la­w­ma­kers” in Par­la­men­to, una ri­du­zio­ne dei loro lauti sti­pen­di ed in­den­ni­tà (che guar­da caso non av­vie­ne mai, anzi sono sem­pre in cre­sci­ta) e so­prat­tut­to delle pen­sio­ni da im­por­ti in­giu­sti­fi­ca­ti (e non mol­la­no, mi spia­ce per il buon T.​Boeri che ce l’ha messa tutta) per­ce­pi­te dopo pe­rio­di ri­di­col­men­te brevi nel pa­laz­zo…
Una vera ri­for­ma del mer­ca­to del la­vo­ro, con eli­mi­na­zio­ne di costi im­pro­pri per le im­pre­se e spo­sta­men­to del ca­ri­co fi­sca­le e con­tri­bu­ti­vo ai con­su­mi (che già sono sotto terra gra­zie al­l’ec­ces­si­va tas­sa­zio­ne di ogni tipo, per­ciò ti puoi im­ma­gi­na­re che kaz­za­ta che hanno già com­bi­na­to…).
Altre varie ed even­tua­li? Eli­mi­na­zio­ne del con­trol­lo della po­li­ti­ca sulle no­mi­ne in qual­sia­si set­to­re eco­no­mi­co e di sta­ta­le: ci vuole un Paese ef­fi­cien­te, non di de­fi­cien­ti che scal­da­no una sedia solo gra­zie al­l’i­scri­zio­ne ad un par­ti­to (e tra­la­scia­mo le vec­chie ca­ria­ti­di an­co­ra ab­bar­bi­ca­te con un­ghie e denti spor­chi in par­ti­ti ed as­so­cia­zio­ni sin­da­ca­li, va là che è me­glio!).
Vo­glia­mo con­ti­nua­re? L’e­len­co può an­da­re avan­ti…

Per­chè non do­vrei la­men­tar­mi di un si­ste­ma crea­to per estor­ce­re de­na­ro a fron­te di ser­vi­zi sem­pre più in calo?
E tu per 80 pi­doc­chio­si Euro per­met­ti di farti pren­de­re per le c…pe in ma­nie­ra così ecla­tan­te?
Non me­ra­vi­glia­te­vi del per­chè que­sto sti­va­le af­fon­da sem­pre di più…

iron­bla­de79@fi­nan­zaon­li­ne,

astonmartindb9
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 23:00

Secondo il Rapporto Mensile ABI, settembre 2015, le sofferenze bancarie sono 197mld, in crescita dai 195,8 di giugno, NON, come dice Lei 80. (sempre che sappia cosa sono le sofferenze)
iron­bla­de79@fi­nan­zaon­li­ne,

kry
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 23:46

@fi­nan­za,
Ehh l’invidia è una brutta bestia.
Perchè poi prendersela tanto per aver sbagliato a scrivere la data.
Loro sono diVINI , scrivono già per il futuro per cui il piccolo errore sulla data 02/12/2015 anzichè 02/12/2016 lo si può perdonare con UMILTA’.
Ciao.

ironblade79
Scritto il 3 Dicembre 2015 at 09:57

Sì quelle sono le sofferenze lorde. Poi ci sono quelle nette che sono 80. Sempre che Lei sappia peso lordo – tara = peso netto.Sofferenze Nette: Sono i crediti dubbi e incagliati (cioè che non stanno pagando) al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche. Come sapete, trimestre per trimestre le banche svalutano i crediti in sofferenza portando la cifra svalutata come perdita in conto economico.

aston­mar­tind­b9@fi­nan­zaon­li­ne,

Sostieni IntermarketAndMore!

ATTENZIONE Sostieni la finanza indipendente di qualità con una donazione. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per poter continuare il progetto e ripagare le spese di gestione!

TRANSLATE THIS BLOG !

I sondaggi di I&M

Come vorresti I&M?

View Results

Loading ... Loading ...
View dei mercati

Google+