La verità su crescita economica e disoccupazione
Chi conosce questo blog da più tempo, sa benissimo che uno dei punti cruciali che da tempo considero fondamentali per poter assistere ad una vera ripresa economica, è il tasso disoccupazione. E mi ha fatto monto piacere leggere ieri, il commento del Fondo Monetario Internazionale in merito a questa questione.
“Il mercato del lavoro continua ad essere in cattive acque. La grande crisi ha lasciato una coda di disoccupazione molto preoccupante. La disoccupazione di lunga durata è allarmante: negli Stati Uniti, la metà dei disoccupati sono senza lavoro da più di sei mesi, qualcosa che non abbiamo visto dall’epoca della Grande Depressione. Una cosa è certa. A queste condizioni non è possibile parlare di vera ripresa economica”. (Aggiungiamo poi che in Spagna il tasso disoccupazione è pari al 20%, in Italia oltre l’8% e la media Europea si aggira sul 9%.)
Basta.
Questo post potrebbe finire qui. Nelle frasi del gran capo del FMI, Dominique Strauss-Kahn, c’è scritto praticamente tutto quello che occorre sapere sull’attuale fase di mercato, che da molte parti è sbandierata come di nuova crescita economica.
Non è vero nulla. Mancano le condizioni e l’apparente fase di crescita economica è dovuta agli stimoli governativi e alle iniezioni di liquidità che hanno sorretto la situazione senza però, ahimè, risolverne i problemi.
I posti di lavoro persi in quest’ultima crisi si aggirano sui 30 milioni. Al mondo siamo ormai ampiamente sopra i 200 milioni di disoccupati, alcune stime parlano di 225 milioni di teste senza lavoro.
Ora, immaginatevi cosa significa, su un tessuto sociale importante e complesso come quello USA, una disoccupazione “lunga” che va a falcidiare le potenzialità del consumatore americano.
E’ tutta qui la chiave del discorso.
No lavoro
No consumi
No produttività industriale
No crescita economica
Certo, nei paesi emergenti si viaggia ancora a velocità considerevoli. Ma al momento il consumatore cinese non è ancora sufficientemente maturo per sostituire il mitico Mr Smith, il consumatore medio americano. Si , proprio lui, il consumatore medio, quello che sta scomparendo malgrado sia stato il protagonista del “sogno americano”, quello che ha portato avanti l’economia per anni, spendendo i soldi che addirittura non aveva (con la carta di credito). Quello che oggi si ritrova seppellito da una grave aumento delle diseguaglianza sociali, con i ricchi sempre più ricchi e i poveri…sempre più poveri.
Un piccolo salto indietro. Gli storici dicono che l’ultima volta che il divario di ricchezza raggiunto estremi così distorti era nel periodo 1928-1929. Vi dicono qualcosa queste date? Alcuni sostengono poi che la concentrazione della ricchezza può provocare investimenti che supereranno la domanda, con conseguente eccesso di capacità produttiva. Questo può intrappolare il mondo in un crollo della finanza.
Le aziende USA, fanno ormai la maggior parte degli utili proprio all’estero. Ma all’interno degli States la situazione è drammatica. Malgrado i messaggi voluti ottimistici per “spargere ottimismo “ (come direbbe Mattacchiuz) ed evitare ulteriori allarmismi che porterebbero a situazioni ancora più complesse.
Ma guardate questo grafico. Rappresenta la durata della disoccupazione media negli USA. Non mi sembra proprio un grafico allegro…
Grafico Durata Disoccupazione media USA
Ma non è tutto. Beccatevi anche questo altro grafico. Rappresenta la disoccupazione di lungo termine. Picchi mai visti.
Grafico Disoccupazione di lungo periodo
Certi grafici e certi ragionamenti, forse, dovrebbero essere un pochino più pubblicizzati. La gente ancora non si rende conto della gravità della situazione.
E non sono io a dirlo, ma i numeri ed i dati. E se la matematica non è un opinione….
STAY TUNED!
DT
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Contrariamente a Tender sono LONG.Speriamo in bene.
redbull: Sicuramente il ragionamento non fa una piega, tutto verissimo e tutto anche chiaramente sostenuto, lo dobbiamo ammettere, da Obama non più di qualche giorno fa…
Quello che fa sperare (io parlo di una ripresa vera dei mercati finanziari e quindi dell’economia), è che io penso che le cose non potranno che migliorare
Per migliorare si devono inventare qualcosa di nuovo.
I cinesi e i giapponesi hanno e stanno portando via grosse fette di mercato internazionale in parecchi settori industriali e commerciali ma sempre più anche nel terziario.
Resta principalmente per gli USA la domanda interna, dove ancora riescono a difendersi un pò, ma probabilmente il tenore di vita di molti americani dovrà per forza di cose abbassarsi.
Quindi non darei per nulla scontato che le cose possano solo migliorare.
Obama si fà promotore delle centrali nucleari (che prima invece non appoggiava, che comunque richiedono capitali immensi per la loro costruzione), delle auto elettriche (ma la tecnologia ancora non lo permette, causa costi e poca autonomia batterie), e dell’energia solare. Non è certo sufficiente questo a far ripartire l’economia in generale. Ci vuole qualcos’altro.
Il sistema bancario.finanziario attualmente con un potere abnorme non è purtroppo smantellabile e quindi anche qui pochissime chance di vedere qualcosa di nuovo e di efficace pro collettività.
lucianom: Fra virus e mancata conferma alla registrazione, grazie a DT sono qua.http://stockcharts.com/h-sc/ui?s=$SPX&p=D&b=5&g=0&id=p86674785618Contrariamente a Tender sono LONG.Speriamo in bene.
E nel caos probabilmente hai postato nel thread sbagliato
Buono a sapersi comunque.
Matta, hai per caso sottomano la situazione della disoccupazione negli USA settore per settore?
Mi interesserebbe molto.
O forse l’hai già postato giorni fà?
Sicuramente il ragionamento non fa una piega, tutto verissimo e tutto anche chiaramente sostenuto, lo dobbiamo ammettere, da Obama non più di qualche giorno fa…
Quello che fa sperare (io parlo di una ripresa vera dei mercati finanziari e quindi dell’economia), è che io penso che le cose non potranno che migliorare