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Italia: tutti i numeri della disoccupazione
Il tasso disoccupazione è di certo la prima fonte di preoccupazione che deve avere il nostro governo. Se non si combatte questo problema, non sono non c’è ripartenza e non si alimentano i consumi, ma si rischia il conflitto sociale.
Oggi il tasso disoccupazione in Italia è pari al 12%, così suddiviso:
Tasso disoccupazione maschile: 11.2%
Tasso disoccupazione femminile: 13.2%
Sempre un piccolo gap divide uomini e donne ma dal grafico qui sotto vedete chiaramente che il tempo ha portato progressi e la differenza tra maschi e femmine si è progressivamente compressa fino ad arrivare ad una “stabilizzazione”, un gap di 2 punti percentuali circa che si mantiene ormai da anni.
Se poi vogliamo parlare ancora di divisioni, non possiamo non citare le diversità tra Nord e Sud.
“Nei cinque anni di crisi i posti di lavoro distrutti nel sistema produttivo del Sud e delle Isole sono stati in totale 335.500; nell’area centro settentrionale ne sono stati creati 12.400”.
È il dato al centro del 24° Report Sud di Diste Consulting-Fondazione Curella, quello che più di tutti dà l’idea dell’Italia spaccata in due, con un Mezzogiorno alla deriva come non mai. Gli italiani per tradizione diffidano delle medie statistiche, ma in fondo anche gli statistici sanno quanto le medie tra Nord e Sud siano ingannevoli e non diano l’idea vera di un Paese che include Regioni che possono stare al fianco della Germania, come Trentino o Lombardia o Emilia Romagna, e Regioni che sono poco distanti dalla Grecia.
Che media è quella tra un tasso di disoccupazione del 17,2% del Mezzogiorno nel 2012 e quella dell’8% del Centro-Nord? (CDS)
E poi, come non citare il problema della disoccupazione giovanile che abbiamo già trattato nella settimana scorsa.
Si aggrava il quadro della disoccupazione italiana che in aprile – lo dicono i dati di oggi dell’Istat – sale ai massimi da 36 anni, con una un tasso di senza lavoro tra i giovani che si conferma sopra quota 40%.
Sono numeri pesanti, che spiegano quanto complesso sia il compito del governo Letta, che ha messo ai primi punti dell’agenda politica proprio il rilancio di crescita e occupazione. (Source)
Il tasso di inattività nel mercato del lavoro italiano si attesta al 36,2%, in aumento dello 0,1% in termini congiunturali, ma in calo dello 0,1 punti su base annua.
Questi sono freddi numeri che devono suonare come un forte allarme. Ma non temete, noi non staimo bene ma gli altri in Europa non stanno poi tanto meglio. La disoccupazione nell’Eurozona ha toccato ad aprile il livello più alto mai raggiunto dal 1995: il 12,2% contro l’11,2 dell’aprile 2012. Stessa cosa per quella giovanile, arrivata a quota 24,4%. L’Italia, con il suo 40,5% di giovani disoccupati, è al quarto posto dopo Grecia, Spagna e Portogallo. E questo è sicuramente il dato più preoccupante.
STAY TUNED!
DT