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ITALIA: il ventennio perduto

Scritto il alle 09:29 da Danilo DT

Questo grafico è la perfetta fotografia di come l’economia italiana sia caduta in disgrazia e di come l’italiano medio si sia impoverito.

Il PIL pro capite è importante perché fornisce una visione più accurata del livello di benessere economico di una nazione rispetto al solo PIL totale. Mentre un paese potrebbe avere un PIL elevato, se la popolazione è altrettanto elevata, il PIL pro capite potrebbe essere relativamente basso, indicando che la ricchezza è distribuita in modo meno uniforme tra la popolazione.

Il PIL pro capite è utile per confrontare il tenore di vita tra paesi e per monitorare i cambiamenti nel benessere economico nel tempo. Un aumento del PIL pro capite può indicare una migliorata qualità della vita e un maggior potere d’acquisto per i cittadini.

Tuttavia, va notato che il PIL pro capite da solo non fornisce una visione completa della situazione economica di un paese. Altri fattori come la distribuzione del reddito, l’accesso all’istruzione e ai servizi sanitari, e l’indice di sviluppo umano dovrebbero essere considerati per ottenere una comprensione più approfondita del benessere di una popolazione.

Detto questo, dal grafico è evidente che il PIL pro capite è tornato al livello del 2004. In altre parole PER ASSURDO possiamo dire che l’italiano medio è tornato ad essere “ricco” come nel 2004. Già questo è un evidente segno di sconfitta. Siamo stati “sott’acqua” per tantissimi anni e con il rimbalzo economico post Covid ci siamo un po’ ripresi e siamo tornati al livello di 20 anni fa.

Ma attenzione, il ragionamento starebbe in piedi se non ci fosse stata inflazione in appunto 20 anni. E allora facciamo un discorso che possa avere senso e prendiamo l’incremento del CPI. Ok, ragioniamo “con lo sconto” prendendo il CPI Eurozona così restiamo tutti parificati allo stesso livello. Nello stesso periodo il CPI è cresciuto del 34%.
Il calcolo è sin troppo facile.

L’italiano in 20 anni si è impoverito quantomeno del 34%. Se poi ragioniamo con il CPI reale e non quello statistico, i numeri potrebbero essere ancora BEN peggiori.
A voi le elucubrazioni del caso.

Danilo DT

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