Continuano i problemi per il settore immobiliare.

Scritto il alle 16:01 da mattacchiuz

Niente di nuovo dall’altra sponda dell’oceano per quanto riguarda l’inesistente ripresa del mercato immobiliare residenziale. Scendono del 4% i permessi di costruzione rilasciati a novembre, mentre salgono del 3.9% il numero di cantieri avviati e del 6.9% il numero di cantieri avviati per la costruzione di una casa monofamiliare. Dato questo positivo, pur se sarebbe bello completarle le case, oltre che iniziarle. Infatti, sono state completate il 14.1% di residenze private in meno rispetto ad ottobre e se si considerano solo le monofamiliari il decremento è del 10.1%.

Ma passiamo ora ai dati non destagionalizzati.

Permessi di costruzione

Desolanti i dati relativi al numero di permessi di costruzioni richiesti a novembre. Nonostante sia stato rivisto a rialzo al numero di ottobre di 300 unità, novembre non sembra indicare alcuna prospettiva di miglioramento.

Dai 44.0 mila permessi di ottobre, si è passati ai 38.4 di settembre, con una contrazione percentuale pari al 12.72%. Prospettiva davvero poco incoraggianti, sempre supponendo che negli Stati Uniti l’ottenimento del permesso di costruzione sia ancora condizione necessaria ma non sufficiente per poter avviare l’edificazione di una struttura residenziale.

Cantieri residenziali avviati

Considerando il dato non destagionalizzato, nulla di buono proviene dalla statistica relativa alle nuove abitazioni avviate. In crescita del 3.9% destagionalizzato, il settore mostra invece un decremento dell’8.8% se  si considera il numero non destagionalizzato. Non male, ma il grafico parla molto più chiaro di mille parole.

Tra il mese di settembre e quello di ottobre, la revisione ha spinto a rialzo di circa 2000 unità il numero di cantieri avviati, tuttavia novembre vede decrescere da 45.2 mila a 41.2 mila il numero di nuovi cantieri che hanno visto la luce. Vedrete che tra poco sentiremo parlare di nuovi stimoli… la sofferenza del settore immobiliare sembra davvero interminabile. Ma fortunatamente, negli States, settori interi dell’economia come la manifattura, le costruzioni, la produzione, sono solo marginali.

Case completate

Ed eccoci giunti al dato migliore della giornata, ma solo se siete tra coloro che sperano nei bailout perenni e negli stimoli senza se senza ma senza fine. Se vi ricordate nei mesi scorsi mi piaceva scherzare in merito al fatto che venivano terminate sempre più case di quante ne fossero iniziate. Bene, oggi, come sempre, la gravità ha fatto la propria comparsa, riportando sulla terra tutti quei “favolosi” numeri aggrappati alle nuvole.

Tracollano del 18.2% il numero di case terminate a novembre ( ma nevicava già?? ) mentre viene registrato il peggior dato da quando esiste questo tipo di statistiche, o almeno da quando inizia la serie del Census nel gennaio 1968. Da 54.5 mila a 44.6 mila… no bene!

Complessivamente i dati emersi anche oggi non lasciano sperare in nulla di concreto. Sono fallite le politiche di stimolo, sono fallite le politiche monetarie, sono falliti pure quegli scoordinati interventi legali ( atti ad arginare la completa scomparsa di fiducia nel mercato immobiliare in seguito ai vari e interminabili scandali che hanno accompagnato l’acquisto di un’abitazione tramite mutuo ) messi in piedi dal governo e dalla banca centrale con l’obbiettivo di imbrogliare la realtà ancora per qualche anno. Sicuramente prima o poi qualcosa ne verrà fuori, ma onestamente, dopo aver iniettato nel sistema qualcosa come 9 mila miliardi di dollari, mi sarei aspettato effetti ben più consistenti. C’è da sperare che siano i banchieri ad acquistare decine di residenze, privatamente, visto che si mormora che i bonus per quest’anno si aggireranno attorno ai 170-180 miliardi di dollari… .

Mattacchiuz

4 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 16 Dicembre 2010 at 17:22

Mat,
siamo tornati con i piedi (e i numeri) per terra…
Fra l’altro mi sono arrivati dei rumors che anche in Italia la situazione dei pagamenti dei mutui non sia delle più brillanti e, se non fosse per l’iniziativa delle banche, che hanno bloccato il pagamento delle quote capitale, incassando solo gli interessi, ci sarebbero parecchi insolventi.
Questa situazione non riguarda solo chi ha acquistato un immobile, ma anche le imprese edili che si trovano con alti mutui e parecchio invenduto.
Il sistema creditizio è costretto a mantenere la moratoria in essere, perchè è ovvio che se le case fossero pignorate e immesse sul mercato si causerebbe un sostanzile aumento dell’offerta e un calo dei prezzi…..

mattacchiuz
Scritto il 16 Dicembre 2010 at 17:28

paolo41: causerebbe un sostanzile aumento dell’offerta e un calo dei prezzi….

che è esattamente quello che serve. deve ribilanciarsi tutto, non è possibile sperare di bilanciare le cose creando solo nuovo e infinito debito. maledetti bastardi!

fanno lavorare i cinesi a 100 dollari al mese, e poi pretendono che noi ci indebitiamo per 400 mila euro per comprarci 90 meri quadrati di casa…. si si, credibile che le cose possano andare avanti così ancora per lungo tempo…

bergasim
Scritto il 16 Dicembre 2010 at 17:43

quella stana voglia invernale di baltic dry

il baltic dry scende ma il rame continua a salire e si perchè il dr rame così e chiamato è correlato solo a mr sp 500

O ma no mi si è aggiunto anche il dollaro, si sale anche lui fà tutto parte del quantitative fantasy

bergasim
Scritto il 16 Dicembre 2010 at 18:42

E si le corporate usa hanno una gran liquidità, peccato che abbiano però molti più debiti

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