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INTERMARKET: momento NERO a Doha

Scritto il alle 10:00 da Danilo DT

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Tanta la volatilità ma poi i dati macro sul lavoro USA che hanno sicuramente influenzato l’andamento dei mercati finanziari ieri.
Focalizzarsi nel breve termine non è certo facile. Ma tramite l’analisi intermarket le cose si fanno interessante. Innanzitutto una premessa. Il protagonista di questi giorni è la quotazione del petrolio, in vista del meeting OPEC di Doha. Ma la cosa curiosa è che in un quadro complesso (Iran che non vuole tagliare) la speculazione ha spinto al rialzo le quotazioni dell’oro nero. Ed il rischio che le attese per Doha siano deluse, non si può certo scartare.

(…) Alla base, c’è una realtà che nessuno contesta: il prezzo del petrolio crolla perché se ne produce troppo. L’offerta supera la domanda di 1-2 milioni di barili al giorno. Per riequilibrare il mercato, bisognerebbe che i produttori tagliassero la produzione appunto di 1-2 milioni di barili. Ma nessuno ha intenzione di farlo. Tanto meno i membri dell’Opec, più i grandi produttori esterni al cartello – dalla Russia, al Messico, alla Norvegia – che si ritroveranno domenica intorno al tavolo di Doha. (…) Dunque, se a Doha venisse annunciato solo un congelamento della produzione, lo squilibrio di 1-2 milioni di barili resterebbe, anzi si aggraverebbe con il progressivo arrivo del greggio iraniano. (Source) 

Ma se andiamo a guardare l’analisi intermarket la questione si fa nuovamente interessante.

Grafico INTERMARKET

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SP500: Siamo a ridosso di una trendline fondamentale, la cui rottura porterebbe ai massimi precedenti. Ieri sera abbiamo anche provato a sfondarla ma la chiusura in doji mette in dubbio la prosecuzione del trend. L’RSI è in divergenza, si necessita di conferme anche perché…

VIX: il VIX è ai minimi, e quando è arrivato a questi livelli, poi succede sempre qualcosa di interessante per i ribassisti.

PETROLIO: ed il petrolio? Come dicevo prima, è salito molto sulle aspettative e sulle speranze per Doha. Ma ora siamo a contatto con una resistenza importante e graficamente le somiglianze con lo SP500 sono notevoli. Se non addirittura più bearish.

HY: e gli high yield? Si trovano ai massimi periodali, rally notevole che necessita di una pausa di riflessione. Il quadro quadra.

T-Note: il bond USA a 10yr ha perso un poì di valore, e allo stesso tempo…

USD: il Dollaro USA si è un po’ rafforzato. E in questo quadro di mercato..

ORO: il metallo giallo perde, terreno e torna a contatto con supporti di breve termine.

Paesi Emergenti; e ovviamente per gli EM la chiave di lettura sarà il prezzo dell’oro nero. Se i timori prima discussi verranno confermati, allora con il petrolio avremo una correzione dei paesi emergenti. Ma anche le borse non ne saranno immuni.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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2 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 15 Aprile 2016 at 13:39

Ma da quando i produttori con costi minori sono quelli che devono tagliare la produzione ? Forse per salvare le chiappe a quelli con costi maggiori e alle banche che li hanno finanziati ? Non accadrà mai. Le riserve reali sono solo OPEC + Russia, il resto è un “retirement party”. Hanno più tempo e risorse degli altri. Si legge del crollo imminente di Arabia e Russia, roba da matti. Viva la propaganda st(a)lle e strisce !

paolo41
Scritto il 18 Aprile 2016 at 08:29

DOnonHA, TRIVELLE …pure; Borse …giù

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