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INFLAZIONE: cosa il mercato si aspetta e cosa può succedere
Oggi gli occhi sono tutti puntati sui dati che usciranno oggi pomeriggio. Inflazione USA. Il consensus converge su un indice generale stabile al 5% e una componente di fondo in marginale rallentamento a 5,5% dal precedente 5,6%.
Ovvio, il dato sul tasso inflazione USA contribuirebbe in modo decisivo sulle prese di posizione di Jerome Powell nei prossimi FOMC. Dopo i numeri forti sull’occupazione diffusi venerdì scorso, dati oltre le attese sui prezzi al consumo potrebbero essere la pietra tombale per chi pensava alla fine del ciclo rialzista.
I futures scontano al momento una chance dell’89,5% che la Fed possa non toccare i tassi al meeting di giugno e una probabilità del 38% di un taglio già a luglio. Senza poi dimenticare che la stessa FED, nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, diffuso ieri sera, ha fatto sapere che il settore bancario statunitense sembra complessivamente ben posizionato per superare le recenti turbolenze che lo hanno interessato. Quindi messaggi positivi che i mercati hanno metabolizzato e scontato.
Quindi che potrebbe succedere se i dati sull’inflazione deludono le attese? E viceversa se sorprendono in positivo?
Ne parliamo nel prossimo post. Intanto questo percorso che poi il mercato sta scontando, dovrebbe essere rivisto. Powell è stato chiaro, nessun taglio per il 2023, ma il mercato, per ora, la pensa diversamente.
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