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In barba agli USA
Come dicevo qualche giorno fa, Bush & Co. non sanno più cosa inventarsi per cercare di sanare le falle che si sono formate negli ultimi anni. L’allegrezza con cui venivano concessi mutui anche a soggetti poco affidabili (mi riferisco quindi ai “Subprime”) ha creato danni sia per il settore bancario (e, se permettete, ben gli sta, visto che hanno moltato delle operazioni al fine di guadagnarci il giusto…) ma soprattutto ai consumatori ed al sistema finanziario non solo americano, in quanto ha destabilizzato equilibri e creato incertezza e rallentamento economico.
La notizia di ieri non è certo stata un fulmine a ciel sereno. Bush e Paulson propongono questo “congelamento” dei tassi, al fine di proteggere in modo adeguato i poveri proprietari di case che rischiano di trovarsi, a causa del rincaro delle rate, senza un tetto sotto cui stare.
Il piano di Bush
Il progetto consiste nel congelare per 5 anni le rate degli interessi da pagare sui mutui. Questo emendamento interesserà coloro che hanno contratto mutui tra il 2005 e luglio 2007, e solo per i clienti che comunque si sono comportati bene pagando puntualmente le rate in scadenza. E già fioccano le critiche. I mutui a rischio sarebbero pari a 367 miliardi di $. Il provvedimento potrebbe però interessare solo una parte di questi mutui. Però…poco importa. Il mercato usa la notizia per “pompare” le quotazioni (ricordate il “window dressing”) e Wall Street festeggia. E proprio ieri mi chiedevo se era giustificabile quest’euforia… Inoltre, fino a che punto tutta questa politica economica è efficace? Difficile a dirsi. Resta il fatto che ormai l’amministrazione Bush ha perso tutta la credibilità. E gli stessi americani inziano a sospettare che le parole di George siano promesse da marinaio.
La morale è semplice: si sta facendo l’impossibile per evitare la recessione. E anche per “manipolare” la psicologia del mercato e della gente, o se preferite, di Mr. Smith, che è sempre più triste e depresso. Come farà a farei regali di Natale?
BCE: tassi stabili
Nel frattempo, invece, c’è qualcuno che si distingue per coerenza e serietà. Mi riferisco al buon Trichet e alla BCE. Ieri i tassi sono stati mantenuti stabili. Addirittura c’era chi ha chiesto un rialzo, altro che i tagli chiesti proprio ieri da Goldman Sachs. La verità è che la BCE vuole giustamente mantenere questo atteggiamento “prudente” ed evitare di fare gli alti e bassi della FED, con tutti gli effetti destabilizzanti che ne derivano (è stato recentemente fatto uno studio che conferma questa mia tesi che sbandiero da tempo). Una gestione controllata come quella della BCE potrebbe non creare quelle vampate di ottimismo tipiche del mercato USA degli ultimi tempi. Ma una coerenza operativa e una chiara politica monetaria alla fine pagano. In barba a Greenspan (forse la vera causa della crisi che oggi ci subiamo) e a tutti i guru a stelle e strisce.