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Il vero rischio per l’Euro? Oggi si chiama ITALEXIT!

Scritto il alle 08:30 da Danilo DT

italexit-new-eu

Sicuramente vi ricorderete della GREXIT. Era ormai data per certa, ma poi grazie all’intervento di Bruxelles e l’accondiscendenza del governo di Atene, è stato possibile evitare quello che poteva essere il primo passo verso la Euro-frammentazione.
Poi la situazione si è quantomeno normalizzata ed oggi ad Atene si sono calmati gli animi.

Per la prima volta da quando c’è l’Euro è accaduta un fatto. Secondo il sito Sentix, non è più la Grecia il paese a maggior rischio di uscita dall’Eurozona, ma UDITE UDITE è l’Italia.
Un fatto che non fa che confermare l’importanza del referendum del 4 dicembre che, sulla carta, non dovrebbe far saltare il governo Renzi ma che, nel concreto, andrebbe a generare una crisi di fiducia nel confronto dell’attuale governo con il rischio che prenda potere il populismo. Senza poi dimenticare tutte le problematiche economiche e bancarie che ci accompagnano ogni giorni e che, psicologicamente, andrebbero a fare “effetto leva” in negativo.Cosa invece accade invece per la Grecia, il cui sentiment sul Grexit è sceso al suo minimo dal 2014, ovvero all’8,48%.
Per carità siamo ancora a livelli di “non pericolo”, e la stessa Italia si trova al 9,88%, ma cosa potrebbe accadere se la situazione sfuggisse di mano?

ITALEXIT: ancora lunga è la strada ma la tendenza…

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Intanto, nel dubbio, gli investitori continuano a vendere BTP.

(…) Non si fermano le vendite sui titoli di Stato dei paesi dell’Eurozona che portano rendimenti e spread ai massimi da molti mesi. Il rendimento dei decennali italiani, in particolare, ha nettamente superato la soglia dell’1,7% (fino all’1,74%) tornando su livelli che non si vedevano addirittura da un anno, novembre 2015. Anche lo spread col Bund continua ad allargarsi, sale oltre la soglia dei 150 punti base (154 punti) avvicinandosi al picco post-Brexit (poco sopra i 160 punti base) che e’ stato il livello massimo registrato da oltre due anni a questa parte. (Radiocor) 

Se ancora non lo avete fatto, buttate un occhio QUI a cosa potrebbe succedere al nostro Mathusalem Bond…

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email (intermarketandmore@gmail.com).
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6 commenti Commenta
[email protected]
Scritto il 2 Novembre 2016 at 09:03

Ragassuoli, questa è solo una generica inquietudine in coincidenza con le elezioni americani e il referendum costituzionale in Italia.
Il grosso grosso ci sarà DOPO questo appuntamenti.
Se vincerà Trump e il NO al referendum il bubbone scoppia praticamente subito; invece se verrà eletta la Clinton e se vincerà il SÍ la cosa andrà un po’ più per le lunghe ma il risultato finale sarà identico.
Troppi nodi devono venire al pettine perché questa fase di passaggio si realizzi in una maniera non del tutto traumatica e non parlo di economia ma di politica e di società il che è molto peggio.
Sarà un bel massacro temo e molti, anche fra noi, ci rimetteranno le penne.
In compenso vedremo un grande spettacolo, questo sí…

[email protected]
Scritto il 2 Novembre 2016 at 09:04

Scusate, sono Emzag, perché mi mette [email protected]?

emzag
Scritto il 2 Novembre 2016 at 09:05

Risolto, credo…?

jesselivermore
Scritto il 2 Novembre 2016 at 09:57

Buongiorno, per quanto riguarda la possibilità di un break up dell’euro sicuramente l’italia può essere come sappiamo una delle cause..però ho il sentore…una sensazione…un sesto senso…una voce interiore…che mi dice che la rottura se arriverà…. arriverà da dove nessuno se lo aspetta…CIOE’ dalla germania. Perché dico ciò? Perché i riflettori ormai sono troppo e tanti anni che sono puntati su italia e grecia e quindi il mercato che assorbe digerisce fattorizza tutto ha ormai assimilato e fatta sua questa possibilità, il qualche modo è quindi pronto e ciò attenua e riduce secondo me la possibilità che avvenga poiché tutti si sono coperti da tale evento, e hanno ridotto le varie esposizioni verso tale evento. INVECE LA GERMANIA rappresenta un evento non atteso e pertanto più catastrofico ed efficace. LEGGENDO questo report chiarissimo e preciso di quella che è la reale situazione delal deutsche bank e quindi della germania, ne sono sempre più convinto invito tutti alla lettura:

http://vonmises.it/2016/10/05/deutsche-bank-fallita/

paolo41
Scritto il 2 Novembre 2016 at 13:23

La situazione italiana è grave ma maggiore è il pericolo, sempre per il nostro paese, dello sfaldamento dell’EU e credo che non siamo molto lontano da tale evento.
Non riesco a trovare nelle mie riflessioni i motivi che possano tenere uniti gli stati europei, dove i più furbi hanno mantenuto la loro moneta e sono quindi pronti a qualsiasi evoluzione, dove i concetti di solidarietà sono svaniti (se tanto siano mai esistiti), dove i singoli mercati si stanno chiudendo su se stessi minando fortemente gli scambi commerciali, dove la burocrazia regna sovrana e spesso genera disposizione che definire assurde è meno del minimo (e comunque sbilanciate sempre a favore dell’interesse delle varie lobbies).
Il numero dei movimenti sociali e dei singoli cittadini che sono stanchi della governance EU è in continuo e sensibile aumento e il futuro non promette niente di positivo.

manuel.finanza
Scritto il 2 Novembre 2016 at 15:02

cercasi Elliottiano per confermare o smentire l analisi di Giulio Grimaldi del 30.10.16
it.investing.com/analysis/eur-usd-analisi-tecnica-con-la-teoria-delle-onde-di-elliott-31-ott-2016-200161324

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