Il punto: tensioni su scala globale

La chiusura di venerdì non è certo di buon auspicio per l’apertura delle borse europee di oggi.
E le news in arrivo dalla Grecia lo sono ancora di meno.
Infatti il governo di Atene sta facendo le capriole per dimostrare il suo impegno. Ultimo tra tutti l’avvio dei pesanti licenziamenti nel settore pubblico. Il tutto per liberare gli 8 miliardi di Euro di aiuti. A questo fine il buon Papandreou ha promesso di introdurre nuove tasse, ridurre i salari dei dipendenti pubblici del 20% e il numero degli statali di un quinto entro il 2015.
Quindi austerity assoluta, con gente che sicuramente si presenterà in piazza a protestare, cosa tra l’altro successa anche dall’altra parte del mondo, a Wall Street

http://www.youtube.com/watch?v=a1tCYAEDl6g

Opssss, il rischio sociale…Ma forse lo avevo annunciato in passato questo rischio come uno dei più pericolosi, o sbaglio?
Ma tornando ad Atene, la situazione sta degenerando anche a causa dlela crisi che è peggiore del previsto. Ma come…Diciamo che anche stavolta si è peccati di poco realismo? E allora prepariamoci, il futuro sarà infarcito di scarso realismo, ovviamente a posteriori…

Intanto un target Atene lo ha già fallito. Per il 2012, laddove l’accordo con la troika parlava di un deficit/Pil al 6,5%, ora la nuova bozza, che chiama in causa una recessione economica molto peggiore del previsto, ha stimato un deficit al 6,8% del Pil.
Per il prossimo anno, la contrazione della crescità è attesa al 2%, in linea con le previsione del Fondo monetario internazionale, ma nettamente peggiore rispetto alle stime utilizzate per l’accordo sul salvataggio dello scorso luglio, nel quale si prevedeva che l’economia della Grecia sarebbe tornata a crescere nel 2012.
Colpa della recessione molto peggiore del previsto, ha provato a giustificarsi Atene. Ma per i creditori a pesare è stata invece la mancanza di riforme strutturali.
Sicuramente una crisi così profonda, anche a livello internazionale, ha reso più difficile per la Grecia raccogliere il denaro necessario per rispettare i target, ma è altrettanto vero che il costante rischio di rivolta sociale ha evidentemente frenato il governo dal varare riforme ancora più dolorose. La parola passa quindi alle Borse, chiamate a capire e far capire se quanto uscito dal consiglio dei ministri di Atene è un passo avanti verso la soluzione della crisi o un pericoloso passo indietro verso il default della Grecia. E alla riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin in agenda martedì 4 ottobre a Lussemburgo.
(Source) 

Una settimana che si apre quindi con tantissime incertezze. La buona intonazione avuta dall’approvazione dell’EFSF sembra già scemare. Meglio stare molto all’erta. I rischi sono tanti e sono globalizzati. Sarebbe stupido guardare il proprio giardino e sentirsi al sicuro. Qui è il sistema finanziario globale che rischia di saltare. E i segnali intermarket non preannunciano nulla di buono.
Buona settimana a tutti.

STAY TUNED!

DT

Ti è piaciuto questo post? Clicca su “Mi Piace” qui in basso a sinistra!

Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su database Bloomberg | NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!) | Vuoi provare il Vero Trading professionale? PROVALO GRATIS! |

Seguici anche su Twitter! CLICCA QUI! |