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HEDGE FUNDS: E’ CRISI ANCHE PER LORO
Se dovessimo dare un nome al fenomeno finanziario del secolo, credo che potremo dargli il nome di Hedge Fund.
Uno strumento quasi “magico” e imprevedibile, un contenitore “solo per pochi” con meccanismi di funzionamento oscuri e a volte poco trasparenti, soprattutto per chi non li conosce sul serio.
Per molti comuni mortali, la parola hedge fund è nata con il caso LCTM di diversi anni fa, ovvero quando abbiamo assistito al primo vero grande crack di un Hedge fund. Da allora, invece di ritrovarsi con un rallentamento del settore, questi fondi alternativi e speculativi (attenzione però, bisogna fare le dovute distinzioni, anche se universalmente vengono visti così…) sono cresciuti a dismisura, influenzando sempre di più la finanza dei nostri giorni, tramite operazioni a leva, vendite allo scoperto, speculazioni di vario tipo.
Per certi versi, dobbiamo ringraziare soprattutto loro se oggi l’economia globale è praticamente in ginocchio. Ma più di loro, io crocefiggerei i vari sistemi di controllo, in primis la SEC, che non ha saputo monitorare sulla crescita e lo sviluppo di questo nuovo tipo di fondo.
Siamo seduti su una polveriera!
Perché dico questo? Perché molti hedge funds si sono riempiti la pancia proprio di quei prodotti che alla fine hanno fatto collassate il mercato. Volete auliche numero? Eccovi serviti… I numeri sono espressi in …migliaia di miliardi. Quindi dovrete aggiungere alle cifre esposte semplicemente..12 zeri !!!!
Mutui immobiliari subprime – 1,7
Mutui totali concessi in USA – 12,1
Mutui cartolarizzati – 4,2
Cartolarizzazioni di secondo livello (Cdo) – 3,1
Derivati sul credito ( CDS ) – 55
Totale dei derivati globali – 531.2
(DATI A FINE 2007)
Tanto per cominciare una critica ed una constatazione.
Ma signori, vi rendete conto che siamo seduti su una polveriera?
Guardiamo solo i CDS, i Credit Default Swap. Sono pari a circa 5 volte il totale dei mutui concessi negli USA. Il che significa che anche i CDS, oltre che per copertura, sono stati utilizzati come elementi speculativi. E in tutto questo, la SEC dorme.
Ma non andrei oltre. Certo che però, leggere che al mondo ci sono Derivati per un importo (eh si, questo lo scrivo…) pari a 531.200.000.000.000 $ , beh, mi fa un pochino di paura. E soprattutto mi fa paura il fatto che non ci sia un regolamento comune che gestisca, monitori ed analizzi questo fenomeno, una normativa che possa essere condivisa e che sia, soprattutto applicata.
Hedge Funds padroni dei CDO
In tutto questo turbinio di numeri, gli Hedge Funds sono grandi protagonisti, tanto che uno dei prodotti “derivati” per eccellenza dei subprime, ovvero i CDO.
Cosa sono i CDO? I CDO (Collateralized Debt Obligation) rappresentano una specifica categoria di ABS (Asset Backed Securities). Un CDO è un titolo di debito emesso in seguito a un’operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di posizioni incorporanti rischio di credito.
Quindi un obbligazione che è garantita da una “obbligazione madre”.
E chi è che ha la maggioranza di questi CDO in pancia, ovvero per circa il 50% del totale globale? Proprio loro, gli Hedge Funds.
Circa 1.500 miliardi di $ di CDO è posseduto dai fondi hedge. Fondi che oggi sono in crisi di liquidità, fondi che devono subire le forti richieste di riscatto dei risparmiatori. E questo li costringe a vendere sul mercato gli assets che hanno in portafoglio che, invece, sono più liquidi. Ecco quindi spiegato il motivo di alcuni comportamenti anomali di qualche titoli. In primis Unicredit, tanto per fare un esempio.
Materie prime: prima miniera d’oro , ma poi…
Inoltre, a parte i CDO, molto fondi hedge hanno cavalcato in modo vincente il trend delle commodities.
Hanno portato a casa utili stratosferici, poi però il vento è cambiato ed ora, con il petrolio passato da 147 a 90 $/bar, moltI fondi hedge sono sull’orlo del collasso.
Quindi,non possiamo sottovalutare la portata di questo fenomeno. Se buona parte di questi hedge funds, per un motivo o per un altro, fosse costretta a liquidare assets o , ancor peggio, si trova davanti l’ombra del fallimento, capite benissimo che, con il denaro che possono muovere, potrebbero creare dei veri e propri terremoti.
E non credo proprio che questi terremoti sarebbero favorevoli ai mercati.
STAY TUNED!