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GROWTH o VALUE? Meglio distinguere i buoni dai cattivi investimenti
Warren Buffett è uno dei guru più seguiti ed imitati. Il suo approccio di lungo termine e lungimirante è un modello per molti che ormai lo riconoscono come l’oracolo di Omaha.
E’ l’investitore VALUE per antonomasia e quindi il suo portafoglio è sempre stato costruito su concetti che andassero al di là delle semplici mode o tendenze del mercato., C’è del valore? Ci sono delle prospettive? Allora va bene.
Una cosa però che mi ha incuriosito tempo fa, è il vedere come OGGI è costruito il portafoglio della Berkshire Hathaway (la sua finanziaria che nasce dalle ceneri di una fabbrica tessile).
Diversificato ma anche estremamente concentrato. Il 47,61% dicasi quasi il 50% del suo portafoglio è composta da una sola società…che non fa proprio parte del mondo value. Si tratta di Apple, un icona della tecnologia e del growth, un’azienda che però ha fondamentali ottimi e che ha sempre saputo sorprendere.
Ma non voglio in questa sede tessere le lodi a Apple, ma solo sottolineare che innanzitutto Buffett ha preso una strada che potrebbe sorprendere, ma anche no visto che la tecnologia è la normalità. Seconda cosa, dobbiamo abituarci ad un nuovo paradigma. Non esiste in realtà Growth o Value, ma solo buoni e cattivi investimenti. Il resto sono solo punti di vista.
STAY TUNED!