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GRECIA ed EUROZONA: effetto contagio minimo? Certo, come no!
Rischio contagio? Minimo, anzi, praticamente inesistente. Questa bella bufala è stata comunicata dai signori della Unione Europea i quali, ovviamente, hanno cercato di rasserenare le masse sulle conseguenze che avrebbero potuto avere tensioni tra Grecia e Troika.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Spread vs Germania di : ITALIA. PORTOGALLO, GRECIA
I governativi di questi stati, in un quadro di debolezza di tutto il mercato obbligazionario, hanno subito maggiormente la vicenda Grecia, proprio perché fanno parte della cosiddetta area dei “titoli periferici”. E a poco servono le rassicurazioni di Draghi. Se arriveremo al peggio, il mercato rischia di finire sotto controllo. La speculazione muoverà le sue leve (ce ne sta dando degli assaggini) e la volatilità che subirà il mercato potrebbe essere enorme. Sia che si tratti di Grexit (ovviamente in modo molto maggiore) e sia che si tratti del più grande default sovrano della storia (Fallimento della Grecia). Ma la sola “incertezza” di per se è elemento destabilizzante. Ed i battibecchi tra i politici di certo non aiutano.
Tra la Grecia e i suoi creditori è guerra aperta: Tsiprasaccusa il Fondo monetario internazionale di avere responsabilità “criminali” per la situazione in cui versa il suo Paese, e Juncker accusa a sua volta Tsipras di mentire sull’andamento del negoziato. E mentre si avvicina la resa dei conti tra i ministri nell’Eurogruppo di giovedì, la Bce avverte che lascerà aperto il rubinetto dei prestiti d’emergenza ‘Ela’ – che tengono a galla la Grecia – fino a quando non farà default. Per evitarlo e tentare il tutto per tutto, subito dopo l’Eurogruppo potrebbe essere convocato un summit dei capi di stato e di Governo straordinario. (Source)
Poi probabilmente le capacità della Bce e dei governanti riusciranno ad arginare concretamente gli effetti, ma nel breve sarà ovviamente caos. Che fine farà l’Euro? Quali gli impatti sul sistema bancario internazionale? Ed è comunque vero, come sapete, che la Grecia pesa per l’1.8% del PIL dell’Eurozona e tutte le banche hanno già diminuito ferocemente l’esposizione verso Atene. Ma quando il mercato si trova a contatto con scenari non previsti (non dimentichiamo mai che effetto contagio) non si può escludere nulla. Eccovi spiegato il perché delle ultime ridicole esternazioni della Merkel.
“Sto mettendo tutte le mie energie nell’aiutare le tre istituzioni e la Grecia a trovare una soluzione, una proposta da cui le negoziazioni tra i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo possano partire. Ho detto piu’ volte che voglio fare tutto quanto e’ possibile per mantenere la Grecia nell’Eurozona” (A. Merkel)
La Grecia non fa paura per le sue dimensioni, ma per il suo impatto politico e per i precedenti che va a creare. Il mercato questo lo ha capito e nel dubbio lima i rischi. E preferisce tornare sul carissimo Bund, oggi un po’ più abbordabile che nell’ultimo mese.
PS: il nuovo programma proposto da Varoufakis ad altro coefficente di difficoltà
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PS: il nuovo programma proposto da Varoufakis ad altro coefficente di difficoltà
Proposto?????
Guardando la vignetta io direi imposto a.
@ DT
“La Grecia non fa paura per le sue dimensioni, ma per il suo impatto politico e per i precedenti che va a creare.”
…
D’accordissimo. Lo sa bene anche draghi quando accenna a “scenari sconosciuti ed inesplorati” che si aprirebbero in conseguenza di un default della Grecia; lo sanno bene anche Tsipras e Varoufakis che cercano di spostare tutta la responsabilità del “bubbone” su BCE UE e FMI (senza fargliene una colpa, dato che è l’unica carta a loro rimasta per giocarsi questa pericolosa partita, la cui origine non parte certo dai greci o perlomeno non solo dai greci, come sappiamo).
Ribadisco un particolare che non mi è passato inosservato, cioè l’ENFASI con la quale gli USA si sono levati recentemente in relazione al problema, ammonendo sia UE che Grecia di trovare rapidamente un accordo (per evitare l’impronunciabile, ciò che nessuno può immaginare : il primo vero DEFAULT di uno Stato membro eurozona), quasi a palesare che anche LORO abbiano molto da rimetterci nel caso la faccenda evolva nella peggiore delle ipotesi prevista…
Ma davvero la faccenda greca coinvolge non solo banche private europee, istituzioni pubbl europee ma anche istituti USA, pubbl e/o provati -del FMI si sa per certo, ma anche qualche grande fondo pensione, magari??? attirato dai rendimenti particolarmente elevati che i bonds greci offrivano???-
che ci sia del vero in quello che hanno sparato recentemente i greci, cioè che “un default della Grecia avrebbe proporzioni peggiori di quello di Lehman bros a suo tempo” e che “il conto da pagare per un default greco ammonterebbe a $ 1000 mld in totale spalmati nel mondo intero“????
le istituzioni che governano la baracca eurozona, sono davvero al corrente della cifra precisa attualmente in gioco nel debito greco??? e i CDS correlati???… altro???…
…sapete, molto spesso l’uomo in gruppo in frangenti particolarmente critici tende a perdere completamente la sua razionalità; lo definiscono PANICO. Non sarebbe la prima volta che questo accade, nel caso la FIDUCIA venisse improvvisamente meno.
Questo potrebbe essere solo uno degli aspetti del problema; l’altro è quello POLITICO citato da DT che potrebbe rivelarsi anche più degenerante per il progetto Euro e per la stabilità del sistema nell’immediato: gli euroscettici sanno bene che di soli fondi pubbl coinvolti nei vari diabolici ESM e EFSF sono implicati € 200 mld tot che alla fine sono soldi che tutti i singoli governi membri EU hanno richiesto di versare a tutti i loro contribuenti, soldi che vengono polverizzati all’istante se la grecia viene lasciata colare a picco (la quota ITA polverizzata è di € 40 mld); se invece decidono di salvare (temporaneamente) la Grecia, si tratta di altri soldi pubbl che i contribuenti EU (per mezzo poi della BCE) dovranno ancora sborsare… per entrambe le opzioni scelte, si tratta ancora e sempre di soldi da mettere nel piano, soldi dei contribuenti eu… fino a quando può e deve andare avanti questa storia???