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Gli sprechi ed i privilegi del Parlamento. E la saga continua.

Scritto il alle 08:39 da Danilo DT

Omeopatia, dentista e psicologo rimborsati ai deputati, e i Comuni vengono segati…. I quali però verrebbero salvati dallo sciopero della fame…

Lo ammetto, a volte solo il termine autolesionismo rende bene l’idea quando ci si infila nell’analisi degli assurdi costi della politica italiana. Tutte le sante volte mi domando come abbiamo fatto, noi italiani, ad arrivare a questi livelli di indecenza. Certo, negli altri stati non saranno certo dei santi, ma qui, nella nostra Italietta colabrodo, mai come oggi è occasione migliore per mettereordine e pulizia ad una serie di privilegi esagerati, esorbitanti assurdi.
Vi propongo due pezzi che meglio vi illustrano questo discorso. Il primo, un po’ vecchiotto ma efficace, e proposto recentemente dall’amico lettore Vichingo, è relativo ai rimborsi.

ROMA – Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una assistenza privata finanziata da Montecitorio. Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per volontà dell’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche. Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila euro per occhiali e 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.

Per curare i problemi delle vene varicose (voce “sclerosante”), 28mila e 138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket.

A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata Parlamento WikiLeaks. I deputati di Pannella chiedono i dati delle consulenze e degli appalti e contratti vari, e poi li pubblicano online “perché solo così – spiega l’onorevole Rita Bernardini – i conti della Camera sono sottoposti al controllo dell’opinione pubblica. In caso contrario alla Camera si sentono liberi di fare qualsiasi cosa perché tanto non c’è nessuno che li controlla”.

Ma non tutti i numeri sull’assistenza sanitaria privata dei deputati, tuttavia, sono stati desegretati. “Abbiamo chiesto – dice la Bernardini – quanti e quali importi sono stati spesi nell’ultimo triennio per alcune prestazioni previste dal ‘fondo di solidarietà sanitarià come ad esempio balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo ed elettroscultura (ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l’importo degli interventi per chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della Camera non ce li hanno voluti dare”. Perché queste informazioni restano riservate, non accessibili? Cosa c’è da nascondere?

Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: “Il sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto del principio generale dell’accesso agli atti in base al quale la domanda non può comportare la necessità di un’attività di elaborazione dei dati da parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire le informazioni secondo le modalità richieste”.

Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. “Non ritengo – spiega la deputata Rita Bernardini – che la Camera debba provvedere a dare una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela per conto proprio avendo gia l’assistenza che hanno tutti i cittadini italiani. Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di 25 mila euro mensili, a farsi un’assicurazione privata. Non si capisce perché questa ‘mutua integrativà la debba pagare la Camera facendola gestire direttamente dai Questori”. “Secondo noi – aggiunge – basterebbe semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività dieci milioni di euro all’anno” (Source)



Cari amici, non ce la faccio a commentare. Non ce la faccio proprio. Certo, sono “solo” 10 milioni” che in confronto ai miliardi di Euro necessari per rimettere in piedi il paese sono poca cosa. Ma bisogna andare a colpire tutto dove ci sono eccessi, privilegi assurdi, incongruenze. E questa è una delle tante. Come anche il “conto” del ristorante della Camera. La cosa che incuriosisce è che ci è costato…come i Comuni
Non ci credete? Leggete qui…

Avevamo chiesto i tagli della politica. I tagli però, non i ragli. Anziché dimezzare il numero e i benefit dei parlamentari, il governo crede di tenerci buoni segando a casaccio i piccoli Comuni. Il tessuto connettivo di un Paese che è composto di mille villaggi. Il suo apparato cellulare. L’unica istituzione in cui l’italiano medio si riconosca. Un provvedimento di tale portata avrebbe dovuto essere il frutto di un restauro complessivo dell’architettura dello Stato. Invece da noi le riforme vengono fatte così: una alla volta, a rate, come capita. Penso ai poveri sindaci dei paesi del mio Piemonte, costretti a decrittare il proprio destino dalla lettura impervia di un decreto scritto di corsa e male. Per giunta a Ferragosto, con i prefetti in ferie che non possono neanche dare delucidazioni.

Si è capito che i Comuni sotto i mille abitanti dovranno consorziarsi con quelli adiacenti per raggiungere la fatidica quota cinquemila, ma poi si scopre che non è esattamente così, che ogni regola ha cento eccezioni e che al Sud la mafia si appresta a sfruttare queste fusioni a freddo per mettere direttamente le mani sugli apparati pubblici. Bene, anzi male. Volete sapere quale risparmio formidabile ci porterà la disarticolazione del sistema nervoso dei Comuni? Sei milioni di euro. Su una manovra di 50 miliardi. Poco più di quanto ci costa ogni anno il ristorante della Camera: 5 milioni e mezzo. Proporrei uno scambio secco: ci teniamo i piccoli Comuni e obblighiamo i deputati a iniziare uno sciopero della fame contro se stessi. (Source)

Questo sì che è un vero magna-magna… In verità occorre un vero cambiamento di mentalità, occorre falcidiare tutto quello che ormai era una consuetudine (che fa rima con privilegio) e far tornare il vero spirito politico. Che non esiste più.

Permettetemi qualche citazione che arriva dalla Storia…

  • Il Governo ha due doveri, quello di mantenere l’ordine pubblico a qualunque costo ed in qualunque occasione, e quello di garantire nel modo il più assoluto la libertà di lavoro. (30 aprile 1901; da Discorsi parlamentari di Giovanni Giolitti, vol. II)
  • La retorica è un veleno micidiale. (citato in Alfredo Frassati, Giolitti, Parenti, 1959)
  • Quando si va in cucina, bisogna pur cucinare con gli ingredienti che si trovano. (citato in Alfredo Frassati, Giolitti)
  • Perdonare sempre, ma dimenticare mai. (citato in Pitigrilli, La donna di 30, 40, 50, 60 anni, Sonzogno, Milano 1967)
  • Nessuno si può illudere di potere impedire che le classi popolari conquistino la loro parte di influenza economica e di influenza politica. Gli amici delle istituzioni hanno un dovere soprattutto, quello di persuadere queste classi, e di persuaderle con i fatti, che dalle istituzioni attuali esse possono sperare assai più che dai sogni dell’avvenire. (da un discorso alla Camera dei Deputati, 1901; da Discorsi parlamentari di Giovanni Giolitti, vol. II)
  • Il governo quando interviene per tener bassi i salari commette un’ingiustizia, un errore economico e un errore politico. Commette un’ingiustizia perché manca al suo dovere di assoluta imparzialità tra i cittadini, prendendo parte alla lotta contro una classe. Commette un errore economico perché turba il funzionamento economico della legge della domanda e dell’offerta, la quale è la sola legittima regolatrice della misura salari come del prezzo di qualsiasi altra merce. Il Governo commette infine un errore politico perché rende nemiche dello stato quelle classi le quali costituiscono in realtà la maggioranza del Paese. (da un discorso al parlamento, 4 febbraio 1901)

SOURCE: Wikipedia

STAY TUNED!

DT

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11 commenti Commenta
hironibiki
Scritto il 23 Agosto 2011 at 09:29

Beh da una manovra dove si vuole “licenziare senza giusta causa”, dove si vuole aumentare (o si propone l’aumento) d’iva o ancora aumentare l’età pensionabile (così si che si da una mano ai giovani a trovare lavoro) e NESSUNA linea guida per stimolare l’economia… Come si può pensare di continuare?
La Moratti ad esempio (a detta di Pisapia) ha lasciato un buco di 180 milioni di euro. Qualcuno ha sentito che lei e i suoi leccapiedi abbiano pagato per il falso in bilancio? Di solito un dirigente che porta in banca rotta l’azienda va incontro a sanzioni gravissime con il carcere.. Qui invece si continua ad andare avanti così. E’ giusto? I sindacati ormai sono diventati dei dementi senza nervo (non tutti per fortuna) che sanno omrai solo dire “si padrone” e ci stanno togliendo ogni diritto acquisito in anni di lotta e tutto mentre la politica combatte compatta in difesa dei propri interessi di casta.
Ora sta tornando di moda la Libia e Gheddy dopo mesi e mesi di nulla. Come mai proprio adesso? Perchè?? Forse perchè così si distoglie l’opinione pubblica dalle cose schifose che stanno facendo?
E poi ieri sentivo un commento di un politico (che non ricordo il nome) sul TG di La7 che grazie all’intervento dell’Italia in Libia ci siamo garantiti una buona posizione per lo sfruttamento delle risorse. Bene praticamente è come se avesse detto “Signori noi non siamo andati per il bene della Libia a salvare un popolo oppresso dalla tirannia, no siamo andati per spartire la torta a fine guerra, altrimenti saremmo stati esclusi”. E questo non fà vomitare? Certo si sapeva ma qui ormai stiamo perdendo ogni aspetto di umanità per il proprio torna conto.
Questo è un mondo schifoso, avido, insensibile ed egoista.
Scusate lo sfogo ma anche io mi unisco al coro di coloro che sono stanchi di vedere queste ingiustizione. Alla fine chi paga è sempre il più debole 😐

hironibiki
Scritto il 23 Agosto 2011 at 09:29

ingiustizione ops.. ingiustizie

ottofranz
Scritto il 23 Agosto 2011 at 09:43

I piccoli comuni.

Come sai io penso che le piccole comunità rappresenterebbero una grande ancora di salvezza in caso di patatrac

Hanno già svolto egregiamente la loro funzione durante la WW2.

Naturalmente questo indipendentemente dalla ufficialità o meno.

Però hai perfettamente ragione. Qui si tratta di DNA . Qui si tratta di cercare di trovare una strada che porti all’evoluzione passando dalla semplice denuncia ad azioni concrete che possano far capire che la maggioranza silenziosa esiste, che non è bue , che le idee le ha chiare e che chiede a gran voce il famoso cambio di paradigma.

A cominciare da coloro che ci governano .

Perchè è da li che deve iniziare il cambiamento , quello vero, se si vuole essere credibili quando si chiedono sacrifici alla base.

L’esempio vien dall’alto, DEVE NECESSARIAMENTE VENIRE DALL’ALTO. !

Io credo che proprio dai Blogger, debba partire l’azione concreta e quindi bisognerebbe spremersi le meningi per identificare qualche azione reale da portare avanti per fare in modo che le denunce non restino solo parole di sconforto.

Quello che è successo fin’ora

E’ anche possibile che i tempi non siano ancora maturi per una massa che è ancora troppo distratta e che pensa che tutto finirà a tarallucci e vino.

Ma i tempi credo siano maturi per raggruppare tutti i “consapevoli” e definire strategie per quando anche la massa , in modo pericoloso e disordinato, prenderà coscienza.

buf
Scritto il 23 Agosto 2011 at 10:53

Ma dico io…tutto il mondo grazie a Facebook riesce a fare delle rivoluzioni. Noi non potremmo almeno provare a fare un giorno…1 solo di protesta? Tipo stabilire una domenica di settembre di protesta in ogni capoluogo di provincia per:
1: chiedere abolizione province
2: chiedere diminuzione/abolizione dei privilegi dei parlamentari

So che i punti sarebbero tanti di piu, ma l’importante secondo me è dare un segnale, non si puo’ iniziare chiedendo che il “calzino” venga ribaltato. Bisogna iniziare da un puntino per arrivare a fare un bel disegno.

hironibiki
Scritto il 23 Agosto 2011 at 11:22

buf@finanza,
Di domenica?? No no no un bel blocco su giorno lavorativo. Blocco totale come in Francia, nessuno si muove più. Non partono aerei, metro, bus ecc. Tutto fermo.
Ma tant’è in Italia non accadrà mai. 😐

buf
Scritto il 23 Agosto 2011 at 12:32

hironibiki@finanza,

Giusto, ma su giorno lavorativo molte persone non verrebbero e poi verrebbe strumentalizzata come azione “comunista”. Invece di domenica e senza bandiere politiche, ma con dei bei cartelloni tipo “Basta province” o “Basta privilegi” , naturalmente pacifica…sono convinto che basterebbe mobilitare 10 mln di persone in tutta Italia per far drizzare le antenne. E sono convinto che è fattibile…

andrea.mensa
Scritto il 23 Agosto 2011 at 14:17

ottofranz,

ciao otto, e se ne discutessimo, come diceva DT davanti ad una salamella ?
lui diceva di metterci d’accordo tra noi, io preferivo scegliesse lui, ma dato che non ha scritto più nulla, non vorrei far cadere l’idea.
non sto cercando di rubarti l’idea, ma vorrei davvero portarla avanti…
scuaste l’ot, a proposito di mangiare….

andrea.mensa
Scritto il 23 Agosto 2011 at 14:20

ottofranz,

DT parlava di fine settembre…. come sei messo, tu, per allora ? che facciamo, da teo da me ? ripeto, io ho offerto una possibilità, ma non mi offendo se si fa da te.

ottofranz
Scritto il 23 Agosto 2011 at 14:54

andrea.mensa@finanza,

ciao Andrea, ti avevo lasciato un commento di là.

Credo che in funzione della logistica (nel vero senso militare del termine) essendo io nel Cuneese e tu più “centrale” rispetto a me , forse sarebbe più gradito da te.

Occorre sapere dai partecipanti eventuali in base alla area geografica di appartenenza cosa preferiscono e poi decidere .

Direi che fine settembre , anche inizio ottobre , in base al meteo potrebbe essere una data ottimale.

Se DT crede potrebbe mettere giù una specie di specchietto (stile referendum) per le votazioni, sia per il dove che per il quando .

A lui la palla

andrea.mensa
Scritto il 23 Agosto 2011 at 16:20

ottofranz,

CONCORDO SU TUTTO.
salamelle, salsicciotti, costine, braciole, ed ottimo vino piemontese ( direttamente dalle langhe)….
l’invito è aperto.

andrea.mensa
Scritto il 23 Agosto 2011 at 16:24

ho letto adesso il tuo commento sull’altro 3d…. va bene anche il tuo vino e le tue ricette….. va bene tutto basta mangiare e divertirsi….

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