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GAME OVER: la BOJ ammazza il carry trade
Money never sleeps…
Sembra incredibile ma quando tutto sembra tranquillo come un domino, succedono tante cose che poi si intrecciano ed alimentano un sentiment o una tendenza.
Lasciamo da parte quanto già descritto in passato e prendiamo in esame un’importante news uscita settimana scorsa.
(Teleborsa) – La banca centrale giapponese ha annunciato oggi il primo aumento di tassi di interesse, ponendo fine all’era dei tassi zero/negativi, ma non cambia la sua impostazione tendenzialmente accomodante. Il Comitato di politica monetaria, al termine di questa riunione, ha annunciato l’aumento del tasso di riferimento di 25 punti, portandolo a circa lo 0,25%, il più alto dal 2008, dal precedente range compreso tra zero e 0,1% ed ha delineato anche un piano per ridurre il suo programma di acquisto di asset.
Quindi la news che magari può farvi sorridere è la seguente. La BOJ ha alzato i tassi che tornano positivi. Perché questa news è così importante?
Il grafico dello yen giapponese (JPY) rispetto al dollaro statunitense (USD) sta attualmente catalizzando l’attenzione dei mercati finanziari globali, emergendo come uno degli indicatori più critici dell’economia mondiale odierna. La sua importanza deriva da un contesto storico-economico unico.
Per tre decenni, il Giappone ha mantenuto una politica di tassi di interesse prossimi allo zero sulla propria valuta. Questa strategia ha creato un fenomeno noto come “carry trade” (ve lo ricordate ancora? Quanto ne ho parlato in passato!) , in cui gli investitori prendevano in prestito yen a costo quasi nullo per investirlo in attività finanziarie globali, inclusi titoli di Stato esteri e asset più rischiosi come il Nasdaq.
Questa pratica ha alimentato per anni i mercati finanziari internazionali con liquidità a basso costo.
Tuttavia, la situazione ha subito una svolta significativa proprio settimana scorsa, quando la BOJ ha aumentato i tassi di interesse dello 0,25%. Questo evento, senza precedenti negli ultimi anni, ha inviato un segnale forte ai mercati, innescando una reazione a catena nel comportamento degli investitori.
La preoccupazione principale ora è che il denaro preso in prestito, precedentemente quasi gratuito, cominci ad avere un costo. Di conseguenza, molti investitori stanno iniziando a liquidare le loro posizioni (complice anche un cambiamento del sentiment) di carry trade. La portata di questo potenziale deflusso di capitali è stimata in oltre 4 trilioni di dollari, una cifra che potrebbe avere ripercussioni significative sui mercati globali.
L’incognita principale rimane l’aggressività con cui gli investitori procederanno in questa direzione. Per questo motivo, il grafico USD/JPY è diventato un barometro cruciale per i mercati finanziari. Un continuo rafforzamento dello yen potrebbe segnalare un’accelerazione di questo processo di deleveraging, con potenziali conseguenze negative per gli asset rischiosi a livello globale.
Tenetene conto
Candlestick (cioè io) vi aveva avvisato mesi fa. Adesso fino all’autunno….