Game over?
Direi che l’evidenza lascia poco spazio a grosse fantasie o discussioni. Nei giorni scorsi, ho sottolineato più volte lo stato di rischio in cui si trova il mercato azionario. I motivi sono molteplici, e non vado a ripeterli anche per non annoiare i lettori “abituali”, che colgo l’occasione di ringraziare per la partecipazione, le critiche, i consigli e quant’altro. Spero di essere riuscito a creare un “punto d’incontro” di discussione democratica e costruttiva sui mercati finanziari.
Per i “nuovi lettori” consiglio (sempre se ne avrete voglia, ovviamente! ) di buttare un occhio ai post scritti nei giorni precedenti, e anche all’area V.I.P. che troverete nell’ultima colonna a destra, dove troverete alcuni dei post più significativi e strategicamente importanti scritti dal sottoscritto nell’ultimo periodo.
Ma torniamo al mercato… Capirete che tra la giornata di borsa di ieri e il titolo del post…forse c’è un collegamento. Ovviamente secondo il mio punto di vista…
Terzo giorno dopo la rottura
L’indice di riferimento è sempre lui, lo S&P 500. Il livello chiave, lo ripeto, che è stato determinante, è sempre area 1490. Come avrete letto, la rottura del supporto è avvenuta mercoledì sera con una “marubozu” o se preferite con una candela nera visibile dal grafico, molto decisa e molto “brutta” a livello prospettico. I volumi sono stati buoni in queste giornate, segno che comunque la pressione alla vendita non è stata indifferente. Violata area 1490, cosa potrebbe succedere? Diciamo che di per se quello che poteva succedere è già successo. Siamo arrivati (e ben visibile sul grafico dello SP 500 che ieri ho postato) esattamente sulla trendline rialzista di lungo periodo. Io mi permetto di definirla l’ultima spiaggia. Sotto vedo solo il baratro. Ecco il grafico aggiornato, dopo la seduta di ieri sera.
La volatilità, alias il VIX, un segnale da non sottovalutare
Un altro elemento da tenere in considerazione. Ve lo presento con questo grafico. E’ la sovrapposizione dello S&P 500 e il VIX su base settimanale. Come ben sapete, negli ultimi anni, abbiamo sempre avuto un indice SP500 che era inversamente correlato con il proprio indice di volatilità, il VIX. Invece guardate cosa sta succedendo. Dopo aver raggiunto dei minimi, il VIX ha iniziato ad impennarsi, e quindi ha rotto la correlazione inversa con il benchmark USA. Significa che la volatilità e la rischiosità dell’equity sta aumentando. E questo è un altro segnale non positivo.
Seasonality: la stagionalità delle borse
Questo grafico invece rappresenta la Stagionalità delle borse. Vedrete sovrapposto l’andamento dello S&P 500 negli ultimi 4 anni. Come potete vedere, novembre non è mai stato un periodo particolarmente esaltante per l’equity. E’ sempre stato un mese flat o addirittura negativo. Non vuol dire nulla? Sono d’accordo. Mettiamolo allora nelle cosiddette considerazioni statistiche. Tutto fa brodo.
Giovedì 15 novembre: Fasb 157
Chiudo con una considerazione. Giovedì prossimo non sarà un giorno come tanti altri. Sarà il giorno della Fasb 157. immagino che molti di voi non sanno cosa sia questa Fasb 157. Questa è una normativa fiscale che entra in vigore proprio giovedì prossimo. E’ rivoluzionaria perché impone alle banche precisi adeguamenti alle riserve in considerazione agli asset posseduti, suddivisi su 3 livelli: asset quotati, asset meno scambiati e asset di difficile valutazione, come appunto i ben noti derivati. Per farla breve, le banche dovranno dire al mercato cosa hanno in portafoglio e quindi dovranno comunicare in modo (più o meno…) trasparente la consistenza delle perdite potenziali e/o effettive derivanti dal mercato dei CDO, ABS etc… Quindi sarà importantissimo capire che ci sono ulteriori brutte sorprese oppure se il mercato è già a conoscenza di tutte le reali perdite del sistema bancario americano. Potrebbe essere un ultimo appello per le borse. O la va, o la spacca.
Buon week end a tutti!
DT