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FLUSSI FINANZIARI e INTERMARKET: prudenza aggregata
Si riparte con una settimana che non si preannuncia facile. Tralasciando le questioni italiche, ovviamente non così leggere e trascurabili, a seguito di un G7 di Biarritz che non ha accontentato gli investitori ma sicuramente ha dato nuovi stimoli agli speculatori, si parte subito col segno rosso.
In realtà il G7 si chiude oggi ma ora è il momento della diplomazia e non degli “annunci che contano”, quantomeno a livello finanziario.
Sul tavolo restano però delle importanti questioni irrisolte: nucleare iraniano, della tutela dell’ambiente, Russia nel G7 dell’anno prossimo, Brexit (con un Trump molto proattivo sull’argomento) e ovviamente dazi commerciali.
In ambito intermarket, sembra abbastanza evidente il “mood” de lmomento.
Questa è la griglia che ho creato per l’Intermarket USA. Ecco quali sono secondo me i punti più interessanti da notare
• Il decennale T-Note 10yr continua la sua fase di collasso dei rendimenti. Ovviamente complice la politica monetaria ma anche la debt deflation e il fly-to-quality. Quindi nel complesso uno scenario preoccupante che porta i flussi finanziari verso quest’asset class.
• Il petrolio resta in un trend ribassista di medio periodo. Non solo politica dell’OPEC ma anche rallentamento globale e minore domanda di energia a prescindere dalle scelte di energia pulita.
• Dollar Index: teoricamente è laterale, in realtà manifesta ancora la sua forza: dollaro USA bene rifugio per antonomasia
• SP500: si mantiene forte complice il sostegno del sistema, dei buyback con la grande collaborazione delle banche centrali. Ma la verve di un tempo sembra scemare.
• Lo spread sui bond BBB è ancora stabile, un quadro potenzialmente incoerente con l’indebolimento economico globale, ma corretto considerando l’immane liquidità sul mercato. Che non produce inflazione (la moneta non circola) e quindi viene investita in finanza contribuento a comprimere verso il basso i rendimenti. La cosa è ben gradita dalle banche centrali, sia ben chiaro, in quanto così facendo non aumentano i tassi anche sui rating peggiori e il tasso di default resta sotto controllo. Finanza artificiosa ma al momento efficace.
I flussi finanziari confermano il quadro difficile. Tanto dollaro USA cash e tanto monetario in genere. E tutto il resto con componente di rischio messo da parte. Anche se i bond restano sempre forti grazie alle rassicurazioni di BCE e FED in primis.
FLUSSI FINANZIARI: looking for safe haven
Quindi si parte prudenti ma attenti agli eventi. Anche perchè con un manipolatore con Trump sempre in agguato, tutto può succedere.
Flash dell’ultimo minuto…
** TRUMPTHEATER **
E questo poi non sarebbe passibile di manipolazione di mercato… https://t.co/G8agX5yaPj— Danilo DT ? (@intermarketblog) August 26, 2019
STAY TUNED!