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FIAT E CHRYSLER: IL SOGNO AMERICANO
Stamattina il Financial Times apriva con una notizia di quelle che, per una volta, possono riempire d’orgoglio chi si sente sempre messo in disparte perché è un calimero, piccolo brutto e nero in quanto italiano. Le trattative sono ormai ad uno stadio avanzato, lo confermano i giornali e anche lo stesso John Elkann.
Si tratta di un colpo a sopresa in un forte momento di crisi dell’auto. Fiat, marchio torinese dell’auto, è in trattative per acquistare il 35% di Chrysler, e si riserva un’ulteriore possibilità di acquistare una quota maggioritaria in seguito. Fiat apporterebbe il suo know-how tecnico nelle piccole vetture oltre che gli investimenti necessariper poter produrre negli impianti di Chrysler le automobili Fiat da poi vendere negli Stati Uniti.
Era da un po’ di tempo che non si vedeva una società italiana nelle vesti di “raider sul mercato”.
E certamente FIAT prende la palla al balzo e vede Chrysler come ottimo mezzo per rientrare sul mercato americano dell’auto. I passati esperimenti con Ford e GM (proprio tutte le migliori …) non hanno avuto grande fortuna. Sono evidenti sia il risparmio di costi che le eventuali sinergie industriali. Inoltre ulteriori sinergie potrebbero venire con qualsiasi combinazione di servizi finanziari (CNH). Oltre a questo, al momento, non ho grossi dati a disposizione. Però qualche valutazione la si può gia fare. Ovviamente personale…
Passo più lungo della gamba?
La domanda che occorre porsi è la seguente: riuscirà l’operazione Chrysler a creare valore in FIAT? Oppure c’è il rischio di un trappola che potrebbe risultare mortale per il gruppo torinese ? (avete presente il famoso detto: fare il passo più lungo della gamba…).
In effetti Chrysler, come ben sappiamo, non è in ottime acque, anzi… Vendite crollate, soprattutto sul loro mercato USA, ha già dovuto ottenere dei sostegni pubblici per evitarne la bancarotta.
Ora restiamo in attesa dei dettagli sul progetto di Marchionne. Ovviamente i multipli della società torinese verrebbero rivoluzionati. Potrebbe essere una grande occasione. Ma poterbbe essere anche una grande delusione.
Riuscirà il nostro staff di Torino a creare valore, a gestire correttamente le sinergie e integrare i due gruppi in modo efficace?
Il momento di mercato non è favorevole. E’ potenzialmente una grande scommessa. E i primi termini di questa scommessa li avremo chiari nel momento di una più chiara e trasparente comunicazione su come viene strutturata l’operazione…
STAY TUNED!