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FED Policy Options for Further Easing

Scritto il alle 12:28 da gremlin


Venerdì scorso il massone Shalom Bernanke ha elargito pillole di luce e speranza col suo ennesimo discorso auto-celebrativo (In 2008 and 2009, the Federal Reserve, along with policymakers around the world, took extraordinary actions to arrest the financial crisis and help restore normal functioning in key financial markets, a precondition for economic stabilization.), ricco di verbi al condizionale e che vuole dimostrare ai suoi oppositori e alla comunità internazionale che la Fed ha idee-strumenti-buone intenzioni per salvare gli USA dalla depressione economica in cui si trova (The issue at this stage is not whether we have the tools to help support economic activity and guard against disinflation. We do.)

La situazione sul fronte dell’occupazione è drammatica (The prospect of high unemployment for a long period of time remains a central concern of policy) ma la capitolazione (cioè perdita del dollaro dello status di valuta di riserva internazionale) non è prossima. L’ottimismo di una rapida ripresa economica si trasforma sempre più in consapevolezza razionale che il giocattolo (consumi superiori alla ricchezza prodotta come sistema di vita sociale ad libitum) s’è rotto e che al momento nessun attaccatutto specifico è stato ancora inventato. Però Bernanke ci prova ancora e cerca di tranquillizzare il mondo con queste tre opzioni (e te pareva che il Gremlin non si attaccasse anche a questo tipo opzioni…)

1) Opzione monetizzazione di lungo: “expand the Federal Reserve’s holdings of longer-term securities
Ovvero l’acquisto addizionale di titoli a lungo termine che si traduce in pompaggio di nuova moneta nella circolazione finanziaria, o quanto meno nel canale bancario. Però Bernanke ammette candidamente che i rischi/benefici di questa tattica sono difficilmente valutabili a priori in quanto non c’è storia ed esperienza su questo tipo di manovra, mai è stata fatta prima d’ora (…lacking much experience with this option, we do not have very precise knowledge of the quantitative effect of changes in our holdings on financial conditions. …). Notare come Bernanke faccia dipendere tale incertezza dalla “condizione” dei mercati finanziari (the impact of securities purchases may depend to some extent on the state of financial markets and the economy). Siccome questa misura è tanto più efficace tanto maggiore è l’instabilità dei mercati, facile arguire che per mettere in cantiere questa manovra con contenimento di rischi e costi occorrerà far crollare un pochettino l’azionario…
Altro rischio connesso a questa manovra è la continua perdita di fiducia da parte del “pubblico” nella FED. E’ Bernanke stesso che lo dice, quindi lo riconosce, ma questo sta anche a significare che non ha timore a cavalcare la tigre dei suoi oppositori che siedono nel Congresso (cioè nel Parlamento USA), lui è troppo forte, come Sansone, è stato rieletto sotto la presidenza Obama direttamente dalle lobby finanziarie anglo-ebree-americane (Cupola), è utile ricordare al “pubblico” che potrebbe fare la fine dei filistei se Bernanke venisse di fatto esautorato dal Congresso anche solo di qualche prerogativa…

2) Opzione mediatica: “ease financial conditions through its communication, for example, by modifying its post-meeting statement
Ed eccola la seconda potentisima opzione: la comunicazione della FED finalizzata alla manipolazione delle convinzioni dei mercati. In realtà non è proprio una novità, ma sicuramente si può fare ancora di meglio. Notare l’assoluta raffinatezza. Negli ultimi comunicati post-meeting si è sempre usata l’espressione “low rates will be warranted for an extended period” per rassicurare gli operatori che il costo del denaro non subirà aumenti per molto tempo ancora. Ma se si volesse ridurre ancora di più tale costo, con impatto immediato sull’aumento dei prezzi dei future obbligazionari ovvero col calo dei rendimenti, si potrebbe modificare il “linguaggio” dicendo ad esempio che il tasso d’interesse dei federal funds resterà basso ancora per un periodo ancora più lungo di quanto il mercato sta prezzando al momento (…it anticipates keeping the target for the federal funds rate low for a longer period than is currently priced in markets… The Committee will continue to actively review its communication strategy, with the goal of communicating its outlook and policy intentions as clearly as possible.). Quando si dice “il potere della comunicazione”…
Saltando all’Italietta secondo me tale potere andrebbe istituzionalizzato con modifica costituzionale: oltre all’esecutivo, legislativo e giudiziario dovrebbero esserci anche rappresentanti dello Stato (e non della massoneria) deputati alla implementazione e controllo della comunicazione di massa. Ricordo che da sempre la RAI è amministrata dal potere esecutivo con logiche di accaparramento e spartizione.

3) Opzione ridurre gli interessi passivi sui fondi di riserva: “further monetary policy easing is to lower the rate of interest that the Fed pays banks on the reserves they hold with the Federal Reserve System
Con questa mossa la FED ridurrebbe gli interessi che versa alle banche commerciali sui fondi da loro tenuti a riserva presso di lei. Per ora è allo 0,25% ma può essere abbassato fino ad all’azzeramento con la speranza che le banche commerciali facciano “circolare” i loro soldi.
In realtà con questa opzione mi sembra di cogliere un filino di demagogia populista perchè questi interessi di fatto sono una sovvenzione vera e propria (pagata in ultima istanza dai cittadini) che consente ancora ad alcune grosse banche di evitare la dichiarazione di insolvenza. Bernanke presenta questa opzione come la meno efficace. Bernanke protettore delle banche, santo subito.

Nel discorso di Shalom Bernanke ci sono molti altri passaggi significativi che meriterebbero un commento. Mi fermo comunque qui dicendo molto semplicisticamente a conclusione che è in atto da tempo una guerra di poteri forti dove la stessa FED, ormai più detestata che amata, ha un futuro istituzionale incerto. Conservando però intatta al momento la sua capacità di manipolazione dei mercati si dovrebbe arguire che l’instabilità dei prezzi dell’azionario di lungo periodo è altissima.
L’investitore saggio che non vuole opzioni di nessun tipo deve armarsi di pazienza e attendere nuovi importanti minimi per acquistare gli indici azionari. Farlo ora con prospettive di lungo periodo è una scelta corretta con probabilità dieci percento, valore per me inaccettabile.

gremlin53820@hotmail.it

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