FASE UNO: pronti alla guerra commerciale USA contro CINA?

Scritto il alle 10:31 da Danilo DT

Avrete avuto modo ieri di vedere il post sulle aspettative di crescita economica redatte dal Conference Board (lo potete leggere cliccando qui, credo ne valga la pena). E avrete notato che anche nel paese più forte, a livello di azionario, le aziende non sono poi così ottimistiche. Solo l’11% degli intervistati pensano ad una vera ripresa a V. Il 74% invece, sono decisamente più pessimisti. Scenario a U o a L.

Ricordate cosa abbiamo detto molto tempo fa? Maggio 2020. Sposavo lo scenario “Swoosh”, che idealmente è la media tra la U e la L. E forse non mi sbagliavo. Magra soddisfazione perché questa è teoria e di certo avrà effetti nel medio lungo (e comporterà nuovi interventi pubblici a sostegno). Ma i mercati, come noto, vivono di altre dinamiche.

Intanto però bisogna cercare di alimentare la ripresa in qualche modo. Negli USA Trump come è noto, fa “All In” sulla ripartenza economica, a novembre ci sono le elezioni. E allora vai con il valzer della propaganda elettorale per essere rieletto.

Intanto sono sicuro al 101% che prima delle elezioni, Trump annuncerà al mondo intero che grazie a lui ora esiste un VACCINO per il Covid-19 che tutti potranno sfruttare (cosa che non sarà vera ma cosa importa?). Ovviamente si tornerà a parlare di FED non sufficientemente proattiva, di nuovi sostegni ai disoccupati, nuovo deficit e anche nuove prese di posizioni VIOLENTE (a livello commerciale) contro la Cina.
Ma la “mission” sembra veramente impossibile, tanto che come è noto, Trump se n’è uscito con l’ipotesi di rinviare le elezioni.

(…) Con la scusa del Covid-19, Trump ha avanzato l’idea di far slittare l’evento politico dell’anno: le elezioni presidenziali statunitensi, in programma a novembre. Una ipotesi sorprendente e senza precedenti lanciata dall’attuale Presidente, Donald Trump, che per paura di brogli, ha affermato: “Con un voto postale universale, quella del 2020 sarà l’elezione più inesatta e fraudolenta nella storia. Sarebbe un grave imbarazzo per gli Usa. Rinviare l’Elezione finché le persone non potranno votare per bene, in sicurezza?”. (…) [Source

Vecchio volpone, ovviamente non è così semplice spostare le elezioni. E oltre alle elezioni, come detto, si tornerà sicuramente a tuonare contro la Cina.

(…) Si deve parlare di riedizione della Guerra Fredda per la crisi tra Cina e Stati Uniti? Ci sono politologi ottimisti convinti che le due superpotenze non abbiano a disposizione coalizioni di Paesi amici per replicare lo scontro tra blocchi Est-Ovest. Mike Pompeo però ora parla di scontro tra ideologie, accusando Xi Jinping di essere «un vero credente del marxismo leninismo» e di «perseguire l’egemonia della Cina». Il dizionario della sfida è lungo e i termini e le cause si accavallano. (…)

Al momento solo parole ma il rischio di ritrovarsi con il ritorno ai dazi non è così remoto. Il che avverrebbe nel nome del “Made in USA”, cercando quindi di incentivare al massimo il “rientro” delle aziende che producono fuori dagli USA (un grosso aiuto per l’occupazione) e criminalizzando il “Made in China”.

Dal punto di vista propagandistico ci può anche stare, ma dal punto di vista economico potrebbe essere un grande problema. Anche perché è ovvio, Pechino non starà a guardare.

FED of NY: impatto del fallimento della “Fase Uno”

Un recente studio della FED of NY,  ha provato a ragionare sull’impatto della guerra commerciale USA-Cina sulle finanze di Washington. Ricordate l’accordo fase UNO di gennaio? Un grande accordo tra USA e Cina dove Pechino si è impegnata in un massiccio aumento degli acquisti di beni e servizi statunitensi, con obiettivi fissati per vari tipi di prodotti. Una vera e propria tabella di marcia a sostegno dell’economia USA. Peccato che al momento del patto, l’economia statunitense funzionava quasi a pieno regime e la stessa Cina consumava molto più di quanto faccia ora.

L’ambiente è ora decisamente diverso, con l’economia americana che opera molto al di sotto del potenziale. E allo stesso tempo è improbabile che si raggiunga il volume di transazioni promesso dalla Cina.
Prendendo come riferimento il 2017, entro il 2021, gli acquisti totali di beni statunitensi da parte della Cina sarebbero dovuti aumentati del 75%. Viceversa gli acquisti cinesi di beni e servizi statunitensi sarebbero aumentati del 45% dal 2017.

Dal punto di vista USA, quindi, la situazione sarebbe dovuta essere così, con questi target, ma il grafico qui sotto è impietoso che ci fa capire che tali target saranno irraggiungibili causa Covid-19.

In tutto il mondo aumenta il tasso di risparmio e scendono i consumi, troppa è l’incertezza e la disoccupazione continua ad essere un problema attuale. Un quadro pessimo per spingere sull’accelleratore dell’economia. Ricordate questo grafico?

Dove sta quindi il problema? Che l’accordo della “Fase Uno” difficilmente riuscirà ad essere soddisfatto e questo è un grave problema per Trump che ovviamente userà la cosa a fini propagandistici. Ma mettere ulteriori dazi, quali effetti avrà sull’indebolita economia USA? Occhio perché l’ “effetto Boomerang” è dietro l’angolo, ed un ulteriore frenata delle transazioni economiche con la Cina potrebbero significare un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche degli USA. Se sarà guerra commerciale (voluta da Trump), occhio che i vincitori potrebbero non essere gli americani, anche perchè, associata con la guerra commerciale, potremmo ritrovarci con la guerra valutaria.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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