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EUROMEETING: il documento ufficiale di chiusura lavori
Le conclusioni del Meeting dell’Eurogruppo (forse) più importante della sua breve storia
Traduzione effettuata con Google TranslateNel corso degli ultimi due anni e mezzo, l’Unione europea ha compiuto passi importanti e di vasta portata per superare la crisi e migliorare la governance dell’UEM. Tuttavia, l’Europa è ancora una guadagno sta attraversando un periodo di accresciute tensioni. La crisi del debito sovrano che circonda e la debolezza del settore finanziario, con persistente bassa crescita e gli squilibri macroeconomici, stanno rallentando la ripresa economica e la creazione di rischi per la stabilità dell’UEM. Questo sta avendo un impatto negativo in termini di disoccupazione e può pesare fino all’Europa di beneficiare di un graduale miglioramento delle prospettive dell’economia mondiale.
Siamo quindi impegnati a prendere una decisa azione di indirizzare le tensioni sui mercati finanziari, ripristinare la fiducia e rilanciare la crescita. Riaffermiamo il nostro impegno per preservare la UEM e metterlo su una base più solida per il futuro. Forte, intelligente, crescita sostenibile e inclusiva, basata sulla solidità delle finanze pubbliche, riforme strutturali e investimenti per stimolare la competitività, rimane la nostra priorità.
Questo è per questo che oggi i capi di Stato o di governo ha deciso una “Compact per la crescita e l’occupazione”, che comprende misure da adottare da parte degli Stati membri e l’Unione europea con l’obiettivo di rilanciare la crescita, investimenti e occupazione, nonché rendere l’Europa più competitivo. Abbiamo anche approvato le raccomandazioni specifiche per paese per orientare le politiche degli Stati membri e dei bilanci.
Infine, abbiamo sottolineato il ruolo che il futuro quadro finanziario pluriennale dovrebbe svolgere nel rafforzare la crescita e l’occupazione. Il presidente del Consiglio europeo ha presentato la relazione “Verso una vera unione economica e monetaria”.
Siamo determinati ad adottare le misure necessarie per garantire un finanziariamente stabile, competitiva e prospera in Europa e quindi migliorare il benessere dei cittadini. (CONTINUA QUI)
During the last two and a half years, the European Union has taken important and far-reaching steps to overcome the crisis and improve the governance of the EMU. However, Europe is once gain going through a period of heightened tensions. The crisis surrounding sovereign debt and the weakness of the financial sector, together with persistent low growth and macroeconomic imbalances, are slowing down economic recovery and creating risks for the stability of EMU. This is having a negative impact in terms of unemployment and may weigh down Europe’s potential to benefit from a gradual improvement of the global economic outlook.
We are therefore committed to taking resolute action to adress financial market tensions, restore confidence and revive growth. We reaffirm our commitment to preserve the EMU and put it on a more solid basis for the future. Strong, smart, sustainable and inclusive growth, based on sound public finances, structural reforms and investment to boost competitiveness, remains our key priority.
This is why today the Heads of State or Government decided on a “Compact for Growth and Jobs”, encompassing action to be taken by the Member States and the European Union with the aim of relaunching growth, investment and employment as well as making Europe more competitive. We also endorsed the country-specific recommendations to guide Member States’ policies and budgets.
Finally we emphasised the role that the forthcoming Multiannual Financial Framework should play in strengthening growth and employment. The President of the European Council presented the report “Towards a Genuine Economic and Monetary Union”.
We are determined to take the measures required to ensure a financially stable, competitive and prosperous Europe and thus enhance the welfare of citizens.
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DT
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Per un po’ i così detti mercati potranno gioire.
Per l’economia reale italiana invece ci sarà da piangere ancora più di prima.
Forse qualcono che vive sulla terra e non su fantasilandia, condordo solo che e da stamattina che scrivo in merito, solo che io sono un menagramo disfattista e quindi il mio parere non conta, forse il tuo verrà interpretato in altra maniera,il tone delle dichiarazioni di confindustria di ieri sono state drammatiche, ma si sa basta un pò di aria fritta per far esaltare i mercato, chissa stasera i vati tg.
Borse in fortissimo rialzo i vertici europei riuniti presso gonziland hanno deciso che daranno soldi a tutti, l’unico ostacolo come per le pizze sarà l’attessa in funzione dell’ordinazione, ma non preoccupatevi l’italia è in prima fila, la pizza alla vasellina è già in forno e a gli italiani sicuramente non resteranno insoddisfatti, daltronde non siamo dei buon gustai.
Dream Theater: I mercati direi che la stano prendendo abbastanza bene…
Ma come mai le borse continuano ad accelerare mentre ora il bund risale fino a 141. cosa mi sfugge?
comunque ci vediamo domani!!
Buona serata a tutti!
Più che con la vaselina, la vedo con esaltatori di sapidità, o di attrito se meglio si preferisce.
Sabbia a grana grossa, per intenderci.
Quanto ieri detto da Patron Squinzi, presidente di Confindustria, è un’anticipazione abbastanza realistica di quanto sta accadendo e accadrà all’economia reale italiana. Se sarà sbagliata lo sarà nel sonso che potrà essere per il 2012/13 ancora peggio.
Chiunque può avere informazioni di prima mano sull’andamento delle richieste di nuovi prestiti per investimenti chiesti alle banche, alle società di leasing sa che il dato è drammaticamente pessimo. In pratica in questo momento in Italia nessuno investe.
Chiunque possa conoscere l’andamento generale dei fatturati e conti economici 2012 delle aziende che operano nel mercato interno, ma anche internazionale, sa che stanno andando per lo più malissimo, in prospettiva peggio del 2008-2009. Il che è tutto dire.
Chiunque si prenda la briga di informarsi sull’andamento tendenziale dei consumi e degli investimenti delle famiglie non potrà che constatare che siamo di fronte a una recessione epocale.
Certamente anche Monti queste cose le sa o le conosce bene ma da buon professore è convinto che cosa sta facendo vada bene.
Secondo me c’è un fattore economico che probabilmente conosce poco o trascura o peggio ancora snobba: LA COMPETITIVITA’ del sistema economico di un paese nel suo insieme.
Qui l’ITALIA sta veramente perdendo la GUERRA. Con la permanenza nell’EURO il nostro sistema industriale manifatturiero nei prossimi 2-3 anni sarà definitivamente distrutto.
A meno che non avvii domani stesso un drastico taglio dei costi dell’apparato pubblico e dei costi dello stato in generale e partano vere riforme che semplifichino la vita a chi opera nell’economia reale del nostro paese.
Ma questi sono sogni e nulla più.
Come darti torto ,altre volte abbiamo avuto pareri contrastanti, ma oggi concordo pienamente con te, ma come avai avuto modo di leggere la maggior parte dei commenti del blog vanno nella direzione opposta, non si è capito, si fa finta di non capire o non si vuole realmente capire l’entita del problema, Il caro prof monti e tutta l’accozzaglia di euro porci che ci hanno affibbiato non lavorano per l’italia, ma lavorano per la finanza, per le lobbies, le quali non alcun interesse per i destini di milioni di persone.
L’euro e l’europa che in cui onestamente credevo, devo ammettere con il senno di poi è una gabbia dorata dalla quale nessun può uscire, cosa realmente potrebbe accadere al sistema finanziario mondiale dalla disgrezione dell’euro?
Parlo di sistema finanziario e non di economia reale, perchè oggi i due universi sono paralleli ma non in ncontatto.
Oggi la fine dell’euro terrorizza le banche e le loro scommesse, tutto il castello di carta della finanza creativa, la quale probabilmente potrebbe venire spazzata via da questo evento, un evento di estinzione di massa, si delle banche e della finanza, ma avendo la finanza sequestrato la democrazia ecco che tutto deve essere fatto per preservare la specie degli HOMO FINANZIARIUS ED AVIDUS, sall’estinzione di massa, pazienza se il popolo farà la fame .
Ma fino a quando la verità potrà ancora essere celata?
L’euro e l’europa non esistono, l’italia neanche è diventato un feudo.
Il ritorno ordinato alle propie valute potrà preservarci dall’estinzione finanziaria o le scommesse di cui sopra ci hanno spinto oltre il punto di non ritorno.
Beati quelli che vivono tranquilli e gioscono ai goal di balotelli, io oggi non ci riesco più.
Berga, gli uomini sono sopravvissuti come specie grazie all’istinto sociale e abbiamo fatto anche alcune cosucce niente male. Penso che sia il sogno di tutti quello di un mondo di incontri e confronti nelle differenze. Il sogno europeo era anche questo. C’è chi usa i sogni per trasformarli nel loro contrario o per mascherarlo. Concordo in pieno con quello che scrivi e lo condivido, sbaglierò ma è la nuda e cruda realtà. Non voglio però negare il sogno a me stesso e agli altri.
Cerchiamo, se possibile, una strada per realizzarlo.
Convinto antieuropeista da sempre per come si andava costruendo l’europa e sulla natura stessa del processo di globalizzazione, non saprei onestamente più che strada prendere.
Sono stati bravi e grazie ad una propaganda ben gestita, ci hanno legato mani e piedi con accordi sopra la testa del Pollo Sovrano.
Se anche usciamo ci ritroviamo comunque colonizzati. Per uscire, dovremmo prima cambiare classe dirigente. Anche per star dentro senza farci espropriare.
In linea generale mi trovo in sintonia con Bergasim. Per come la vedo io, gli euroburocrati hanno rinchiuso gli europei nella gabbia dell’eurozona, affidandone le chiavi ai vari Papademos, Monti, ecc.
Molti non sembrano essersene ancora resi conto, ma se ne accorgeranno nel brevissimo termine, dopo che Monti avrà sbriciolato le tutele del mondo del lavoro, sminuzzato il sistema sanitario, svenduto i migliori asset ai capitali stranieri, e dato corpo a tutto l’armamentario teorico che è alla base del pensiero unico liberista.
Non è detto che Monti riesca nel suo intento, ma certo si sta dando da fare. Per il momento non si vedono segnali di risveglio nel mondo politico. Dal canto suo, il Pd, che in teoria dovrebbe preoccuparsi della sorte di salariati e pensionati, dorme un sonno profondo.
Da 20 anni la sinistra “riformista” insegue il miraggio della governance dell’economia – e i risultati sono sotto gli occhi di tutti -, e ancora oggi è incapace di comprendere che con l’entusiastica adesione all’euro ha preso una “sóla” monumentale. Lo scorso febbraio Veltroni dichiarava giulivo che “Monti è l’atto più intelligente della politica italiana”. E se lo dice lui…
Franklin D. Roosevelt sosteneva che “la democrazia non è al sicuro se il popolo tollera la crescita del potere privato sino al punto in cui esso diventa più forte dello stato democratico stesso. Questo in essenza è il fascismo: il possesso del governo da parte di un individuo, un gruppo o qualsiasi potere privato”.
Non ho capito cosa vi aspettavate che uscisse dal meeting, la soluzione a tutti i problemi dell’Europa? L’obiettivo del meeting (per l’Italia) era solo quello di spostare il mirino della speculazione da un’altra parte, punto. Secondo me va valutato su quello.
Trovato su ZH, credo però che dia bene l’idea del lavoro del banchiere centrale:
Altro avvertimento di Dwight D. Eisenhower:
http://www.youtube.com/watch?v=8y06NSBBRtY
Su wiki alla fine trovate riferimenti e traduzione.
@ idleproc (29 giugno 2012 alle 21:43)
Ha fatto bene a ricordarlo. Fu in occasione dell’annuale discorso alla nazione, il 19 gennaio 1961. Qui di seguito riporto un breve passaggio del discorso di Eisenhower:
“La combinazione di un immenso apparato militare con una grande industria bellica è cosa nuova nell’esperienza americana Questa influenza totalizzante, economica, politica, perfino spirituale è sentita in ogni città, in ogni parlamento statale, in ogni ufficio del governo federale. Dobbiamo prevenire l’acquisizione più o meno deliberata di un’indebita influenza da parte del complesso miltare-industriale. Non permetteremo che questo comprometta le nostre libertà e i nostri processi democratici”.
Purtroppo, nonostante il monito di Eisenhower, l’establishment militare-industriale, è ancora lì al suo posto, brucia denaro pubblico che potrebbe essere invece impiegato per il welfare, gli investimenti e l’assistenza sociale, e produce danni sempre più irreparabili ogni giorno che passa.
..d’accordissimo, inoltre ha perfettamente ragione Bergasim quando dice che siamo in mano ad una gabbia dorata di …tecnocrati staccati completamente dalla dura realtà così come la descrive Gaolin.
Riassumo alcune righe di Shaughnessy pubblicate su Forbes:
” Il dialogo sull’euro è carente delle componenti sociali. E’ forse la critica più illuminante ed è quasi sorprendente che venga da una testata conservatrice: la conversazione sull’euro e il suo futuro si gioca solamente all’interno di un’elite politica e finanziaria. Questo è anche l’errore di fondo dell’euro, ammesso che di errore si tratti, e che non sia stato creato così in maniera consapevole.
L’aver creato una moneta senza aver prima lavorato sulla cultura, sulla società, sulla coesione, trascurando la storia, le tradizioni e il contesto economico industriale.
Il risultato è un prodotto elitario mai integrato nel tessuto sociale, che oggi rischia seriamente di far saltare il banco dell’Unione Europea.”
Non aggiungo altro… certo è che abbiamo ormai poche armi …. e spuntate… per combattere….
Vero, e si continua a non coinvolgere i cittadini nelle decisioni e nelle discussioni in merito alle soluzioni. Io non penso che uscire dall’euro sia una soluzione, ma questo non significa che non si debba valutare questa soluzione e non si debba predisporre comunque un piano di uscita. E’ molto probabile che se l’argomento fosse stato affrontato pubblicamente oggi non saremmo a questo punto (i governanti avrebbero percepito la minaccia e sarebbero intervenuti prima per un’integrazione maggiore, oppure l’Italia avrebbe potuto uscirne prima di subire il danno più grosso, che è quello dell’ultimo anno e in particolare di questi ultimi mesi di austerity).
Dopo aver ricordato che «il nostro futuro è l’Europa» e che «secondo il Centro studi di Confindustria, una dissoluzione dell’euro porterebbe ad una riduzione del 25% del Pil europeo» Squinzi ha spiegato che «non ci possiamo permettere di non fare l’Europa, dobbiamo andare avanti con determinazione».
http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/298809_squinzi_elogia_lecco_allassemblea_di_confindustria/
Monti di menzogne.
(dal sito di Paolo Barnard)
Il cosiddetto successo di Mario Monti al vertice europeo di venerdì scorso è una montagna di menzogne che questo indecente tecnocrate dell’economicidio italiano vende a un’intera nazione a rischio, e a imprese al collasso, solo perché i miei colleghi giornalisti sono spazzatura. E solo per calmierare la giusta esasperazione che serpeggia fra noi italiani minacciati oggi nella sopravvivenza economica e dunque democratica.
Basta studiare quello che si dovrebbe conoscere se si fa questo mestiere per smascherare ogni singola strombazzata di Monti e l’intero racconto teatrale che ne hanno fatto i giornali, Repubblica in testa. Ed è dagli strilli di questo foglio che parto:
Repubblica: L’intesa prevede che il fondo salva-stati dell’Unione (MES) intervenga in maniera automatica nel caso in cui gli spread di una nazione virtuosa superino una determinata soglia ancora da stabilire. Sul piano tecnico ottiene che lo scudo scatti dopo la firma di un apposito memorandum con Bruxelles, ma senza obblighi di riforme lacrime e sangue in stile Grecia monitorate dalla famigerata troika Ue-Bce-Fmi. Una umiliazione che Monti non vuole in nessun caso subire.
Barnard: Questo è tutto falso. Ma prima ci sbarazziamo della vittoria-pagliacciata numero uno ottenuta da Monti, che cioè il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità, o fondo salva Stati) da oggi interverrà a comprare titoli di Stato di un Paese i cui spread e tassi superino il livello di guardia. Monti dice che questo avverrà se il Paese ha i conti in ordine. Nulla di nuovo, tutto era già previsto dal Trattato MES da mesi, dove si legge che “Il MES può comprare i titoli di Stato del Paese in difficoltà direttamente all’emissione (mercato primario). O sul mercato secondario (titoli già emessi)”, nell’Art. 17-18, e anche qui solo se il Paese ha i conti in ordine. Monti vi dice di aver vinto una concessione che era già scontata.
Ora sull’automatismo dell’intervento del MES e sulla millantata esclusione per l’Italia dalle “umilianti” condizioni della Troika sui prestiti eventuali. L’intervento non è automatico se prima va firmato un memorandum. Il memorandum di cui si parla era già specificamente previsto nel testo del MES da tempo, e dice cose precise: Lo Stato che chiede soccorso finanziario deve scrivere, in accordo con la Commissione Europea, col FMI e con la BCE (Troika), un Memorandum dove si vincola a obbedire a tutto ciò che il MES e FMI gli richiederanno, a tutti i Trattati, a tutte le condizioni del prestito, persino a critiche e suggerimenti dei sopraccitati (Art. 13-3). Il MES è già stato firmato dai capi di governo dell’Eurozona il 2/2/2012 e sarà ratificato questo mese. Come si legge nel testo del MES, l’intervento della Troika è assolutamente previsto, e per evitarlo i leader dell’Eurozona dovrebbero riscrivere e ri-firmare l’intero Trattato europeo che ha creato il MES. Impossibile entro questo mese. Ciò che Monti ci ha venduto come una vittoria dell’orgoglio italiano è una menzogna ad uso dell’opinione pubblica che lo stava abbandonando.
Ma c’è molto di più e di peggio.
L’umiliazione di cui parla Mario Monti è già stata inflitta all’Italia, via Trattati europei sovranazionali e vincolanti come il Patto di Stabilità, Il European Semester, il Preventing Macro Economic Imbalances, l’Europact, il Fiscal Compact ecc. di cui ho già scritto. Il MES dice specificamente che gli Stati firmatari sono obbligati al rispetto di questi Trattati. Il Fiscal Compact, un Trattato firmato da Monti il 2 marzo scorso, e che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo, stabilisce che:
1) La sovranità di spesa dell’Italia è soppressa. Ogni sua decisione di spesa sarà giudicata, e correzioni possono essere imposte dall’esterno. Le correzioni saranno dettate dalla Commissione Europea di tecnocrati non eletti (che, come ampiamente dimostrato, rispondono alle lobby finanziarie di Bruxelles, nda). Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 e) – 3/2.
2) Se l’Italia disobbedisce sarà multata dalla Corte Europea di Giustizia per 2 miliardi di euro. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 5/1 a) – art. 8/1 – 8/2.
3) Dalla firma di questo Fiscal Compact in poi, uno Stato della zona Euro, come l’Italia, dovrà chiedere un’approvazione alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo prima di emettere i propri titoli di Stato. Qui la funzione primaria di autonomia di spesa dello Stato sovrano è cancellata, con una umiliazione indicibile. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 6.
4) Se uno Stato dovesse aver bisogno di sostegno finanziario europeo attraverso un salvataggio da parte del Meccanismo Europeo di Stabilità, non avrà un singolo Euro se prima non avrà firmato il Fiscal Compact e non lo avrà obbedito in toto in tutte le clausole di perdita di sovranità umiliante di cui sopra. Sancito dal Fiscal Compact nella premessa a pag. 4
Il teatro a uso e consumo dell’opinione pubblica continua sul giornale di Scalfari in toni da soap.
Repubblica: La giornata è stata lunghissima. Monti ha negoziato dalle nove del mattino, prima al telefono, poi di persona. Contatti anche con la Merkel e i vertici delle istituzioni europee. Ma da Berlino fino alla svolta è stato sempre e solo un “nein”… Ce n’è abbastanza per puntare i piedi. E infatti lo fanno. Mentre a Varsavia si gioca la semifinale tra Italia e Germania, Monti pone il veto sull’intero pacchetto Europa… Rajoy lo segue a ruota. Il francese Hollande li appoggia, ma senza tirare troppo la corda. La Merkel resta comunque di stucco, spiazzata… La Cancelliera è nell’angolo… Uno smacco. Quando anche lei lascia il palazzo della Ue è terrea in volto.
Barnard: Sembra una partita di calcio, ed è commedia. Questi leader sanno alla perfezione cosa hanno già firmato, e sanno di aver venduto al disegno Neomercantile e Neoliberista europeo – per mezzo di Trattati europei sovranazionali e vincolanti – tutte le sovranità primarie che erano degli Stati prima della creazione dell’Eurozona, da quella parlamentare (Trattato di Lisbona) a quella monetaria (Trattati Maastricht –Eurozona). Infatti…
Repubblica: La frenata di Merkel – Arrivando questa mattina al Consiglio europeo per la ripresa dei lavori, Angela Merkel aveva rilasciato una dichiarazione in apparente contraddizione con le conclusioni riassunte alla stampa da Monti: i Paesi i cui bond verranno acquistati dai fondi Esm/Efsf, aveva detto la cancelliera tedesca, dovranno rispettare condizioni che saranno verificate dalla troika Ue-Bce-Fmi.
Barnard: Non si tratta di contraddizione o di incomprensione, ma della verità che la Merkel ha incisa nella sua memoria dei Trattati già approvati, come setto sopra. E’ stata una gaffe, cioè la verità detta per sbaglio.
Uscendo dalla ‘vittoria’ da teatro dei burattini (noi) di Mario Monti, va specificato che neppure la tanto strombazzata novità del MES che da ora potrà ricapitalizzare le banche europee è una novità. Tutto già scritto e firmato nel MES a febbraio nell’ Art. 15. In particolare la novità per la Spagna non esiste, o meglio, esiste e sarà una trappola ancora peggiore della condizione presente. Cioè: le banche spagnole saranno ricapitalizzate oggi con lo stesso metodo già previsto dal MES nell’Art. 15, dove il MES presterà al governo spagnolo e questo ricapitalizzarà le banche, con più debito per Madrid, ma salvataggio banche fraudolente. L’idea che il MES ricapitalizzi le banche spagnole direttamente, senza quindi aggiungere debito su debito a Mariano Rajoy*, sarà possibile solo dopo che si sarà istituita un’Unione Bancaria europea con poteri ancor più sovranazionali di quelli presenti. Quindi, in sostanza, una concessione da 5 soldi contro una da un miliardo. (* a dire il vero, anche con la seconda opzione si tratterebbe di debito spagnolo che si aggiunge al debito, ma questo è troppo complicato per questo articolo)
Repubblica: Squinzi e l’abisso. “La recessione c’è, il debito in crescita c’è, l’abisso…”. Non prosegue Monti replicando alle parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Poi aggiunge: “Mi sto imponendo una moderazione interpretativa sul linguaggio del presidente della Confindustria”. Per poi aggiungere: “Siamo sulla strada per un avanzo strutturale nel 2013”.
Barnard: Come già scritto ieri in questo sito, la cosa tragica è il balletto dell’inconsapevole e del distruttore. Squinzi ignora la macroeconomia più elementare, e pur lamentando i mali veri delle imprese italiane giunge alle medesime terapie dell’economicidio di Monti. Troppo desolante per continuare.
Conclusione: ho già detto infinite volte che rimedi come quello sbandierato dal vertice europeo di venerdì sono concime biologico sparso su orti all’ombra di Seveso. La struttura monetaria dell’Eurozona significa che ogni singolo euro speso dagli Stati membri per qualsiasi cosa, dalla Funzione Pubblica alla crescita nazionale, deve essere poi restituito a mercati di capitali privati da cui questi Stati sono oggi costretti ad approvvigionarsi di moneta (cosa che non era prima dell’euro), e che applicano tassi usurai a loro (truffaldina) discrezione. Quindi lo Stato di Monti se vuole ripagare i debiti dovrà venire poi a trovare gli euro uno dopo l’altro nella tasche di cittadini e aziende con tasse da economicidio e tagli alla spesa pubblica. Quindi crollo dell’economia, deflazione dei redditi, dei consumi, fallimenti di aziende… ecc. ecc. Il resto l’ho già scritto tante volte.
Paolo Barnard
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=403
I mercati direi che la stano prendendo abbastanza bene…