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ETF, ETC e CERTIFICATI: SE FALLISCE L’EMITTENTE?

Scritto il alle 13:10 da Danilo DT

lyxor.gifE’ più che comprensibile il timore di alcuni lettori, che via email mi hanno fatto una domanda, che merita di essere presa in considerazione in modo serio.

Che succede se fallisce un emittente di certificati, di ETF o ETC?

Non dimentichiamo che sono proprio le banche le società che hanno emesso tali prodotti. E quindi, per il quieto vivere dei risparmiatori, mi sembra corretto scrivere due righe al riguardo.

ETF: ecco cosa succede

Rapidamente una definizione dell’ETF.

ETF è l’acronimo di Exchange Traded Fund, un termine con il quale si identifica una particolare tipologia di fondo d’investimento o Sicav con due principali caratteristiche: deve essere negoziato in borsa come un’azione in un segmento dedicato e deve replicare un benchmark sottostante, in modo passivo.Quindi l’ETF rappresenta, in estrema sintesi, l’alternativa ideale al fondo comune d’investimento, sia in ottica di medio/lungo, ma anche con finalità di trading, in quanto, proprio come un’azione, può essere venduto e comprato più volte durante la giornata (e può essere addirittura shortato…). Non voglio andare oltre sulla descrizione di questi prodotti. Vi invito, per approfondimenti, a visionare i post dedicati sull’argomento prodotti ETF, post che sono secondo me molto validi per capire l’esatto funzionamento del prodotto ETF. . Andiamo ora al nocciolo della questione.

 

Che succede se la società che emette l’ETF fa default?

Gli EFT sono VERI e PROPRI fondi comuni d’investimento. Sono quindi OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio) e quindi, notate bene, hanno un patrimonio separato rispetto a quello delle società che ne curano le attività di costituzione, gestione, amministrazione e marketing.

Gli ETF pertanto non sono esposti al rischio di insolvenza neppure in caso di fallimento delle società appena menzionate.Quindi non facciamoci prendere dal panico.

Un esempio concreto? Ipotizziamo che fallisca (tocchiamo ferro…) SocGen, società che gestisce passivamente gli ETF Lyxor. Che succede? Assolutamente nulla. I soldi non vengono persi. Cambierà il gestore, ma il sottostante continuerà la sua strada normalmente.

Che succede se fallisce l’emittente di un certificato?

Facciamo molta attenzione. Qui le cose cambiano radicalmente. I certificati non sono parificabili agli ETF. Molto spesso si fa confusione su questo fondamentale ed importantissimo elemento. I certificati si comportano diversamente non solo dal punto di vista fiscale, ma anche della sicurezza.

Metre gli ETF sono OICR, i certificati non lo sono assolutamente. Quindi, se ci fosse il default della banca emittente, si potrebbe intercorrere in brutte sorprese. Come mai? Perché, detto in modo molto spiccio, il certificato rappresentano , per l’emittente, delle vere e proprie passività. Quindi, in caso di insolvenza, il possessore del certificato non ha tutele o corsie preferenziali. E’ semplicemente un vero e proprio creditore verso la banca e quindi viene comparato ai creditori chirografari, con tutto quello che ne può conseguire.

Non voglio assolutamente fare terrorismo psicologico, ma ritengo importante, visti i chiari di luna e la grande volatilità del settore, far presente ai lettori quali sono rischi che si possono avere su alcuni prodotti che, erroneamente, si pensano privi di rischio.

 

ETC: anche qui c’è l’inghippo…

Gli ETC invece, non più assimilabili ai certificati, invece che agli ETF. Infatti non possiamo considerarli degli OICR, in quanto non viene costituito un fondo sottostante con gestione passiva. Il sottostante è , in questo caso una obbligazione che si chiama “commodity contract“, alla quale è agganciato il derivato che poi dà la correlazione con l’indice delle conmmodity scelto.

Quindi, anche per gli ETC il sottostante è un’obbligazione. Perchè non sì è fatto un fondo con un solo prodotto? Pensaimo ad esempio l’oro. Bastava costruire un contenitore e riempirlo d’oro (per assurdo…).

Nossignore, non è possibile. Ed è proprio la normativa europea che lo vieta. Quindi, una tiratina d’orecchie a Borsa Italia che quota gli ETC nello stesso segmento degli ETF, dimenticando però il fatto che, tra i due prodotti, co sono delle differenze formali non sottovalutabili.

ETF STRUTTURATI

Gli ETF strutturati sono degli OICR. E gli ETF strutturati sono quelli con leva, short, con protezione, o con strategie particolari.

Quindi, essendo ETF a tutti gli effetti, e quindi, ripeto, OICR, non hanno il rischio insolvenza.

STAY TUNED!

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Grazie e buona lettura!DT

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