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ELEZIONI USA: guardare oltre la vittoria di Trump o Harris
Si avvicina il momento più cool del 2024 a livello politico, ovvero alle elezioni USA. Manca quindi poco alle elezioni presidenziali americane e, come sempre, l’incertezza regna sovrana. La sfida tra Kamala Harris, e l’ex presidente Donald Trump si preannuncia serrata, con i sondaggi che mostrano un testa a testa. Ma qual è l’impatto reale di questa incertezza sui mercati finanziari?
Spesso, si tende a sopravvalutare l’influenza della politica sui mercati. La storia ci insegna che i mercati azionari, obbligazionari e valutari sono guidati principalmente da fattori fondamentali, come la crescita economica, l’inflazione e le politiche monetarie delle banche centrali. Non a caso, i mercati hanno prosperato, subito correzioni e si sono ripresi sia con presidenti repubblicani che democratici.
Tuttavia, sarebbe un errore considerare le elezioni irrilevanti. Alcuni settori specifici, come quello energetico o farmaceutico, potrebbero subire un impatto significativo a seconda del risultato elettorale. Ad esempio, una vittoria di Harris potrebbe tradursi in una maggiore regolamentazione per l’industria dei combustibili fossili e per il settore farmaceutico, mentre Trump potrebbe adottare politiche più favorevoli a queste industrie.
Uno scenario che si fa sempre più probabile è quello di un governo diviso, con un partito al controllo della Casa Bianca e l’altro al Congresso. Questo scenario, se da un lato limita la possibilità di cambiamenti legislativi radicali, dall’altro potrebbe aumentare il rischio di stallo politico, in particolare per quanto riguarda l’innalzamento del tetto del debito.
Un’eventuale incapacità di raggiungere un accordo in tal senso potrebbe portare a uno shutdown del governo o, peggio ancora, a un default degli Stati Uniti sui propri obblighi finanziari. Scenari ovviamente difficilmente realizzabili, secondo me, ma è anche vero che l’esposizione a livello debitorio ha raggiunto picchi preoccupanti. Il debito ha alimentato la crescita a dismisura e quindi è normale che oggi questi disequilibri portino a dei contrasti gestionali.
DEBITO USA: non sottovalutiamolo!
Nel contesto attuale, caratterizzato da un crescente debito pubblico americano, è fondamentale per gli investitori comprendere le implicazioni di questa situazione sui mercati finanziari. Sebbene le imminenti elezioni presidenziali americane del 2024 catturino l’attenzione generale, è importante adottare una prospettiva a lungo termine che vada oltre la volatilità politica del breve periodo.
L’entità del debito pubblico americano ha raggiunto livelli senza precedenti, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Tuttavia, è importante sottolineare che, ad oggi, non vi sono segnali evidenti che l’attuale livello del debito o la sua crescita prevista abbiano un impatto significativo sui mercati finanziari nel breve e medio termine.
Il principale motore dei rendimenti dei titoli di Stato americani e dell’andamento generale dei tassi di interesse sarà determinato dal ciclo economico (crescita e inflazione) e dalla corrispondente politica monetaria della Federal Reserve (Fed), non dalla politica fiscale o dai premi per il rischio sovrano. In altre parole, fattori macroeconomici come
- la crescita economica,
- l’inflazione
- e le decisioni della Fed in materia di tassi di interesse
avranno un impatto maggiore sui rendimenti dei Treasury rispetto al livello dimensionale del debito pubblico.
Tuttavia, gli investitori non dovrebbero ignorare completamente il rischio legato al debito. Un’eccessiva crescita del debito potrebbe portare a un aumento dei tassi di interesse, a un rallentamento della crescita economica e a una maggiore inflazione. Inoltre, un’eventuale perdita di fiducia da parte degli investitori nella capacità del governo americano di gestire il proprio debito potrebbe innescare turbolenze sui mercati finanziari.
Ma siamo onesti, adesso è decisamente presto per parlarne.