EFFETTO DOMINO: cosa comporta la svalutazione dello Yuan?
Perfettamente in linea con le nostre previsioni. Il segnale dato ieri ai mercati dalla PBoC non era casuale e nemmeno “una tantum”. La Banca Centrale Cinese continua imperterrita nella sua “svalutazione competitiva” dello Yuan Cinese (alias vera “guerra valutaria”) e quindi, dopo il taglio dell’1,9% di ieri, oggi Pechino ha ridotto di un altro 1,62% la banda di oscillazione giornaliera dello yuan, già scesa ieri ai minimi da tre anni.
I motivi della nuova “guerra valutaria” già li sapete: frenata economica oltre le aspettative, flussi di capitali se ne vanno, fiducia in diminuzione. In questo ambito non centra il trend delle borse. Infatti qui non si interviene con un QE mirato, bensì si vuole agire direttamente sul buon vecchio motore economico del paese: l’Export. Si voleva trasformare il modello economico cinese? Sicuramente si ma SENZA perdere crescita del PIL. Quindi meglio (per Pechino) svalutare e alimentare la crescita economica.
Il messaggio che ci ha lanciato la Cina in questi ultimi mesi è molto chiaro. Loro non temono il confronto. Il focus è sulla loro situazione e poco importano gli equilibri globali. E al fine di mantenere lo status quo, si è disposti a tutto: tagliare le riserve obbligatorie delle banche (alimentando ulteriormente il monte dei debiti), inondare il mercato anche azionario, mettendo forti restrizioni sullo stesso (vedi cosa è successo a Shanghai nelle scorse sedute), operare sul mercato dei cambi per svalutare.
Il grafico che vi propongo mette a nudo come è stato “sconvolto” il mercato del forex di breve periodo
Cross Yuan Cinese vs USD
Impressionante? Se visto nel breve termine si ma se guardiamo il grafico di lungo periodo ci rendiamo conto che in fondo la PBoC ha fatto ancora ben poco…
Cross Yuan Cinese vs USD lungo periodo
La Cina, per farla breve, punta il dito sul rafforzamento del dollaro USA (non dimentichiamo che lo Yuan cinese era ancorato al Dollaro con una rivalutazione progressiva) come causa del rallentamento dell’export. Quindi bye bye accordi. Ora la Cina guarda alla crescita prima ancora che agli accordi.
Conseguenze: palese la tensione diplomatica con gli USA che di certo non gradiranno la cosa e che potrebbero rispondere. Ma in che modo? Alzando i tassi? Bell’autogol. Non farebbero che alimentare il gioco della Cina. E difatti guardate che combinano i rendimenti dei titoli governativi USA.
Bond USA: rendimenti in discesa
E oltre ai govies, anche le materie prime ne risentono della spavalda guerra valutaria messa in atto dai cinesi.
E ulteriore conseguenza sono gli effetti sui paesi emergenti, in particolar modo quelli limitrofi.
I vicini che soffrono la guerra valutaria
Lasciamo poi perdere i titoli azionari dei beni di lusso, compreso il ramo auto. Tutti coloro che esportano in Cina, conseguentemente, avranno degli effetti negativi.
“If this is the beginning of a new phase in Beijing’s
currency policy, it would be the biggest development in the
currency world this year”
Si teme che questa guerra valutaria soprattutto per le valute emergenti. Ma per fortuna, noi qui abbiamo allertato i lettori da MESI sui rischi presenti proprio su questi mercati, dal punto di vista valutario, obbligazionario e anche azionario.
Scrive il FMI (e non una banca commerciale)
As bad as things are for emerging-market currencies, China is about to make them a whole lot worse.
Its devaluation of the yuan risks a new round of competitive easing that may send currencies from Brazil’s real to Indonesia’s rupiah tumbling by an average 30 percent to 50 percent in the next nine months, according to investor and former International Monetary Fund economist Stephen Jen. Volatility measures were already signaling rising distress in emerging markets even before China’s shock move. An index of
anticipated price swings climbed above a rich-world gauge at the end of July, reversing the trend seen for most of the past six months.(Source)
Avete letto bene. Rischio svalutazione per monete come rupia indonesiana e Real brasiliano che può arrivare anche al 50%. Discorso simile anche per altre valute, citate nell’articolo, come Rand sudafricano e tutte le valute di quei paesi esportatori di commodity.
Strategists surveyed by Bloomberg anticipate declines in 19 of the 31 leading emerging-market currencies by the middle of next year, with those from Latin America and Eastern Europe seen as the biggest losers.
Huh, direi che il mercato e gli analisti hanno preso una piega fin tropo pessimistica. Segnale che forse (la storia insegna) si sopravvaluta il problema? Intanto però per precauzione meglio mantenere la prudenza, con la convinzione che, come DETTO, il problema non è la Grecia, non è la FED ma è la CINA.
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A proposito di emergenti, guardare questo: http://blog.gavekalcapital.com/the-dollar-is-marching-higher-again-and-this-has-consequences/
Visto che gli Usa volevano l’aumento dei tassi……glielo hanno fatto i cinesi…..ora vedremo se avranno il coraggio di insistere…..con il decennale appena sopra il 2 % di rendimento sarebbe una vera follia !!!
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Renminbi (RMB) funds from the voluntary settlement of Foreign Exchange (FX) capital of foreign-invested enterprises (FIEs) included in management of accounts for FX settlement and pending payment
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RMB funds in the accounts for FX settlement and pending payment shall not be transferred back to the capital accounts through purchase of foreign exchange.
RMB funds transferred from the accounts for FX settlement and pending payment for the purpose of guarantees or payments of other security deposits, unless guarantee contract is performed or deductions occur due to default, shall be returned to the accounts for FX settlement and pending payment through the original route.
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_§_ State Administration of Foreign Exchange (SAFE, Rules and regulations, the), “Circular of the SAFE concerning reform of the administrative approaches to settlement of FX Capital of FEIs” – Huifa No. 19 [2015]: July 11, 2015
サーファー © Surfer [“Discourage Someone, for to educate Other” – as well as to limit the exports of other Countries, by encouraging National production; “neatly”. “Briefly”, so!]
i tuoi grafici confermano che l’attuale svalutazione è un minimo passo in confronto a quello che… potrebbe essere in divenire. Che si sia in “guerra valutaria” possiamo dire che è più di un anno che lo siamo, praticamente dalle primissime dichiarazioni di Draghi del QE europeo e dai precedenti QE Japan, UK, e Usa , etc e, allargando la visione al post Lemhan.
Personalmente ribadisco che l’uso della svalutazione monetaria può avere qualche effetto sul breve , ma è tutto da dimostrare, e comunque non è il fattore determinante per il rilancio dell’economia …..
ottimo come sempre… c’è qualcuno che mi potrebbe spiegare come mai il dollar index sta scendendo, l’euro è in pompa magna e le materie prime si stanno rafforzando?
massi88firenze@finanzaonline:
ottimo come sempre… c’è qualcuno che mi potrebbe spiegare come mai il dollar index sta scendendo, l’euro è in pompa magna e le materie prime si stanno rafforzando?
Per l’EUR, è dovuto a smontaggio di posizioni di carry trade (banalmente, mi indebito in EUR, destinato a svalutarsi vs. USD e dove pago tassi bassi, vado long CNY, che paga tassi più alti ed è destinato a rivalutarsi).
Per materie prime e dollaro, è ancora presto per dire che è un movimento significativo, cmq molti analisti tecnici davano per imminente la partenza di una wave 4 di Elliott su DXY (bearish) e su commodities (bullish).
a questo punto la domanda è …..
a quando una vera svalutazione dell’euro.. ed in che modo?
magari aumentando il rapporto deficit /pil dal 3% al 10% in Europa sarebbe credo una contromossa importante per dare segnali che anche l’europa si muove .
in un certo modo sembra di rivedere la mossa della Banca Centrale Svizzera quando decise di staccarsi dall’euro (fra l’altro con discreti risultati). Gli economisti cinesi saranno senz’altro preoccupati per l’attuale andamento dell’economia ma credo che siano coscienti di quello che fanno. Ho l’impressione che la minaccia di continuare a restare legato al $ in previsione di un aumento dei tassi nei prossimi mesi non è stato ritenuto conveniente e negativo per l’attuale scenario.
Quindi se gli USA mantengono il loro programma di aumento dei tassi la situazione tornerà a stabilizzarsi, in caso contrario non sono da escludere ulteriori svalutazioni dello Yuan.
Per un po’ di mesi ho segnalato che la e diffusa (non solo cina) dei prezzi alla produzione cozzava vistosamente con il tentativo, via qe, di creare inflazione. Ovvio che i cinesi ora esporteranno deflazione almeno fino a quando ‘qualcun’altro’ nell’urgenza non fara’ altrettanto. Se non altro sarà una scusa buona per giustificare l’inefficacia di 7 anni di tassi zero e repentini aggiustamenti sui tempi di aggiustamento delle politiche monetarie. Va’ evidenziato comunque che salvo un altro vigoroso giro di giostra di qe sparpagliati qua e la’ per il mondo, l’immediata conseguenza non può essere altro che una ulteriore brusca frenata negli scambi commerciale ed a seguire la revisione al ribasso degli utili aziendali globali. Difficile rimettere il dentifricio nel tubetto…..