Economia e Politica: quali scenari sono i migliori per Piazza Affari?

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

L’esito delle elezioni 2013 ha sicuramente sorpreso chi, come la maggior parte degli operatori, dava per scontato la vittoria del centro sinistra con Mario Monti come spalla, e con conseguente “secondo governo Monti”. Una soluzione che dava quella tranquillità che all’estero era decisamente gradita. Non dimentichiamo mai che in Germania si preoccupano della solvibilità del nostro debito oggi, e quindi che venga attuato un piano di austerity che permetta di avere l’uovo oggi. E poi, della gallina domani poco importa, anche perché il gallo tedesco non ha certo interesse a mollare il passo dal punto di vista commerciale all’Italia, sotto nessun punto di vista.

In barba a tutti ha vinto nessuno.
O meglio, il vincitore c’è ed è il Movimento 5 stelle.
Ma adesso che succede? E soprattutto quali sono gli scenari auspicabili sui mercati finanziari?

Cerchiamo di fare luce sui possibili scenari che potremo trovarci davanti nei prossimi giorni.

a) Formazione di una grande coalizione PD + PDL : obiettivo molto semplice. Non tornare alle urne, proprio per evitare un ulteriore ed ancora più debordante successo di Grillo & co. Quindi un governo di transizione, una pagliacciata di grande instabilità (come fanno a trovare intese chi fino ad una settimana fa si accoltellava in TV?)

b) Subito Nuove elezioni politiche : Siamo nel semestre bianco e quindi Napolitano NON può sciogliere le Camere. Occorre aspettare quantomeno giugno. E nel frattempo che succede? I mercati come interpreteranno la mancanza di un Governo?

c) Nuove elezioni dopo NOMINA del Presidente della Repubblica : scenario abbastanza probabile. Dopo le elezioni, il nuovo presidente della Repubblica entrerà in carica il 16 maggio . E solo allora potrebbe sciogliere le Camere e rimandare gli italiani alle urne.

Senza essere degli scienziati, credo sia abbastanza banale capire quale sia l’opzione migliore per i mercati finanziari. Ovviamente l’opzione A che, per certi versi, ricorda quanto è successo con Monti nel momento delle dimissioni di Berlusconi .  Ma stavolta non ci sarebbe Monti ma un “garante”, un traghettatore, un personaggio alla Enrico Bondi per intenderci. E perché non proprio lui? Soluzione tra l’altro gradita anche dai tedeschi che vedrebbero nel personaggio un valido soggetto che, visti i suoi precedenti, manterebbe gli impegni con Bruxelles.

Gli altri due scenari sono invece molto peggiori e la storia lo insegna.
E proprio le opzioni b) e c) sono quelle che rappresentano i maggiori rischi in ambito di spread Bund BTP. Infatti, in quei casi, specialmente nell’opzione c) essendo temporalmente più dilatata, non si esclude un ritorno dello Spread BTP Bund in area 400 bp ed oltre e Piazza Affari a rischio forte correzione. Ovviamente occorrerà capire come si comporteranno gli altri mercati che, per forza di cose, saranno influenzati dal FTSEMIB. E in ambito speculazione,incrociamo le dita e preghiamo che lo spread non ragigunga livelli “monstre” che obbligherebbero la richiesta dell’intervento della BCE, la quale per la prima volta utilizzerebbe l’OMT, solo ipotizzato ma mai usato con paesi come Irlanda, Portogallo, Spagna. Motivo? Se usiamo l’OMT significa prendere una pala, fare una buca e sotterrarci vivi. Una condanna a dover successivamente sottoscrivere degli impegni pazzeschi che soffocherebbero la già nostra devastata economia.

Lasciamo perdere la tematica delle riforme. Non saprei proprio come parlare di crescita con una situazione così complicata dal punto di vista politico. Occorrerebbe, per la cronaca, cercare di fare “il compitino” e barcamenarsi fino alle nuove elezioni, che avrete capito, sono  ormai indispensabili.

Questo è quanto, secondo me. E non solo secondo me. Ma come avrete capito, tutto diventa relativo davanti ad una classe politica come quella italiana. Forse, a livello operativo, non sarebbe male fare come predicava Confucio: mettiti sul ponte e aspetta, vedrai passare sul fiume sotto di te il cadavere del tuo nemico.
In questo caso il nemico è ovviamente la volatilità. E per l’investitore NON speculativo, evitare questa fase del mercato non è certo una bestemmia.

STAY TUNED!

DT

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13 commenti Commenta
ferrariferrari
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 09:45

il pd non può premettersi un governisimo con il pdl, altrimenti alla prossima tornata elettorale perderebbe tanti altri consensi, poi non è detto che il pd faccia la scelta giusta visto l’attaccamento alle poltrone, credo occorra prendere atto con serenità del risultato delle elezioni democratiche che si sono svolte in italia, il popolo sovrano si è espresso, con tre partiti al 29% circa non si ha governabilità, e al di là del porcellum, non la si avrebbe avuta neanche con tante altre legge elettorali.
a grillo conviene tornare alle urne, passerebbe dal 25 al 35 ed oltre, e ha tutti i numeri per fare in modo che ciò accada, poi governerebbe da solo e potrebbe veramente cambiare il paese.

paolo41
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 09:54

se il Pd avesse l’umiltà e l’intelligenza di cavalcare il “nuovo”( come hanno dimostrato i risultati del voto), Bersani e altri papaveri del partito lascerebbero il posto a Renzi ( che è un Grillo meno devastante), sostenendolo ovviamente e non facendogli mancare poi il supporto; in tal caso anche Berlusca manderebbe avanti i giovani, ritirandosi a mezza pensione e più di mezza Italia sarebbe arcicontenta della soluzione…..

tommy271
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 10:06

paolo41:
se il Pd avesse l’umiltà e l’intelligenza di cavalcare il “nuovo”( come hanno dimostrato i risultati del voto), Bersani e altri papaveri del partito lascerebbero il posto a Renzi ( che è un Grillo meno devastante), sostenendolo ovviamente e non facendogli mancare poi il supporto; in tal caso anche Berlusca manderebbe avanti i giovani, ritirandosi a mezza pensione e più di mezza Italia sarebbe arcicontenta della soluzione…..

Per Renzi è troppo presto, rischia di farsi bruciare… poi, è molto meno “Grillo” di quanto lo sia Bersani.

tommy271
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 10:09

Dream, per quanto riguarda l’OMT … purtroppo la BCE non può farci nulla.
Al limite potrà intervenire per cercare di allentare gli spread sui “Periferici” con un nuovo QE.

Gigi
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 10:26

In Italia, il disastroso esperimento Monti é stato per fortuna stoppato prima che fosse troppo tardi.
Le elezioni hanno poi chiaramente bocciato il professore che, a questo punto, può davvero finalmente avviare la sua famosa fase 2: la sparizione!
Non mancherà a nessuno e presto ce ne dimenticheremo, anzi ce ne ricorderemo solo come errore da non ripetere mai più.
Ora la cosiddetta ingovernabilità italiana é solo l’anticamera temporanea che porterà a 3 evoluzioni:
1) i partiti classici (PD e PDL), comprendendo che non possono più fare inciuci sottobanco per salvare le poltrone, si mettono finalmente d’accordo sulle riforme importanti per il Paese e così magari avranno anche l’appoggio del Movimento 5 Stelle (oppure lo faranno da soli);
2) i partiti classici (PD e PDL), per salvare ancora le poltrone, si mettono d’accordo e fanno un nuovo grande inciucio generale per battere numericamente il Movimento 5 Stelle, ma così facendo al prossimo giro delle urne spariscono definitivamente;
3) i partiti classici (PD e PDL) rinunciano (si dimettono tutti) e si torna alle urne, con la conseguenza che resta solo il Movimento 5 Stelle.
Come vedete, in ogni caso la situazione migliora.
Ormai la bastiglia é presa, non si può che cambiare. E in ogni caso, in meglio.

maurobs
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 10:38

secondo me sarebbe interessante sapere perchè invece si è voluti andare alle uerne in fretta(dubito che non sapessero/immaginassero il risultato). Che risvolti politici ci sarebbero stati se si fosse andati a fine legilslatura normalmente? Per quanto riguarda i mercati a me risulta chiaro che sul debito le quotazioni potrebbero anche riprendersi ma resta cruciale quanto paghiamo al di la dello spread.Il vero spread, la vera differenza del tessuto industriale si vede nella borsa dove difatti il differenziale con la germania è di circa 30%. Potrebbero essere anche mosse per depredare quel poco che resta di industriale in italia e poi assaltare il risparmio.
La volatilità regnerà sovrana sul “piedino” nostrano, anche perchè gli operatori esteri usano il ns. indice a mo di hedging per altre posizioni, quindi poco presente nei portafogli.

paolo41
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 10:45

tommy271@finanza,

personalmente non vedo Bersani saltellare come un grillo, impegnato com’è a stare in piedi nello sconquassato Pd, dove parecchie voci stanno richiedendone le dimissioni. Renzi ha le stesse probabilità di bruciarsi al pari di Grillo, che è stato capace di cavalcare la protesta che è esplosa nel paese contro il governo Monti e contro le ruberie dei politici, specialmente nell’ultimo anno.
Premetto che anch’io ho cavalcato la protesta, ma anche Grillo, al di là delle dichiarazioni, prima o dopo, deve scendere “in politica”, se non vuole che una parte dei suoi grillini si facciano trascinare in parlamento da altre correnti.
Non capisco cosa debba aspettare il PD? che Bersani e gli altri piedi piatti del Pd finiscano di smacchiare il leopardo?

tommy271
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 11:20

paolo41:
tommy271@finanza,

personalmente non vedo Bersani saltellare come un grillo, impegnato com’è a stare in piedi nello sconquassato Pd, dove parecchie voci stanno richiedendone le dimissioni. Renzi ha le stesse probabilità di bruciarsi al pari di Grillo, che è stato capace di cavalcare la protesta che è esplosa nel paese contro il governo Monti e contro le ruberie dei politici, specialmente nell’ultimo anno.
Premetto che anch’io ho cavalcato la protesta, ma anche Grillo, al di là delle dichiarazioni, prima o dopo, deve scendere “in politica”, se non vuole che una parte dei suoi grillini si facciano trascinare in parlamento da altre correnti.
Non capisco cosa debba aspettare il PD? che Bersani e gli altri piedi piatti del Pd finiscano di smacchiare il leopardo?

Bersani ormai è bruciato, Renzi non ancora … ma non è il suo turno.
Non vedo altra alternativa che un governo di “convergenze parallele”, starà poi alle singole forze valutare quali siano quelle più “convergenti”.

Io non ho ancora capito chi è Grillo … salvo un raccoglitore di idee altrui: dagli indignados ai no global (ci sono ancora?), dall’energia verde agli anti-tav, per passare da Casa Pound ai neo-marxisti, dagli esodati agli imprenditori che non vogliono lacci e lacciuoli … il tutto messo in un bel frullatore. Insomma un “Masaniello” o un “Chavez” in salsa europea.
Vedremo come farà a tenere assieme tutto.

Per quanto ci riguarda, tu adesso dialoghi con me … un nick anonimo. Forse sarò all’antica, mi piace però vedere in faccia le persone, se devo fare accordi.
Concretamente, con chi mi debbo rapportare con lo staff economico del “Movimento 5 Stelle”: Loretta Napoleoni? Eugenio Benetazzo?

Gigi
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 12:08

maurobs@finanzaonline,

Non credo che, andando alle urne a fine naturale della legislatura, il risultato sarebbe stato poi tanto diverso. Se dovessimo giudicare da come si sono mossi i numeri nei 2 mesi precedenti le elezioni possiamo solo ipotizzare che il PD avrebbe continuato a perdere voti mentre il PdL ed il Movimento 5 Stelle avrebbero incrementato ancora i propri elettori.
Ma ovviamente é solo una supposizione, nessuno ne potrà avere mai la prova.
Ora é ovvio che l’incertezza pesa sulle borse e sullo spread (e non solo in Italia), ma é il prezzo che dobbiamo pagare per poter cambiare.
L’alternativa sarebbe tornare a pagare (le tasse) senza cambiare nulla.

paolo41,

Bersani ormai é preso in giro anche dai comici che fino a ieri aveva a libro paga per far insultare il proprio avversario (Berlusconi).
Mi sembra di capire che ormai sia avviato al declino per una serie di ragioni:
a) non sa come comporre una maggioranza stabile di governo;
b) non é più visto favorevolmente dai suoi stessi compagni di partito che ora cercano un capro espiatorio a cui attribuire le responsabilità della pseudo vittoria ottenuta;
c) i poteri forti che lo hanno voluto in quel ruolo ora iniziano ad abbandonarlo (ad esempio il Corriere di oggi inizia intervistando D’Alema per spiegare come affrontare la situazione!!!);
d) non può pensare di accordarsi con Berlusconi dopo averlo insultato per anni;
e) Grillo gli ha già chiuso la porta in faccia.

Grillo é probabilmente un catalizzatore di consensi (evidentemente anche molto efficace) che però non entrerà in Parlamento (almeno così ha detto),ma ha avuto il compito di sfondare le porte della Bastiglia per permettere al popolo di entrare e riprendere possesso delle istituzioni.
Chi siederà tra i banchi con il cappello del M5S non sarà probabilmente esperto di politica, ma porterà in Parlamento un’aria nuova che viene dalla strada, dalla gente comune e dal popolo.
Nel bene e nel male.
Non potramnno durare in eterno, ma a loro va sicuramente riconosciuto il merito di aver finalmente aperto il Parlamento al popolo, di aver posto fine alle caste di intoccabili che abbiamo visto sino ad ora e di aver dato una nuova speranza nelle future istituzioni.
Già oggi sono usciti dal Parlamento alcuni dinosauri che hanno vissuto per decenni sulle nostre spalle, capaci solo di andare in giro a spiegare come doveva essere il mondo senza averlo mai vissuto.
Coloro che sono rimasti sono ora fortemente preoccupati, lo sono persino i vincitori che ora devono confrontarsi con la gente comune e con i problemi che loro non hanno mai conosciuto.
E’ la resa dei conti, poi dovranno necessariamente abbandonare perché non ci saranno più privilegi da mantenere. Ed allora, dopo aver fatto pulizia, potremo ricostruire.

Scritto il 28 Febbraio 2013 at 13:11

E’ la resa dei conti, poi dovranno necessariamente abbandonare perché non ci saranno più privilegi da mantenere. Ed allora, dopo aver fatto pulizia, potremo ricostruire.

SOTTOSCRIVO

lucianom
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 14:34

Volevo solo fare notare questo: il 40% di Renzi alle primarie aveva significato che la stragrande maggioranza del partito voleva il cambiamento, ma tutti hanno fatto finta di niente dicendo che ci sono state le elezioni e chi ha il 60% vince.
Invece qui è stato l’errore e l’inciucio, nessun ha considerato che questo 60% che ha votato Bersani hanno solamente ubbidito ciecamente ai vari capi sezione senza possibilità di scelta.
L’ inciucio come sempre non paga e questo è stato il risultato.
Se pensate bene, il 40% in un partito così indrottinato è un risultato eccezionale che tradotto significa
signfica quello che ho già affermato: la “VERA MAGGIORANZA” del partito non voleva Bersani ma bensì Renzi. Ma le cose purtroppo vanno così.
Questo è un mio pensiero che non ho mai sentito dai vari commentantori in questi giorni ad eccezione di uno straniero, non mi ricordo in quale trasmissione.

Gigi
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 15:30

lucianom,

In effetti, per diventare segretario di un partito non devi mica essere il più bravo di tutti, devi essere il più fedele a chi finanzia quel partito, perché devi lavorare per lui, per i suoi interessi e per il suo tornaconto. Ovviamente devi andare in giro raccontando che lavori per il bene del Paese, nell’interesse del popolo e stupidaggini di questo genere che servono a raccogliere voti.
Intanto il finanziatore provvede a farti la campagna elettorale con i suoi giornali e/o tv, a far fuori i tuoi avversari pagando qualche magistrato che gli notifica un avviso di garanzia fasullo e così via.
Quindi non hai bisogno di programmi concreti, il tuo finanziatore provvede a tutto e tu, quando sei eletto, devi ripagarlo governando per lui.
Ti pare che Renzi fosse il tipo da fare queste cose? Ecco perché é stato scelto Bersani.

lucianom
Scritto il 28 Febbraio 2013 at 17:43

Gigi,

Certamente come non condividere il tuo pensiero, le primarie erano solo una messa i scena, oltretutto propagandate come una vera democrazia interna al partito. Mah, poi si meravigliano dei voti dati a Grillo che forse non credeva nemmeno lui questo risultato ed ora mi sembra aver cambiato i toni, ed è in leggera difficoltà. Come dargli torto per quello che ha detto di Bersani.

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