E’ APERTA LA CACCIA
Questa mattina ci siamo ritrovati con una sorpresa: anche in Italia sta incominciando la stagione dei riacquisti.
Mi riferisco a due fattori: sia ad operazioni di “insider” e sia ad OPA atte a ritirare azioni dal listino. Alla fine della fiera il messaggio è lo stesso. Ci sono molti titoli a prezzi di saldo. E i padroni (che conoscono bene la società) ne approfittano.
I grandi comprano…
La lista degli “insider” che hanno operato sul mercato nelle ultime settimane è molto lunga: qui ne ricorderò solo qualcuno:
De Agostani con Lottomatica, Diego della Valle con la sua Tod’s ed RCS, Benetton con Autogrill, la Fininvest con la sua Mediaset, o ancora Ennio Doris che ha voluto ricomprarsi un pezzo della Banca che ti gira attorno…
Come ho già detto in passato, questa aziende oggi scontano già una negatività notevole, e rappresentano delle buy opportunity. IL problema però, non è la qualità del sottostante, bensì il timing. Ma, si sa, i grandi manager non guardano elementi come trend e timing. Fondamentalmente loro vedono solo se il prezzo è interessante o menso, in base ad utili conseguiti, previsti e situazione di cassa.
E così, se si presenta l’occasione, aprono il borsellino e vanno in borsa a fare shopping. E se ci credono loro, probabilmente qualcosa di buono ci sarà, vi pare?
…e iniziano i delisting
Ma c’è di più (e qui si apre un capitolo per certi versi positivo e per altri molto negativo). In molti casi è successo in passato che alcuni titolari di aziende, dopo averle quotate in borsa, magari a prezzi molto alti, hanno provveduto a ritirare l’azione dal listino quando questa, complice un mercato molto negativo, era arrivata a valutazioni super convenienti, tramite un OPA totalitaria. Operazione senza dubbio positiva per chi era diventato da poco azionista. Negativa per chi, magari, aveva acquistato le azioni in OPV. Ma che puoi fare? O aderisci o rimani con carta (quasi) straccia. E fu così che….notizia di stamattina, il buon Cremonini ( che già possiede il 6% del diritto di voto) ha deciso di ritirate la sua azienda dal listino, con un’OPA da 3 € per azione.
Ovviamente oggi Cremonini è alla soglia di tale livello (comprensivo di dividendo). E questa volta è andata bene, in quanto l’azione viene ricomprata a prezzi storicamente elevati, senza recare danni agli azionisti anche più storici. Ma quante volte in passato non è stato così?
Il messaggio che però io voglio dare è un altro: consiglio di monitorare (chi ama fare trading) con attenzione i volumi sulle small cap. Questa operazione di delisting, secondo me, potrebbe non essere isolata, visto che di potenziali titoli soggetti ad OPA ce ne sono diversi (a partire proprio dalla “cugina” MARR).
Con questo , non dico altro… Buona caccia a tutti!