Caccia a Ottobre Rosso
Oggi è una di quelle classiche stanche giornate che ti capitano spesso al lunedì, ancora un po’ in come per un week end un po’ più movimentato del solito. Guardi i mercati e ti rendi conto che sono stanchi come te… E ti vien voglia di spegnere tutto e di tornare a dormire. Ovviamnte questa è pura teoria, poi sulla pratica le cose sono ben diverse. Però questa situazione rende bene l’idea di come il mercato si stai muovendo in questo momento. Stancamente.
Da più parti si sparano previsioni al rialzo ed al ribasso…. Attenzione! Ottobre sarà il mese della riscossa che ci porterà a nuovi massimi. O ancora: il mese entrante catapulterà il mercato a ribassi che non immaginate… E come sempre tutti a fare target e previsioni. Per carità, sono io il primo a scrivere e fare target, però devo essere sincero, non ho grosse cose da aggiungere a quanto detto nelle ultime giornate, e gli stessi grafici non posso essere interpretati diversamente. Siamo in attesa di una direzionalità che tarda a venire.
S&P 500 e Yen sempre legati
Confermo quindi la “liason” tra lo yen e lo SP 500. La distanza dei massimi per lo S&P 500 (1550) e dal target del cross EUR/JPY (165 ) ormai è irrisoria. E lì si capirà un po’ meglio quale sarà la direzione dell’equity. E ora, qualsiasi discorso (tecnicamente) può apparire prematuro.
Se facciamo un’analisi macro, invece, secondo me (e qui andiamo a sbilanciarci un po’ , anche se già conoscete la mia view) lo scenario non è poi così felice. Come ho ampiamente illustrato nei post precedenti, la situazione non pare brillante e le incognite sono numerose. Non voglio ripetermi con i soliti discorsi, e quindi, se lo vorrete, buttate l’occhio ai miei precedenti post, per farvi un’idea sulle motivazioni che giustificano questa mia negatività prospettica. Quindi (anche per evitare le solite grane con il peso degli allegati che purtroppo rallentano molto il server) non posterò molti grafici.
Euribor: scatto bruciante
In compenso volevo farvi notare una cosa. Guardate l’andamento dell’Euribor a 3 mesi. Il rialzo dei tassi, deciso dalla BCE negli ultimi mesi, è stato, come è logico, accompagnato dall’aumento dell’Euribor, il tasso a breve termine (questo è il 3 mesi). Ma notate bene. Tanto per cominciare è visibile il “rallly” di breve dovuto alla crisi di liquidità, inoltre ci staimo di nuovo avvicinando ai tassi di inizio 2001 (eravamo al 4.81 %). La cosa curiosa è che i tassi a breve sono cresciuti più che proporzionalmente rispetto ai tassi a lungo. E la curva, in certi tratti è persino invertita. E di questo ho già parlato in passato. Morale: il mercato non è in equilibrio. Siamo come su una fune. Bisogna vedere se gli equilibristi (le banche centrali) riusciranno nell’impresa di arrivare a destinazione senza cadere nel vuoto, senza dimenticare che durante il tragitto, ci sono moltissime difficoltà…
Pericoli di brusche correzioni?
La cosa che più mi preoccupa è che il mercato sembra quasi che ignori le effettive difficoltà e problematiche che sono presenti. Tende a sottovalutare gli elementi negativi ed a enfatizzare gli elementi positivi. Troppa positività? Troppe illusioni? Lo vedremo presto. Magari tutto si risolve positivamente, oppure no. E dai grafici e dai dati in uscita lo capiremo. Intanto la settimana scorsa, gli indici di fiducia (Chicago, Michigan, NAPM) non sono stati malacci (ed è anche grazie a questi indici che le borse hanno retto bene. Ma siamo sicuri che questi indici abbiano già incluso al loro interno i segni lasciati dalla crisi di liquidità e gli effetti che tale crisi ha lasciato sull’economia reale? Dubito…
Io resto a livello di sentiment, abbastanza negativo. Ma intanto stiamo all’occhio. Potrebbe partire la “Caccia a ottobre rosso”. Ma questa volta non è un sommergibile ad inabissarsi…