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Draghi inonda il mercato di liquidità ma solo sulla carta

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Il Meeting BCE di inizio giugno è stato battezzato dai media come il “turning point” dove Draghi cambia strategia e decide di intraprendere strade nuove, non proprio quantitative easing ma poco ci manca. Ed ecco che sui giornali quindi esce fuori il fatidico titolo: Draghi inonda di liquidità l’Eurozona. A questo punto uno si aspetta di vedere gli indici più tradizionali che si muovono la rialzo. Ed invece ecco il risultato oggi, 15 giorno dopo la cura Draghi? Che sia ancora presto per poter godere dei benefici effetti di Mario lo sappiamo bene, peccato eprò lche le cose stanno peggiorando e non di poco. Infatti, guardate qui. M1, M2, M3, liquidità in ececsso al sistema e velocità di circolazione della moneta.

Alla faccia di un mercato inondato. Qui di liquidità che circola non ce n’è nemmeno l’ombra. E con queste condizioni monetarie scordiamoci qualsiasi possibile ripresa.

Roma, 19 giu. (TMNews) – La Bce ha già adottato “misure rilevanti” per riportare l’inflazione a livelli di sicurezza, ma nel caso in cui si rivelasse necessario dispone comunque di “altre munizioni” per rendere la sua linea di politica monetaria ancora più morbida. Lo ha affermato il vicepresidente Victor Constancio, intervenendo ad un simposio a Atene. “Oggi la sfida principale nell’area euro è evitare i rischi connessi ad un periodo eccessivamente lungo di bassa inflazione”, ha avvertito.

Al momento non sembra che la cura stia dando effetti. Certo, è presto ma di solito il mercato “si adegua”. Significa che ci si aspetta di più? Il FMI invita ad essere più aggressivi, ma è la strada giusta?

Il Fondo monetario internazionale esorta la Banca centrale europea a «prendere in considerazione un vasto piano di acquisti di titoli», innanzitutto bond pubblici dell’area euro, nell’ipotesi in cui l’inflazione dovesse restare «ostinatamente bassa a lungo». Secondo l’istituzione di Washington, un intervento di questo tipo aiuterebbe il clima di fiducia, rafforzerebbe i bilanci di famiglie e società, e stimolerebbe l’erogazione di credito. (IG)

Beh, se comprare a manetta bund e OAT sia la soluzione giusta lo escludo, se non per ingrassare ulteriormente le banche e gonfiare la bolla. Intanto noi iniziamo a fare la nostra parte…

Anche per Bankitalia le decisioni della Bce dell’inizio di giugno per favorire il flusso di credito all’economia reale possono stimolare la crescita «cumulativamente» di mezzo punto percentuale nel triennio 2014-16. Ma «per una crescita stabile e sostenuta» servono «riforme struttuali», che sono «responsabilità dei governi», sottolinea il governatore Ignazio Visco. E l’Ocse lancia l’allarme Italia: gli italiani più ricchi guadagnano dieci volte quelli più poveri, e il divario è cresciuto negli anni della crisi, a scapito soprattutto dei giovani.

A parte le diseguaglianze, quello che occorre sottolineare è che la politica monetaria aiuta e deve aiutare ma non dobbiamo fare la fine di altre economie che sono diventate “SCHIAVE” della banca centrale. Innanzitutto riforme e ristrutturazione, condizioni che permettono al motore di ripartire REALMENTE, ricreando quindi quelle condizioni di crescita che permettono alla moneta di circolare e all’economia di crescere.

L’Eurozona credo abbia ampio spazio in merito. Ma occorre una volontà comune. E qui le cose si complicano, ma è una necessità che ormai è imprescindibile. Intanto però la liquidità NON circola e questo è il primo campanello d’allarme.

STAY TUNED!

Danilo DT

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1 commento Commenta
Scritto il 4 Luglio 2014 at 14:09

… That the ECB’s fresh measures to boost lending to the real economy will indeed succeed (i.e., that the banks will be willing to take on more risk) cannot be taken for granted in these circumstances. …

J. Schildbach (Deutsche Bank, Research) “European bank performance: bottoming out” – June 25, 2014

http://www.dbresearch.com/PROD/DBR_INTERNET_EN-PROD/PROD0000000000337605/European+bank+performance%3A+Bottoming+out.PDF

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