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Occhio alla curva dei tassi!
Come ho già più volte detto sul blog, la tendenza dell’obbligazionario continua ad essere molto negativa. Ad alimentare ulteriore pressione ribassista ha poi influito in modo determinante la paura che sta affiorando sui mercati finanziari, paura dovuta al rischio inflazione che viene (finalmente) presa in considerazione dagli analisti i quali, in modo troppo ottimistico, ci fornivano un quadro macro troppo positivo senza tener conto dell’importanza di questa variabile economia.
Obbligazioni a lunga scadenza a picco, quindi, e tendenza che al momento non sembra voler diminuire. Tutto come previsto? Non proprio, nel senso che finalmente è successa una cosa che da tempo non si vedeva. Mi riferisco al differenziale di tasso 10yr-2yr. La curva dei tassi era ormai da tempo tendenzialmente piatta, ovvero investire il denaro a 2 anni, per fare un esempio, rendeva quanro investire a 10 anni. Cosa è successo in qeuste sedute? La curva si è impennata, portando il differenziale di rendimento da pochi centesimi agli attuali 20 centesimi. Eccovi il grafico dello spread.
Pochissimo, direte voi, ma ciò che conta è il cambiamento di tendenza in atto. E, incredibile a dirsi, se veramente si trattasse di cambiamento di tendenza in atto, tornerebbero interessanti quei famosi prodotti obbligazionari strutturati legati proprio allo spread 10yr-2yr. Oggi si comprano a circa il 70% del loro valore nominale (con scadenza pari a circa 15 anni). Se la curva si impennasse ulteriormente, diventerebbero una eccellente buy opportunity.