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DOHA: fallisce il vertice OPEC (perché avevate dubbi?)

Scritto il alle 08:32 da Danilo DT

I mercati avevano dimostrato un vero “cuore impavido” scommettendo al rialzo su quello che era un vertice OPEC quasi scontato.
A Doha si sono incontrati i “grandi produttori del petrolio” (rappresentano circa l’80% della produzione mondiale)  ed hanno deciso quello che noi su questo blog abbiamo già ampiamente anticipato. Ma non perché siamo dei preveggenti, ma perché era già stato scritto tra le righe. Ma attenzione, a Doha è stato un vertice OPEC allargato, in quanto hanno partecipato anche paesi al di fuori del cartello.

Non si è trovato nessun accordo al vertice di Doha sul congelamento della produzione di petrolio. (…) Nella capitale del Qatar si svolgeva infatti il vertice di 18 Paesi Opec e non Opec – inclusa la Russia – che cercava un accordo per congelare la produzione di petrolio ai livelli di gennaio e mantenerla così fino al prossimo ottobre (…) l’Arabia Saudita, il primo produttore mondiale che guida le danze, ha detto che tutti i Paesi Opec devono essere d’accordo e dunque partecipare al congelamento della produzione, secondo fonti Opec citate da Reuters.

Quindi o tutti sono d’accordo a congelare la produzione oppure non se ne fa nulla. Ma siccome già avevamo avuto segnali di un disaccordo, è stato abbastanza ovvio un “nulla di fatto”.

(…) Causa del falimento sono state infatti le tensioni fra Arabia e Iran, membro Opec che rifiuta il congelamento perché da gennaio con la rimozione delle sanzioni dell’Occidente per il programma nucleare ha di nuovo potuto immettere il suo greggio nei mercati mondiali. (IlS24h

Ecco fatto. Ma il mercato come vi ho detto, ci credeva, eccome. Le posizioni speculative long registrate dal CFTC continuavano ad essere sostenute da mesi, malgrado tutti e tutto. E poco importava se i consumi di petrolio erano scesi. Il sentiment era alto e le quotazioni in buona ripresa.

CFTC Crude Oil speculative net positions

cftc-oil-long-position

Grafico petrolio

grafico-petrolio-oil-doha

Ora la domanda che ci si deve porre è come il mercato “leggerà” il vertice di Doha. Siccome la speculazione è padrona dei mercati, ci potrebbe essere una certa enfasi nelle reazioni su questo esito del vertice. E se il petrolio scende, le reazioni per i mercati, tipicamente “unidirezionali” e molto “risk on/risk off”, reagiranno negativamente, con storne dei mercati, implicazioni sui paesi emergenti e anche sul segmento high yield. Insomma, non si esclude un”fly-to-quality”. Ma vedremo che, invece, anche stavolta i mercati ci sorprenderanno.

world crude oil demand supply

Aumenta la domanda ma…in modo MENO che proporzionale rispetto alla produzione… E quindi?

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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3 commenti Commenta
perplessa
Scritto il 18 Aprile 2016 at 23:11

mi sembra che le informazioni fornite dai media in merito a queste problematiche siano generiche e lacunose. ci sarà anche un problema di quote, nell’opec o no? non ho trovato la info su accordi per le quote da nessuna parte, nonostante sia scontato che c’è, essendoci un cartello. su wukipedia c’è scritto quanto produce il paese pinco e quello pallino mica quanto può produrre secondo il cartello, che è un’altra cosa

lampo
Scritto il 18 Aprile 2016 at 23:54

In merito all’ultimo grafico del posti c’è anche una stima che sostiene che la domanda di petrolio futura potrebbe calare nettamente se aumenta fortemente la domanda di auto elettriche da qui al 2020-2025 (direi ampiamente probabile vista l’evoluzione delle batterie e del contenuto tecnologico delle nuove auto in vendita):

massi88firenze
Scritto il 19 Aprile 2016 at 09:15

dov’era quello che dava il petrolio a 20$ ad aprile? mi pareva si chiamasse john

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VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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