DIESELGATE: quali motori Volkswagen sono nel mirino? (3)

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

dieselgate-motore-volkswagen-vwIn molti si stanno chiedendo quali sono i modelli di auto Volkswagen che sono nel mirino in questo momento, e che potrebbero costare alla casa di Wolfsburg una cifra allucinante in multe e risarcimenti.
Il motore oggetto della disquisizione è il comunissimo motore diesel 2.0 TDI, montato da moltissime auto e non solo Volkswagen.

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L’unità 2.0 Tdi, indicata anche dalla sigla EA 189, infatti è montata non solo sui modelli, tutti a motore trasversale, venduti negli Usa, soprattutto nella variante da 150 cavalli e oggetto dell’indagine che ha portato allo scandalo, ma gira anche sotto il cofano di decine di altri modelli e varianti. E non solo a marchio Vw (o Audi come inizialmente indicato dall’Epa) bensì di altri brand (anche prestigiosi) della galassia di Wolfsburg, tant’è che si parla di 11milioni di vetture coinvolte, che – è bene ribadirlo – non sono pericolose e nessuno corre rischi immediati, al contrario di altri “problemucci” di sicurezza evidenziati negli anni passati da altre blasonate case automobilistiche e produttori di pneumatici (e di airbag), giapponesi e americani in particolare. E non è tutto perché l’Epa ha messo nel mirino anche i grossi Tdi V6 da tre litri. E questo allarga la questione a macchia d’olio, qualora si evidenziasse la presenza del trucco software anche su modelli “importanti”.

Ma andiamo per ordine, il documento dell’Epa che inchioda il gigante tedesco con le spalle al muro, mette all’indice, come è noto, i modelli diesel 2.0 Tdi (prodotti dal 2009 a oggi) Volkswagen Golf, Jetta (tre volumi e wagon derivata della Golf di grande successo negli Usa), ma anche il Beetle, cioè il Maggiolino moderno a trazione anteriore di prima e seconda generazione, sian con carrozzeria chiusa sia cabriolet. Tra le auto bollate dall’Epa c’è anche la Passat, quella americana però che dal 2011 nasce a Chattanooga nel Tennessee, e anche la Audi A3, sia della seconda sia della terza serie, cioè quella che ha portato al debutto la piattaforma modulare Mqb (architettura per motori trasversali) che costituisce la spina dorsale della produzione del gruppo tedesco.

Il diesel Vw 2.0 Tdi è un “common rail”, utilizza cioè la tecnologia rivoluzionaria ideata da Fiat e poi sviluppata da Bosch (che fornisce i sistemi di iniezione e le centraline) che ha trasformato, da oltre 20 anni, il carattere dei motori a gasolio che sono diventati performanti e puliti (e questo è evidente nei numeri al di là dello scandalo di questi giorni). È un motore strategico e baricentrico per il gruppo Volkswagen. È uno dei turbodiesel più noti e apprezzati al mondo, ed è presente – come detto sopra – in varie versioni, differenti per potenza e coppia erogata, in moltissimi modelli (e varianti) del gruppo Volkswagen. Dunque il software con il trucchetto potrebbe teoricamente essere presente anche nelle “nostre” Volkswagen Golf e Passat, nelle Škoda Superb e nelle Octavia, nelle Seat Leon come nei monovolume Vw Touran e Sharan o Seat Alhambra, così come nei suv Audi Q3, Q5 e Vw Tiguan. Ma anche nelle Audi A4, A5, A6 e TT. E questo solo per citare i modelli più noti. (Source)

Secondo la casa tedesca i modelli Euro 6 venduti in Europa sono totalmente in linea con le normative vigenti, tuttavia come accennato nel mirino dell’Epa sta entrando un altro propulsore importante per il gruppo: il V6 3.0 Tdi che gira sotto il cofano di grossi sport utility come Volkswagen Touareg, Audi Q7 e Porsche Cayenne e spinge vetture premium come Audi A6, A7 e Audi A8. A quanto pare, la battaglia americana al diesel moderno , che è (e resta) un motore campione di efficienza e basse emissioni complessive, è appena iniziata.
Ovviamente questi motori non sono difettosi e non sono pericolosi per il conducente, sono solo delle armi chimiche in movimento, visto che possono arrivare a superare il limite imposto dalla normativa USA di circa 40 volte.
Ovviamente tutti i possessori di auto con questo motore devono stare in preallarme. Potrebbero ottenere dei rimborsi. Ma ora è presto per parlarne.

Intanto però, leggete con attenzione la parte finale di questo POST… e capirete perchè non è finita qui e non sarà SOLO il Dieselgate a muovere le cose…

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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1 commento Commenta
paolo41
Scritto il 24 Settembre 2015 at 18:58

commento che copre tutti e tre i post che hai scritto sul dieselgate:
1. alla reputazione teutonica messa alla gogna dalla truffa VW aggiungiamo lo scandalo Siemens super multata per corruzione e stecche passate sotto banco e la Deutsche Bank anch’essa condannata a pagare multe salate per scorrettezze in ambito bancario sia in Europa che in USA.
2. Non escluderei che dietro al Dieselgate ci sia un violento attacco ai motori diesel in generale, che è sempre stato visto come il fumo negli occhi dal mondo automobilistico americano proprio perché le emissioni di ossido di azoto e di particolato sono sempre state difficilmente controllabili. In USA parteggiano per i motopropulsori ibridi per l’immediato futuro e per le vetture elettriche (specialmente in California). Questo spiega anche il fenomeno TELSA………

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