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DEJA VU: regge il parallelismo con tasso inflazione anni ’70?

Scritto il alle 09:28 da Danilo DT

Alzi la mano chi non ha letto, in questi mesi, di un ipotetico parallelismo tra l’inflazione vista negli ultimi mesi, con quanto accaduto negli anni ’70.
Per carità, sono stato proprio io uno dei primi a parlarne e CLICCANDO QUI  troverete quel post di cui vi sto parlando. E notate bene, ve ne ho parlato ad OTTOBRE 2023.

Magicamente intanto, il grafico che vi ho rappresentato in quella sede e che qui sopra vedete aggiornato, continua a viaggiare di pari passo. Se questo parallelismo continua, il rischio di ritrovarci con un prossimo quinquennio di inflazione galoppante non è da sottovalutare. Ma sarà veramente così?

PARALLELISMO: ci sta oppure no?

Innanzitutto ci sono sicuramente delle somiglianze che sostengono la tesi.
In entrambe le epoche abbiamo registrato una violenta impennata dei prezzi anche se le cause, ovviamente, non sono paragonabili. Da una parte la crisi petrolifera e dall’altra il Covid prima e poi la guerra in Ucraina. Ed in entrambi i casi, le banche centrali hanno adottato politiche monetarie molto espansiveper cercare di stimolare una crescita che poi però ha portato, come è noto, inflazione.

Ma attenzione: l’inflazione degli anni ’70 era principalmente dovuta a fattori monetari, come l’eccessiva crescita della massa monetaria. L’inflazione odierna è invece più complessa, con cause legate a fattori sia di domanda che di offerta, come la ripresa post-pandemia, l’interruzione delle catene di approvvigionamento e la guerra in Ucraina. Senza poi dimenticare una cosa molto importante.

Quanto è accaduto negli anni ’70 è stato una palestra per FED & Co. In quei tempi le stesse banche centrali sono state colte di sorpresa dagli effetti collaterali. Oggi invece vige la massima prudenza. E difatti ecco perchè tutti hanno frenato sul “taglio tassi”. Avverrà solo quando ci sarà la certezza che non si faranno grossolani errori di politica monetaria.

Già solo questo vi fa capire che il parallelismo vuole essere spezzato dalle banche centrali che conoscono molto bene questo rischio e quindi faranno il possibile per evitarlo. Quindi, ci sta un’analisi statistica, ma sono sicuro che la FED e le altre banche centrali non faranno nulla per mettere a rischio un sistema che di tutto può aver bisogno fuorchè di nuova inflazione ancora in una fase di potenziale rallentamento economico.

Qui sopra trovate anche il grafico del parallelismo con quello dell’aumento degli stipendi. E con questo parametro, che io reputo molto importante, già qualcosa salta.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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1 commento Commenta
pistarr
Scritto il 28 Marzo 2024 at 12:31

Danilo scrive : ” sono sicuro che la FED e le altre banche centrali non faranno nulla per mettere a rischio un sistema che di tutto può aver bisogno fuorchè di nuova inflazione ancora in una fase di potenziale rallentamento economico. ”

Bene, concordi con me adesso che la FED non farà regali a cuor leggero al mercato, come da giorni sostengo io qui….

Ma Allora, nonostante questo, nonostante trapeli qualche commento che la FED non ha alcuna urgenza di tagliare i tassi ( e il rafforzamento del dollaro di stamane è coerente a questo), nonostante le borse sui massimi anche oggi, che penso abbiano già effettuato il percorso di salita per raggiungere i target stimati per fine anno e quindi non siano propriamente a buon mercato cosa deve succedere per migliorare ancora questi livelli????

Te lo chiedo perchè proprio ieri tu stesso , commentando un articolo di un analista di Bank of America affermavi in chiusura ” Avanti siori e siore, siamo solo all’inizio della festa…” che ovviamente interpreto come tua battura ironica…..
Dai sbilanciati, sono curioso di sapere cosa ne pensi VERAMENTE
Un caro saluto

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