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Deflussi record dai bond. E se il mercato perde la fiducia nella FED?

Scritto il alle 10:10 da Danilo DT

I mercati tendono sempre ad anticipare gli eventi, soprattutto quanto ci sono delle concrete possibilità che una previsioni si trasformi in realtà.
Sul tapering tanto si è detto e tanto si dirà ancora. Ma ormai il processo di rallentamento della politica monetaria espansiva è virtualmente partito, e lo si capisce dalla tecnica comunicativa della FED che lascia intendere la concreta possibilità di un taglio degli acquisti entro il 2013, se non addirittura già fin da settembre prossimo venturo.
Nel frattempo però i big si muovono e negli stessi USA i dati in arrivo sono tutt’altro che confortanti.

Il nuovo rapporto TrimTabs ci illustra un deflusso dai fondi negoziali e obbligazionari veramente imponente. Se a luglio tali deflussi erano pari a 14.8 miliardi di Dollari, in agosto siamo già a circa 20 miliardi (19.7) e… siamo solo a 2/3 del mese! Ma la vera paura a questo punto è un’altra.

Ragioniamo un attimo.

Sul fatto che la FED stia pilotando il mercato in modo artificioso, beh, direi che è chiarissimo. Con una politica monetaria espansiva prima, e poi con una tecnica comunicativa poi. Però è palese che le munizioni sono praticamente esaurite ed il mercato rischia di perdere quei sostegni artificiosi che hanno creato ricchezza artificiale, gonfiando asset e mercati finanziari in genere. Ma ora che succederà? E poi chi comprerà i bonds USA, che recentemente erano quasi esclusivamente sottoscritti dalla FED stessa? Insomma, sembra proprio che la FED stia perdendo il controllo del mercato obbligazionario. E questo ovviamente potrebbe mettere a rischio la tenuta di tutti gli altri mercati, azionari in primis.

Tasso US T-Note 10yr: sfiora il 3%

Intanto il decennale USA sfiora il 3% di rendimento. Cose che non si vedevano da luglio 2011. E sicuramente diventerà MOLTO interessante vedere che succederà in quel meeting che ormai era diventato simile ad una grigliata campagnola di buoni amici (Jackson Hole) ma che in questo momento assume i connotati di un importante incontro. E il risultato sarà OVVIAMENTE una prosecuzione della tecnica comunicativa della FED che cercherà di condizionare e di continuare a dirigere i mercati secondo i loro programmi. Ovvio, qualcuno addirittura sta già vedendo “rialzi dei tassi a breve”.
Escludiamolo categoricamente (e la FED lo farà di certo). Però,se il mercato perde la fiducia nella FED, il giochino salta. Ed a quel punto non ci sarà strategia comunicativa che regge.

STAY TUNED!

DT

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5 commenti Commenta
draziz
Scritto il 19 Agosto 2013 at 10:57

Deflusso di massa dall’obbligazionario per paura del tapering e per la ricerca del rendimento extra che l’azionario ha dato finora…
Se le Commodities non attraggono perchè la ripresa globale è asfittica, dove finiranno i soldini?
Caspita, se l’azionario è stato sostenuto sino adesso non lo faranno certo scendere… hanno bisogno delle tasse generate dalle plusvalenze…
Però i tassi non devono aumentare, pena il blocco del rantolo che proviene dal mercato immobiliare…
Come si fa a convincere l’investitore della strada che è meglio il reddito fisso (bond, bund, btp), poco ma garantito?
Sento puzza di pollo arrosto… 🙁 🙁 🙁

paolo41
Scritto il 19 Agosto 2013 at 13:13

Mi sembra che ci siano parecchi potenziali “cigni neri” all’orizzonte oltre al possibile inizio del tapering.
Probabilmente i mercati stanno overeacting sui tassi delle obbligazioni a fronte di una più o meno declamata ripresa economica (tutta ancora da dimostrare). Per contro le banche centrali difficilmente stanno pensando ad un aumento dei tassi “core”. I paesi che soffriranno di più continueranno ad essere gli emergenti.
E’di oggi l’acutizzarsi della crisi indiana e dei paesi emergenti, mentre il $ si muove poco o niente.
Ma non dobbiamo sottovalutare le probematiche geopolitiche ( Egitto, Siria, Libano, Iran, Iraq, etc) che sono mine vaganti.
Per quanto riguarda noi direttamente, la situazione ballerina del nostro governo non è premonitrice di positivi sviluppi sui tassi e sullo spread e di conseguenza sul sistema bancario, fulcro del nostro indice. C’è da augurarsi che non cada l’attuale governo….
Leggendo poi le varie analisi tecniche (Elliot, etc) per non parlare della serie ormai “continua” di Hindemburg, parecchi analisti parlano di una sostanziale correzione.
Non c’è certo da stare allegri!!!!

draziz
Scritto il 19 Agosto 2013 at 15:38

paolo41,

“C’è da augurarsi che non cada l’attuale governo….”

Mi spiace disilluderti caro Paolo41, ma è la soluzione più che probabile ai mali che affliggono questo grande Paese!
Perchè privare gli italiani della voglia di esprimere la propria volontà su come crepare di cattiva pianificazione economica e malagestione?
Il meglio sarebbe riuscire ad approvare la nuova legge elettorale e poi andare a votare!
Già uno che mi dice così mi fa capire che mi prende per il k…lo perchè significa che attualmente mangia pane a tradimento o tira a campare.
Una bella riforma elettorale per fare cosa? Per limitare “gli imprevisti” elettorali? Per tenerci sempre gli stessi?
Continua a passare il tempo, si approvano misure da contenimento del mal di testa, ma non si attacca il male alla radice.
Comunque tranquillo, servono soldi perciò se cade il Governo l’IMU resta e se non cade un’alternativa all’IMU la trovano e vedrai che piacere…
A proposito: nuove votazioni vogliono dire nuovi rimborsi elettorali e nuovo giro di soldi per tutti… i partiti ovviamente!
E vuoi che si perdano l’occasione?
“Cambiare tutto per non cambiare niente”. G.Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo.

D@rio
Scritto il 19 Agosto 2013 at 15:55

io mi chiedo però…20 mld liquidati da qualche parte da settembre verranno reinvestiti, non tutti forse, ma non penso rimarranno in liquidità e non penso nemmeno che tutti siano disposti ad assumersi il rischio di asset azionari quindi una buona parte prediligerà asset comunque a reddito fisso. Magari high yield ? magari corporate? molti gestori vedono gli emergenti soprattutto in valuta locale ancora un ‘ottima opportunità per il futuro prossimo (le valute emergenti in questo momento sono molto sottovalutate).

a me sembra veramente tutto il contrario di tutto, l’economia usa è data in ripresa, i rendimenti sono ai massimi (ok finisce la droga…), l’ euro/dollaro vola e le valute emergenti (comunque si parla di pil decisamente più elevati, bassa disoccupazione, basso indebitamento ecc ecc) rispetto al dollaro sono sotto stimate…

da quello che leggo mi sembra questo il quadro ma magari ho scritto qualche fregnaccia…

lampo
Scritto il 19 Agosto 2013 at 20:17

D@rio,

Secondo me dipenderà molto dall’inflazione, o meglio, dalla deflazione.

Se la situazione dei tassi non subirà variazioni (come probabile che sia per molto tempo ancora), secondo me è difficile che tale liquidità rientri subito, almeno per gli investitori che sono abituati a seguire i soliti mercati. In tal caso una pausa di qualche settimana o mese, in attesa di prezzi “migliori” su cui entrare è del tutto fisiologica.

I restanti investitori, più intraprendenti, potrebbero nel frattempo riversarli negli asset più sottovalutati (mercati emergenti, valute comprese), compreso lo stock picking (di occasioni si trovano… basta documentarsi bene).

Questo almeno è il mio punto di vista.

Certo che dopo lo smacco dell’Ungheria al FMI odierno, potrebbero cambiare nettamente molte cose… compreso un generale calo di fiducia nella “tenuta” del sistema, nel senso che “sappiano veramente quello che fanno”…

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