DECOUPLING?

Scritto il alle 14:01 da Danilo DT

Da più parti si legge della possibilità di assistere ad una situazione che sarebbe rivoluzionaria. Una cosa che nell’ambito della globalizzazione risulterebbe quasi imprevista.
Chiunque di voi abbia avuto modo di vedere un po’ di grafici, si sarà reso conto che negli ultimi mesi, il listino USA, in particolar modo lo S&P 500, che per il sottoscritto resta sempre il benchmark mondiale, e ancor di più il Nasdaq, autore di un crollo notevole, hanno avuto un andamento divergente rispetto ad altri mercati. Un esempio su tutti? Il DAX di Francoforte, il bechmark tra gli indici europei, e l’Hang Seng di Honf Kong, il più importante listino asiatico, escludendo Tokio.
Ma è uno scenario che possiamo considerare realistico?


Ciclo economico ritardato o decoupling?

decoupling sp 500 S&P 500 dax hang seng hsiTanto per cominciare eccovi un grafico. Come potete notare l’HS e il DAX si stanno muovendo in modo laterale, mentre lo SP500 è in downtrend. La logica della globalizzazione invece, ci avrebbe fatto pensare ad un movimento più simile alla borsa USA. Quindi possiamo dire che si tratta di decoupling? Ovvero, sarà possibile assistere ad un distaccamento dell’economia europea ed asiatica dal cordone ombelicale americano, dando cosìla possibilità ai listini nostrani e asiatici di brillare di luce propria?
A vedere i dati della Banca Mondiale la cosa sembra possibile. Il rallentamento americano sarà molto superiore rispetto ai rallentamenti che vedremo in Europa e soprattutto in Asia.
Questo potrebbe significare una cosa: il motore economico mondiale, da tempo immemore mosso dalla benzina fornita dal mitico Mr. Smith, il consumatore americano, elemento che nel bene e nel male ha condizionato l’andamento dell’economia di tutto il globo (ecco spiegato il perché della mia affezione verso Mr. Smith) non sarebbe più così fondamentale. Energie alternative? Direi di si: ora abbiamo altri tipi di carburante. Non mi riferisco ad energia eolica o solare. E non mi riferisco nemmeno al povero Signor Rossi, ridotto non proprio benissimo. Parlo di Mr. Wang, il consumatore asiatico. Restano solo alcune domande:

1 – riuscirà Mr. Wang a sostituire nei consumi globali il vecchio e malandato Mr. Smith? Purtroppo non è possibile dirlo.
2 – il passaggio di testimone tra i due, che nel tempo considero più che possibile, avverrà con quale tempistica?
3 – e ancora, quanti Mr. Wang occorreranno per fare un Mr. Smith in buona salute?
Sulla carta i cinesi (e gli asiatici) sono numericamente molto superiori agli americani, ma al momento consumano decisamente molto meno.
4 – E il consumatore europeo? Quale sarà il suo ruolo? Al momento sta alla finestra. Potrebbe diventare lui il nuovo punto di riferimento, ma gli manca la forza. E resta troppo (per il momento) dipendente dal mercato americano.

Conclusioni

La possibilità di un decoupling non la escludo assolutamente. Però secondo me i tempi non sono ancora maturi. Il rallentamento, questa volta, si trascinerà dietro tutte le economie del globo. Qualcuna ne risentirà di meno, altri di più. Però ritengo troppo rischioso vendere USA e comprare Cina, per passare al concreto. Anzi, se il mercato continuerà a stornare, si creeranno delle eccellenti occasioni di acquisto proprio sul mercato asiatico. Già, ma Hang Seng e Dax stanno lateralizzando e non stanno scendendo…
Secondo me è solo una questione di tempo. Prima o poi la correzione colpirà anche questi mercati. ( difatti i dati negativi iniziano a saltare fuori anche in Germania, tanto per fare un esempio, vedi la produzione industriale a -0.9% contro un +0.5% atteso). Resto quindi convinto del fatto che i listini azionari saranno tutti trascinati al ribasso dai problemi di matrice fondamentalmente americana, proprio perchè non c’è al mondo, in questo momento, una figura che possa sostituire Mr. Smith. Ma poi, come ho già detto in passato, il futuro molto probabilmente con Mr. Wang prepotentemente protagonista sulle scene.

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