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Death Cross: anche la borsa USA inizia a dare segni di debolezza
L’economia in Eurozona non è certo al massimo della forma. I dati in uscita oggi sui fallimenti aziendali in Italia sono un qualcosa di allucinante. +10% rispetto al 2013, al Sud +14%. Poi è ovvio che il nostro bel paese rappresenta per certi versi un eccezione, in quanto resta uno dei malati cronici più difficili da curare.
Ma se l’Italia non sta bene, di certo gli altri paesi dell’Eurozona non sono in eccellente forma. Ed in uno scenario di rallentamento economico, generale, Cina compresa, molti si domandano come sarà il futuro degli USA.
Secondo molti sarà a tinte fosche, con forti difficoltà a gestire il post quantitative easing. Questo lo scopriremo solo vivendo. Intanto però i mercati azionari non hanno ancora avuto delle reazioni particolarmente preoccupanti, anche se lo scenario sta progressivamente peggiorando. Visto che le small cap sono generalmente quelle che hanno maggiore volatilità e maggiore beta, e possono anche fungere da anticipatore.
Il benchmark USA è il Russell 2000. Come vedete dal grafico, la tendenza primaria rialzista, in realtà, è già stata violata da tempo e ora (anche se in pchi lo sanno) il Russell 2000 sta lateralizzando. Segnale molto chiaro, fine dell’euforia. Ma attenzione, alla lateralizzazione andiamo ad aggiungere un ulteriore tassello.
Dopo tempo immemore, anche il Russell 2000 cade nella trappola del Death Cross.
Cosa sarà mai il Death Cross? In analisi tecnica è l’incrocio tra due medie mobili, una di breve ed una di lungo periodo. In questo caso ho preso a confronto la media mobile a 50 giorni con quella a 200 giorni. Dal nome capite benissimo che non è proprio un segnale ben augurante e dal grafico è evidente che le prospettive dell’indice, in generale, non sono certo quelle di una volta.
STAY TUNED!
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NO… che dice di bello?
più tardi passo a trovarlo! 😛
apperò…. dopo il clamoroso smacco (dovuto al salvagente FED) sarà più affidabile stavolta?
ciao Danilo, hai visto su Bloomberg il mitico HIND ????????