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Daily Briefing 22 ottobre 2009 (e non solo)

Scritto il alle 10:21 da Danilo DT

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Buongiorno a tutti.
Ieri abbiamo avuto modo di vedere come umorale può essere il mercato azionario, quantomeno nell’intraday. Infatti, malgrado alcune buone trimestrali, soprattutto nel settore bancario con Morgan Stanley e Wells Fargo (più tardi approfondimento in merito), la giornata ha chiuso in modo negativo con un repentino crollo in zona Cesarini, a causa del Beige Book e a causa dellel parole di Ben Bernanke.

 

Beige Book: tono negativo

 

Ripresa anemica e lenta. Ma che belle novità! Non ce n’eravamo resi conto, perbacco! Possiamo dire grazie ad un sentiment molto positivo ed alla valanga di liquidità a disposizione, perché in altri tempi un Beige Book del genere sarebbe stato visto come un “Black Book” con tutto quello che ne deriva.
Due sono i temi di maggiore debolezza toccati dal Beige Book: consumi e lavoro. Beh, direi che la chiave è proprio tutta li. A poco servono le previsioni di ripresa del mercato immobiliare e dell’economia, se poi manca chi consuma e spende perché non c’è più lavoro. Ma tutto questo lo abbiamo anticipato da mesi. O sbaglio?

 

Intarmarket intraday

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Guardando il grafico intermarket intraday, ci rendiamo però conto che il mercato azionario ha avuto una reazione che possiamo definire “nervosa”, cioè legata proprio esclusivamente alla reazione emotiva per la prudenza legata al Beige Book. Guardate il Però sia il Dollaro (sempre molto debole) e sia il petrolio (e le commodity in generale) non hanno segnato il passo. E quindi non si può escludere che già da subito saranno nuovamente le trimestrali a farla da padrone ed il Beige Book verrà accantonato e dimenticato come tutte le cose negative, in questo periodo.

Dati societari: trimestrali di ieri

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Protagoniste come detto Morgan Stanley e Wells Fargo. Trimestrali comunque fondamentalmente migliori delle attese.

 

Dati societari: trimestrali di oggi

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Oggi tasteremo il posto ai consumi ciclici e non. Oltre ovviamente a American Express.

 

Appunto dell’autore

 

Mi sto rendendo conto che il blog, così come è strutturato, sta diventando insostenibile, fondamentalmente per due motivi.

1) innanzitutto il rapporto tempo/donazioni. Mi rendo conto che a volte rasento il livello dell’elemosina, continuando a chiedere donazioni. Ma lo faccio anche per dare un senso a tutte le ore che giornalmente spendo per il blog, rubandole agli affetti familiari, al tempo libero, alle ore di sonno ed al lavoro ordinario, tempo che soprattutto in sede lavorativa, mi tocca poi recuperare nelle ore più insensate. Credo di dare un servizio di buona qualità, visti soprattutto i feedback che ricevo via commenti e via email dai lettori. Ma purtroppo funziona così. Alla gente tutto è dovuto, ma ben ben pochi capiscono queste cose. I volumi di visite del blog sono veramente al top in Italia. Ma nessuno poi, alla fine (o comunque ben pochi amici) si rendono conto che sarebbe corretto ed equo sostenere l’iniziativa. Invece no. E allora sarò costretto a prendere atto di questa cosa e a gestire le cose in modo diverso. Fare un’area a pagamento? Non è possibile. In primis per la posizione professionale che ricopro (dovrei prendere partita IVA con una chiara situazione di conflitto di interessi) e poi perché il tutto andrebbe contro ad alcune politiche del network di cui faccio parte. Restano solo le donazioni. Ma la gente non lo capisce.

2) Oltre che fare un servizio “free”, mi ritrovo spesso anche con email di alcuni lettori che non solo pretendono risposte ed esigono una consulenza che non posso comunque dare per una serie di motivi (si tratta di una consulenza molto specifica su determinate tematiche) ma poi mi devo anche subire l’incazzatura di alcuni soggetti che danno tutto per scontato e si sentono padroni dell’Universo. Ora, visto che non credo di essere proprio un deficiente, magari non mi sta molto bene di farmi prendere per i fondelli in questo modo. Qui tutto è dovuto, credo già di fare tanto, e forse troppo. E poi a che pro? Spirito di condivisione? Certo, ma credo che ho già condiviso tantissimo. E quindi…perché a sto punto non aprire un’area dedicata solo a chi contribuisce attivamente alle discussioni e a chi sostiene l’iniziativa? Questo però significherebbe tagliare fuori migliaia e migliaia di lettori al giorno. Ed è per questo che ho spinto così tanto sulle donazioni (visto che di sponsor del blog non se ne sono presentati con proposte concrete). E’ l’unico canale di sopravvivenza che permetterebbe la continuità di un progetto che sta assumendo dimensioni importanti.

Ho voluto rendervi partecipi dei miei ragionamenti e della mia amarezza. Deciderò nelle prossime settimane come comportarmi.

 

BYE

 

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Grafici by Bloomberg. Per ingrandirli basta cliccarci sopra.

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