CURVE INVERTITE: una call sulla recessione e non solo

Scritto il alle 07:36 da Danilo DT

 

E il tasso inflazione forse ha fatto un picco. Ieri i mercati sono stati presi di sorpresa per un dato migliore delle attese. Il che fa anche un po’ sorridere ma in realtà basta poco per creare positività in un mercato scarno di emozioni.

(…) L’inflazione Usa che rallenta a luglio dà un sollievo ai mercati finanziari spingendo in rialzo le Borse europee e i titoli di Stato e riportando l’euro ai massimi da oltre un mese nei confronti del dollaro. Il +8,5% sull’anno dei prezzi al consumo Usa registrato a luglio, dopo il +9,1% precedente, e il +5,9% della componente core (in linea con giugno) riducono i timori di mosse ancora più aggressive sui tassi da parte della Federal Reserve a settembre ma gli analisti non sono inclini a pensare che siamo a una svolta per la politica monetaria Usa: se il dato generale potrebbe aver raggiunto il suo picco, da verificare è l’andamento nei prossimi mesi di fattori come i prezzi degli affitti prima di poter concludere che la banca centrale sia pronta a modificare il proprio approccio. (…) [Source] 

Quindi sembra che le cose inizino a cambiare per il meglio. Ma come tutte le volte, ci sono elementi che poi vanno in contrasto con queste news che, come potrete ben capire, n on sono certo da “strapparsi i capelli” visto che parliamo di un tasso inflazione al +8.5% e non al 5%.

La frenata inflattiva (si fa per dire) è comandata soprattutto dal petrolio. Causa anche rallentamento economico. E proprio a questo proposito, infatti, possiamo aprire una bel discorso. Infatti ormai la parola più temuta non è INFLAZIONE ma RECESSIONE.
Ed un modo per poterla prevedere è l’analisi del differenziale di rendimento 10y-2y.
Cosa significa questo spread 10-2? In linea di massima, quando i rendimenti dei titoli a 2 anni sono maggiori di quelli a 10 anni si parla di “curva invertita”, il che è una cosa anomala perché il tempo non è più premiato ma si sconta un altro fattore.

Infatti si sconta un atteggiamento più strong da parte delle banche centrali (Che operano nel breve termine e combattono l’inflazione) ma poi l’economia è vista in rallentamento e allora le stesse banche centrali, per stimolare la crescita, taglieranno i tassi di interesse, proprio perché è prevista la RECESSIONE.
Guardate ad esempio il differenziale 10-2 USA

Come potete vedere, quando si inverte (e va in negativo) l’anno successivo arriva il rallentamento e la recessione. La cosa curiosa è che molte curve dei tassi hanno già una configurazione invertita.
Qui abbiamo la curva dei tassi del cosiddetto G7

Canada, UK e USA chiaramente invertite mentre invece… In Europa? Sembra che non ci sia segno di recessione in arrivo. Possibile?

In realtà si perché come è noto la politica monetaria può anche portare a delle anomalie. Se adesso la curva USA già sconta uno scenario di questo genere visto proprio gli interventi previsti dalla FED, in Eurozona ancora non è così. La BCE si trova a dover ancora combattere l’inflazione e soprattutto un rischio economico che mette in dubbio la solvibilità dei vari paesi. Guardate la curva italiana, il premio al rischio lo si vede bene. E se abbiamo tassi in salita e recessione (quello che mi aspetto in Europa) cosa significa secondo voi? Tassi che salgono per un’inflazione che non si normalizza. STAGFLAZIONE baby….

STAY TUNED!

Danilo DT

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1 commento Commenta
kociss01
Scritto il 22 Agosto 2022 at 11:25

“””Siamo stati, purtroppo, dei facili profeti, quando qualche mese orsono, allo scoppio di un’assurda guerra, non immediatamente arrestata, anzi insensatamente alimentata, preconizzavamo le nefaste conseguenze che oggi vediamo. Credo che, mai come in questo caso, valga il proverbio, il detto, l’insegnamento che “ Chi è causa del suo mal pianga sé stesso “.””

NON DIMENTICHIAMOCI MAI CHE QUESTA RECESSIONE PROSSIMA VENTURA E’ FIGLIA DELLA GUERRA CHE A SUA VOLTA E’ STATA LUNGAMENTE PIANIFICATA A WASHINGTON E DINTORNI E MESSA IN ATTO ORA NEL MOMENTO A LORO PARERE PIU’ CONVENIENTE (cioe’ nel momento in cui gli usa erano piu’ forti economicamente e politicamente con un presidente diciamo facilmente “addomesticabile” mentre Trump non lo era affatto. nei loro piani la guerra INIZIATA QUEST’ANNO era facilmente superabile dal punto di vista degli USA ( dell’ europa chissenefrega ricordate il fuck UE del NUland???) anzi una Europa debole e in recessione uscira’ definitivamente dall’orbita di troppa dipendenza dalla Russia come materie prime e commercio). invece a quanto pare le cose sono andate diversamente da quanto programmato:
1- la russia vince sul terreno anche se fra molti dubbi e molti STOP AND GO
2- L’EUROPA ANDRA’ SICURAMNTE IN RECESSIONE MA AHI AHI ANCHE GLI USA MI SA CHE CI ANDRANNO !!!!
3- UNA INFLAZIONE CATTIVA, CHE DOVEVA ESSERE TEMPORANEA invece e’ venuta x restare chissa’ fino a quando……E SI TRASFORMERA’ IN RECESSIONE
4- UN BIDEN CHE NE ESCE CON LE OSSA ROTTE POLITICAMENTE E SARA’ DESTINATO A SOCCOMBERE NELLE ELEZIONI DI MID-TERM

NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO….

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