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CRIPTOVALUTE: per investire ci vuole consapevolezza – Seconda Parte

Scritto il alle 12:36 da Marco Dal Prà

Se c’è qualcosa che in questi ultimi anni è in correlazione con il valore di Bitcoin è il numero di “fintovalute” in circolazione: quando bitcoin segna un bel colore verde, le truffa-coin si moltiplicano a dismisura.

Prendiamo ad esempio Platincoin, una criptovaluta (???) che sarebbe gestita da una società con sede ad Hong Kong. Subito si capisce che qualcosa non va dato che di questa società non esiste nessun dato: nessun telefono, nessun indirizzo email, né partita IVA o capitale sociale, ecc.. Inoltre non c’è nessuna faccia, nessuno staff, niente CEO, nessun consiglio di amministrazione, soci… nulla.

Guarda che strano, sembra una azienda fantasma. Chissà perché…

Poi quando apri il sito internet, capisci subito che stai entrando nel paese dei balocchi: ti sparano in prima pagina una rendita passiva del 30% annuo, garantita per “nientepopodimeno” 10 anni !

Pasti gratis per tutta l’eternità, soprattutto…. se versi soldi a loro.

Scavando nel lato tecnico

Poi cosa fa uno come il sottoscritto ? Facendo finta di non vedere gli strabilianti risultati finanziari, va a scavare nelle parti informatiche e per certi versi scientifiche: ed è li che ti cadono letteralmente le braccia. Scarichi il white paper, il documento tecnico, ed anzichè trovare una trattazione matematica sulla blockchain di 70 pagine, che smonta Bitcoin con i vantaggi strabilianti di Platincoin… trovi una paginetta striminzita con una tabellina .

Bello: dire risibile è poco.

Poi ti accorgi che non esiste un team di programmatori, su Linkedin non c’è nessuno, e manca anche la classica pagina Twitter con gli aggiornamenti settimanali al software. In pratica, a differenza dalle “solite” criptovalute come Bitcoin, Ethereum & C., non c’è nulla. Zero.

Del resto, andando nel sul sito mondiale dello sviluppo dei programmi, Github, si trova che la pagina PLC Platincoin c’è, ma è stata creata nel Giugno 2018 e lì è rimasta. Si tratta di una pagina fittizia nella quale non ha lavorato nessuno; alcune righe di programma tanto per fare un pò di fumo…ma l’arrosto ovviamente non c’è.

Del resto di questa rivoluzionaria cripovaluta non esiste l’ideatore: il classico giovane informatico esperto, il nerd, che con un lampo di genio l’ha inventata… non c’è.

In poche parole, una criptovaluta senza l’esperto crypto. Più criptata di così… si muore!

Qui truffacoin, a voi studio.

 

Tornando a cose più serie

Come ho anticipato in altri articoli, vista la mia passione per la divulgazione, sto preparando alcuni seminari online in materia Criptovalute e soprattutto Bitcoin.

La presenza di queste truffe, anche in Italia, dimostra che non c’è ancora sufficiente consapevolezza sul mondo delle criptovalute, e questo porta a rischi notevoli, soprattutto per chi sta cercando di diversificare i propri investimenti (ne ho parlato la volta scorsa).

Una consapevolezza che negli Stati Uniti è già entrata a far parte di molte istituzioni finanziarie, come ad esempio Fidelity Digital Asset, che nei giorni scorsi ha presentato un articolo dal titolo per certi versi inquietante: Bitcoin renderà obsolete tutte le monete.

Non proprio un argomento leggero leggero.

Quello che stiamo leggendo: Parker Lewis che discute il ruolo del denaro nella civiltà, in che modo il mondo potrebbe convergere in una moneta unica e perché bitcoin sarà la valuta che renderà obsolete tutte le altre.

 

PS: per eventuali aggiornamenti, mi trovate su Likedin (link qui) o su Twitter (link qui).

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