Consumi delle famiglie italiane: minimi storici! E si risparmia sempre meno

Scritto il alle 15:12 da Danilo DT

Crisi consumi: gli italiani stanno cambiando stile di vita

Questa slide mette a nudo la realtà dell’italiano medio, la sua propensione al consumo e, nello stesso tempo, il suo stato di CRISI assoluta.
Una fotografia che potrebbe illustrare in modo chiaro il cosiddetto “decennio perduto” anche se ahime non possiamo ancora dire che la crisi è finita e che ora ci sarà la ripartenza.

La recessione che attanaglia l’economia del nostro Paese dovrebbe finire nel terzo trimestre di quest’anno. Lo afferma il Centro studi di Confindustria (Csc), che colloca l’interruzione della caduta del Pil tra luglio e settembre 2013, mentre per il quarto trimestre è previsto il ritorno a variazioni positive (+0,3%). Secondo il rapporto, l’economia italiana è arrivata “a un punto di svolta“, ma la ripresa sarà “lenta” e, in particolare, sarà legata alla stabilità politica, condizione essenziale per un rilancio del sistema. Restano preoccupanti i dati sull’occupazione, con quasi due milioni di posti di lavoro persi dal 2007, sulla pressione fiscale, che tocca un nuovo record, e sui consumi, che continuano a calare, anche se la flessione si riduce rispetto all’anno scorso. (…) La spesa delle famiglie, dopo essere scesa del 4,3% nel 2012, è stimata in calo del 2,8% quest’anno e dello 0,1% nel 2014, cumulando così una flessione del 7,8% dal 2007. Nei primi tre mesi di quest’anno, la differenza nei consumi rispetto ai valori pre-crisi era del 7,1%, anche se nel secondo trimestre del 2013 la contrazione della propensione a spendere dovrebbe essersi attenuata, dopo il -0,5% congiunturale del primo trimestre. Nel complesso, la contrazione dei consumi delle famiglie è stata meno intensa di quella del reddito disponibile reale, che nel primo trimestre 2013 era inferiore del 10,5% rispetto al terzo trimestre 2007. Il risultato è che gli italiani tendono a ridurre i risparmi, che scendono dal 12,7% al 9,3 per cento. (Source)

Si spende di meno e si risparmia di meno. L’italiano medio, da sempre formichina, sta progressivamente erodendo il tesoretto che si era accumulato nel corso degli anni. E lo stile di vita sta progressivamente cambiando.

Un popolo di…vegetariani?

Stiamo diventando un popolo di vegetariani a causa delle necessità di mercato: via le carni rosse ed il pesce, spazio a pollami, uova e formaggi, alimenti decisamente più economici. Un fattore che, secondo il Rapporto Coop 2013, sta riportando i livelli di consumi e distribuzione alle soglie dei lontani anni ’60.

Quindi…oltre 50 anni fa! Un bel salto indietro!

Le previsioni per il futuro sono tutt’altro che incoraggianti: il 2014 sarà caratterizzato da un ulteriore contrazione dello 0,5% nel settore alimentare, dove la media della spesa pro-capite si attesta sui 2.400 euro annui. Un valore inferiore a quello del 1971, attualizzando il costo della vita.

Quindi in questo caso ci fermiamo a circa 40 anni fa.

Ancora peggio le soglie previste per il settore non alimentare, dove la riduzione è stimata addirittura del 6,1%. Ormai l’81% degli italiani ha cambiato abitudini di consumo e, dato ben più allarmante, ad oggi sono circa 3 milioni le famiglie che non riescono a permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni. A segnare il calo più drastico nei consumi sono i settori dell’arredamento, viaggi, calzature e vestiario, ma anche prodotti per bambini.

Persino i vizi subiscono l’onda lunga dell’effetto-crisi: alcolici e tabacchi, da sempre moneta prediletta degli amanti del piacere, registrano cali rispettivamente del 4% e del 14%. Nel caso delle sigarette, il forte ridimensionamento è stato causato anche dalle varie campagne salutiste degli ultimi anni, unite ai divieti di fumo nei locali pubblici. Il risparmio, ad ogni modo, va a toccare anche il piccolo e semplice piacere di un buon caffè.

Persino le vendite di preservativi sono costrette a subire un forte calo, anche se Venere continua a resistere grazie al forte incremento delle vendite di Viagra (+8% rispetto all’anno scorso), accessori per il sexual entertainment e simili.

L’unico settore che fa registrare picchi di crescita sempre più elevati è quello del gioco: scommesse e lotterie acquistano un bacino sempre più largo di clientela soprattutto nel versante online e la stima prevista è quella di un guadagno netto superiore di ben 100 miliardi di euro rispetto al 2012.

Si va poco al ristorante e si scelgono soprattutto locali etnici, mentre sempre più persone vanno a spasso con l’iPad, alimentando una tendenza contemporanea nel segno della connettività.

Non solo cattive notizie, ad ogni modo: il ritorno al passato ha fatto sì che gli italiani riscoprissero l’antico gusto del baratto, l’abitudine al pollice verde ed alle vacanze intelligenti. Molte famiglie possiedono un piccolo orto personale, nel quale coltivano prevalentemente insalata.

Ci si scambia e presta di tutto, agevolati anche dai servizi di condivisione proposti dai social network, mentre il drastico calo delle nascite ha in qualche modo favorito il benessere degli anziani, che non sono più costretti a sacrifici di tempo e denaro per i nipotini e possono dedicare le loro giornate al benessere personale, tradotto in viaggi, palestra, divertimenti ed attività ricreative di vario tipo. (Source)

Insomma, la crisi sta cambiando le nostre abitudini. Speriamo che la mitica “fantasia” degli italiani ci aiuti a vivere comunque sempre dignitosamente anche se, ahime, l’aumento della disoccupazione non può che influire sulla qualità della vita.

STAY TUNED!

DT

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