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Consumer Metrics Istitute: sarà tutto diverso!

Scritto il alle 10:30 da Danilo DT

Il fondo è stato toccato!

Non può che essere così. È una legge universale. Tutto rimbalza, almeno un pochino… L’urto perfettamente anelastico, è pura teoria.

Ieri, venerdì 6 agosto 2010 a.D., è stato pubblicato dal Consumer Metrics Istitute, l’ultimo aggiornamento disponibile del Growth Index. Invito chiunque non sapesse di cosa io stia parlando, a dare un’occhiata ad un mio post precedente, in cui spiegavo a grandissime linee cosa venga trattato in questo indice e con quali modalità. Altrimenti vi basti sapere che il CMI monitora in tempo quasi reale i nuovi acquisti di beni durevoli non necessari. Comunque, i nuovi dati messi a disposizione non sono certamente sfuggiti nemmeno ad altri blogger worldwide distribuiti. In particolare, dshort ne ha tratto un articolo stupendo, già tradotto anche in italiano da Lucky340. Poiché vi basta cliccare sui link che vi ho già fornito per poter apprezzare tutte le informazioni che vi possono essere fornite, io mi limiterò ad un rapido copia e incolla di grafici, che tuttavia cercherò di condire in salsa “spargere ottimismo”.

Detto questo, procedo immediatamente con il primo incoraggiante grafico.

Dalle linee tracciate, in particolare grazie a quella blu, che rappresenta appunto il Growth Index, si può dedurre che la propensione di Mr. Smith all’expenditure, sta ritornando abbastanza velocemente ai livelli di fine 2008. Tuttavia, la naturale interpretazione di questo fatto muta drasticamente rispetto a quei sfortunati mesi di incertezza e inquietudine. Se dunque, due anni orsono, l’ipotesi più probabile era che gli americani, temendo per un futuro del quale non avrebbero potuto controllare l’evoluzione, avessero bruscamente deciso di “tirare i remi in barca”, indossando il robusto esoscheletro da formiche e abbandonando la trombetta da cicale, oggi le cosa appaiono diametralmente differenti.

Ne sono certo, “questa volta sarà diverso”. Visti gli evidenti miglioramenti dell’economia mondiale, e certi che ben presto il consumatori cinese e indiano, forte dei sui 80 dollari di stipendio mensile, si unirà all’orgia del consumismo occidentale, con ogni probabilità il nostro americano campione di lungimiranza ha deciso di limitare le proprie spese e invece deviare i propri sudati ( 1 persona su 7 in USA vive grazie ai soldi che gli passa il governo ) soldi verso i sereni e quieti lidi rappresentati dagli investimenti in borsa. Ecco spiegato, in questo modo, l’incredibile serie di rialzi a cui giornalmente assistiamo, e il crollo verticale nei consumi di beni non necessari.

Me lo immagino, il cassaintegrato medio, quando ieri sera, verso le 20:00 italica ora, appena letta l’agenzia che gli raccontava l’ennesimo declino nel credito al consumo, rapito da delirio mitologico e da iliadico furore, scagliava dito-veloce, come lance nell’aere vibranti, ordini di acquisto sui listini americani, mentre con voce tonante e occhi di fuoco intimava, ad una consorte angustiata dall’inesplicabile stato emotivo del compagno, e ad una sgomentata prole dall’ennesimo gesto inconsulto del dissennato capofamiglia, di emularlo, dai loro ipad lucenti, nelle scorribande di esso, mischiandosi in tal guisa ai milioni di sui pari, che come fameliche orde di lanzichenecchi, sfidano la loro buona sorte assaltando gli opulenti mercati occidentali. Si! Deve essere andata così!

Tornando a cose più serie, ma di egual carico d’ottimismo, mostrerò ora il valore totalmente inaffidabile del medesimo indice se considerato come precursore rispetto alle quotazioni di borsa. Ma si badi, non perché non sia possibile sostenere una qualche capacità anticipatrice dell’indice in questione rispetto, ad esempio, all’andamento dell’S&P 500, ma solo perché, ne sono certo “questa volta sarà diverso”. In ogni caso, la relazione tra il Growth Index e l’S&P 500 è ben mostrata dal grafico seguente.

Non male direi!

Permettetemi ora di concludere con una piccola considerazione. Poiché stiamo uscendo ( ???? ) da una recessione abbastanza pesante, la ripresa non tarderà a giungere con tutto il suo carico di buoni affari. L’indice, come ha già mostrato nel 2006, uno degli anni centrali del boom immobiliare e del credito senza se senza ma e senza garanzie, è stato perfetto nell’indicare una buy opportunity storica, e visto che “anche questa volta non sarà diverso”, …   lascio a ciascuno di voi il compito di concludere la frase come meglio crede.

By Mattacchiuz


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