CONOSCERE i BITCOIN: quale è il suo vero valore?

Scritto il alle 09:21 da Danilo DT

Qual’è il “valore aggiunto” che offre il Bitcoin? E se lo confrontiamo a fiat money e oro, cosa possiamo dedurre. L’amico Alberto prova (con estremo successo) a spiegarci alcune importanti basi in puro stile “educational”.(Guest post)

Il valore di Bitcoin

L’argomento è più vasto di quello che si potrebbe pensare ma cercheremo di essere sintetici.

Bitcoin generalmente non viene compreso perché di solito non si conosce cos’è il denaro, come funziona e la sua storia. Sicuramente ci sono anche questioni tecnologiche che riguardano Bitcoin e quando si arriva all’intersezione di argomenti diversi si tende a perde la bussola.

Si dice che Bitcoin è un test di intelligenza o per dirla con parole più concilianti, non è per pigri di intelletto. Per i non pigri di intelletto Bitcoin addirittura arriva a disarmare per la diversità di discipline che ricopre e la profondità di questioni anche nuove, poste proprio dalla sua invenzione.

Chiariamo che prezzo di un bene espresso dal mercato come incrocio tra domanda e offerta, non va confuso con il suo valore, che è l’utilità che il bene o servizio porta, parametro tipicamente soggettivo. Ma andiamo al dunque sul valore di Bitcoin affrontando l’argomento denaro.

Il denaro è una tecnologia per conservare e trasferire valore nel tempo e nello spazio. Il denaro più diffuso oggi nei paesi sviluppati si concretizza nelle righe di un conto bancario, che riporta transazioni e saldi. Tecnologia appunto.

Il denaro in generale svolge 3 funzioni:

  1. Riserva di valore. I soldi sotto il famoso materasso o nel libretto di deposito in banca svolgono tipicamente questa funzione.
  2. Mezzo di scambio: Il denaro facilita gli scambi perché è il bene più vendibile in assoluto in cambio di altro, di solito beni e servizi. Risolve un problema che rende il baratto poco pratico, quello cioè di far coincidere le volontà di scambio di due controparti in termini di tempo, luogo e scala/dimensione. Per esempio se un coltivatore di mele vuole comprare una casa con delle mele, ha 3 problemi. Un problema di tempo: ad esempio le mele maturano o deperiscono nel tempo e potrebbero non essere disponibili quando gli servono per scambiarle con la casa che vuole. Un problema di spazio: mele e casa possono essere in posti molto lontani. Un problema di scala o dimensione: per comprare una casa probabilmente ci vogliono un po’ troppe mele. Il denaro risolve appunto questo problema di coincidenza delle volonta’ di scambio.
  3. Unità di conto, ad esempio il prezzo di quell’auto è 50.000 Euro. Oppure: i conti di un’azienda vengono tenuti in Euro e non in sassi, per fare un paragone estremo.

L’ordine delle tre funzioni è anche storico nel senso che dapprima un bene è stato percepito come di valore (in verità come un bene da collezionare, conservare) e successivamente scambiato per altro ma a scuola di solito la raccontano diversamente.

Una nota curiosa. Le prime forme di scrittura di cui si conosce l’esistenza sono proprio la registrazione di transazioni e debiti sulle tavole di argilla sumeriche. In sostanza denaro.

Un bene per diventare denaro ha poi bisogno di avere alcune caratteristiche (in inglese moneyness) che già Aristotele aveva iniziato a delineare e approfittando per andare al sodo, vediamo queste caratteristiche per tre le forme di denaro oro, fiat (dal latino, denaro creato per decreto come Euro, dollaro, ecc.) e Bitcoin.

Questa tabella, elaborata da quella di un famoso articolo su Bitcoin, è indicativa e opinabile, per cui va presa soprattutto come spunto di riflessione. Per denaro fiat si intende quello di stato: euro o dollaro ad esempio, (dal latino “che sia”, creato per decreto).

Per trattare ciascuna delle caratteristiche sopra ci vuole tempo. Per ora è sufficiente evidenziare che Bitcoin praticamente stravince ed è fortissimo in alcune di quelle caratteristiche. Ad esempio è facile da difendere e difficile da attaccare da tanti punti di vista. Addirittura introduce nuove caratteristiche come la programmabilità. Una nota sulla caratteristica di resistenza alla censura: era tipica anche del denaro fiat finché era prevalentemente contante ma molto meno ora, dal momento che lo stato costringe a scambiare prettamente su canali bancari.

Le caratteristiche del denaro sono importanti per capire come poi può essere usato e che esigenze può soddisfare. Sarebbe tema da altro articolo ma ad esempio la scarsità assoluta di Bitcoin lo rende ideale sul lungo termine per proteggersi dalla naturale perdita di valore per inflazione del denaro fiat, soprattutto in paesi come il Venezuela dove l’inflazione corre rampante. Anche in Europa in verità con il quantitative easing si stampa denaro a manetta ma la popolazione non se n’è ancora accora, per ora.

Un ultimo concetto chiave per capire il denaro e Bitcoin è quello di premio monetario. Se pensiamo all’oro, il suo valore, non deriva solo dall’uso industriale e per gioielleria ma anche e forse soprattutto dal suo valore monetario, il motivo per cui viene scambiato in lingotti da banche centrali e investitori. Il premio monetario appunto.

Il valore di Bitcoin rispetto all’oro che ha anche un uso industriale, deriva quasi esclusivamente dal suo premio monetario, dal fatto cioè che funziona bene come forma di denaro in certe circostanze.

Per tirare le fila, il valore di un bene monetario come l’oro o Bitcoin deriva da come le sue caratteristiche (trasportabilità, riconoscibilità, verificabilità ecc.) gli fanno svolgere le 3 funzioni di riserva di valore, mezzo di scambio e unità di conto. La combinazione e il grado delle caratteristiche ne determinano l’impiego in circostanze diverse.

Va precisato però che Bitcoin è in una fase giovane nel suo percorso di monetizzazione: ad esempio non è ancora usato molto come mezzo di scambio e tanto meno come unità di conto.

Il punto è che per riconoscere e digerire le caratteristiche di Bitcoin secondo la lunga lista elencata sopra, bisogna sapere almeno un po’ come funziona e trattandosi di un sistema piuttosto complesso, la verifica non viene facile.

Ecco che il solito uomo della strada che critica Bitcoin perché secondo lui “non c’è dietro niente” commette due peccati infernali: 1) non analizza Bitcoin con le dimensioni sopra e 2) non conoscendone la tecnologia, non arriva a capacitarsi di come un bene digitale come Bitcoin possa mai avere del valore.

A dare ulteriore forza a Bitcoin come ad altre forme di denaro o piattaforme è l’effetto rete. L’importanza dell’effetto rete è spesso sottostimata. Se pensiamo al telefono cellulare, il suo valore non risiede solo sulla capacità di svolgere tutte le funzioni che fa, come comunicare con qualcuno o navigare su internet ecc. ma dal fatto che è diffusissimo e nelle mani praticamente di tutti, anche di persone spesso ai margini della società o in paesi in via di sviluppo.

Bitcoin ha un effetto rete molto robusto: non solo di utenti che lo detengono, che in verità sono ancora pochi ma anche di altri soggetti come i siti di scambio dove si acquistano, i minatori e i full nodes, di cui abbiamo discusso in un precedente articolo.

La conferma del valore di Bitcoin è il fatto che ormai è stato non solo accettato ma addirittura lodato e comprato da leggende del mondo della finanza, come pure è stato adottato anche da istituzioni del mondo della finanza di primo piano.

Bitcoin non è diffuso come merita solamente perché pochi hanno speso tempo a ragionare su questi e altri temi collegati mentre ci si accontenta di conoscerne il prezzo rispetto al denaro fiat come l’Euro. Questa asimmetria di informazione e di comprensione sta alla base della grande opportunità che Bitcoin rappresenta come forma di investimento o di protezione dall’inflazione sul lungo termine, nonostante l’altissima volatilità del prezzo.

Alberto Maccatrozzo

 

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