CINA: frenata pericolosa (per la gioia di Trump)

Scritto il alle 07:54 da Danilo DT

Quello che vuol fare Donald Trump è più che chiaro. Innanzitutto evitare la recessione, poi garantire ancora tanta crescita economica a scapito degli altri paesi, e poi indebolire la Cina. Frenare la crescita del PIL cinese infatti garantisce ancora per qualche anno in più la leadership globale dell’economia USA. Un passaggio di testimone che avverrà sicuramente nei prossimi anni. Trump si augura il più tardi possibile.
Secondo me Trump si sbaglia quando incolpa la Cina di svalutazione competitiva. L’indebolimento dello Yuan è la conseguenza di tante variabili, oltre che della speculazione.
Quindi se la banca centrale cinese (PBoC) è tornata ad intervenire sul mercato non è per indebolire lo yuan, quantomeno non direttamente, ma per difendere quella che è una necessità. Ovvero la crescita economica cinese.

(…) La Cina ha ridotto il nuovo tasso di riferimento sui prestiti, come previsto, la prima mossa della banca centrale dopo la recente riforma dei tassi d’interesse mirante ad alleggerire gli oneri finanziari delle imprese. (…)“Anche se ciò dovrebbe indurre le banche a ridurre leggermente i loro tassi sui prestiti, l’impatto sull’attività economica sarà marginale”, ha scritto in una nota Julian Evans-Pritchard, Senior China Economist presso Capital Economics. “Un calo di una manciata di punti base è poca cosa”.
Secondo Evans-Pritchard la Banca Popolare Cinese deve intraprendere ulteriori manovre, inclusi dei tagli al tasso di liquidità a medio termine, se vuole continuare a ridurre l’Lpr per ridurre i costi di finanziamento per le banche.
Il nuovo tasso Lpr a 5 anni è quotato al 4,85%, al di sotto del tasso d’interesse di riferimento quinquennale di 4,90%.
(…) [Source] 

Quindi è chiaro che la BPoC taglia i tassi e li taglierà ancora, ma non si fermerà qui. Seguiranno altre manovre espansive e non potrà essere altrimenti, bisigna difendere il sistema e la salute delle imprese, evitare di appesantirle, renderle più solvibili e produttive. Perché qual è il grande problema della Cina? Lo diciamo da anni: è il debito privato.
Non dimentichiamo che il debito poi è sempre debito e quindi guardate il grafico debito aggregato. Siamo al 300% del PIL. Ripeto: 300%!

Un debito molto pesante se rapportato al PIL prodotto in Cina (che è secondo oggi solo agli USA) e che per essere sostenibile, ha bisogno di una cosa: crescita virtuosa.
Ma la Cina sta rallentando anche per colpa di Trump. E questa situazione diventa quasi perfetta per il POTUS in quanto indebolisce il gigante asiatico rendendolo molto vulnerabile. Il grafico sopra parla chiaro: il debito pubblico, rapportato la PIL non è preoccupante… Ma il resto del debito non può non essere analizzato con attenzione.

Ma torniamo al punto cruciale: la crescita. Ufficialmente siamo al 6.2%. Un metodo di calcolo estremamente più attendibile (visto che i dati cinesi bisogna prenderli con le molle) ci dice invece che l’attività economica cinese cresce “solo” per un +4,64%. Una crescita che diventa insufficiente per poter rendere solvibile (e ripagabile) i crediti. Quindi aspettiamoci pure nuovi interventi di Pechino, anche molto aggressivi. Non ne possono fare a meno. Ma non per fare un dispiacere a Trump, ma perché non possono farne a meno.

STAY TUNED!

Danilo DT

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1 commento Commenta
Scritto il 22 Agosto 2019 at 09:38

*CHINA URGES U.S. TO STOP IMPOSING NEW TARIFFS: MOFCOM

*CHINA WILL BE FORCED TO RETALIATE IF U.S. TARIFFS GO AHEAD: GAO

Come volevasi dimostrare…..

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