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CEDOLE e DIVIDENDI: uno sguardo al 2023
Scritto il 23 Dicembre 2022 alle 07:56 da
Siamo ormai arrivati a fine 2022 e la maggior parte dei siti si dilettano a esprimere opinioni su quello che sarà il prossimo anno (outlook 2023).
Molti lettori sperano che la storia sia un precedente che possa ripetersi, che quindi quel mondo che eravamo abituati a chiamare “goldilock” possa nuovamente realizzarsi.
E’ palese il fatto che non ci si deve illudere perché QUEL mondo è morto e sepolto e il domani sarà per forza diverso. Ma diverso come?
In molti mi chiedono COME sarà questo domani, iniziamo a discuterne facendo però prima un salto indietro. Usciamo da un ciclo di mercato partito a marzo 2009 terminato a febbraio 2020, con un contesto di inflazione bassa e stabile, crescita economica debole e una Federal Reserve accomodante. Abbiamo assistito a rendimenti di portafoglio storicamente elevati, con le azioni statunitensi che sono aumentate di oltre cinque volte e i rendimenti dei Treasury che a 10 anni sono scesi da circa il 3% allo 0,55%.
“Quel mondo” ha avuto dei chiari vincitori:
• Chi più chi meno ha portato a casa la pagnotta e di certo non era necessario essere Warren Buffett per generare performance. Mercato unidirezionale, tutto saliva, si compra l’indice e non ti sbagli
• La sagra del growth contro il value. Contesto di tassi bassi che rendono favorevoli le scommesse di lungo termine senza dimenticare le dinamiche Covid che hanno alimentato le aspettative sul mondo tech
• USA dominanti, con SP500 che ha sovraperformato contro tutti
Poi però qualcosa è cambiato. A fine 2021, la Fed si trova in difficoltà. Il rischio recessione inizia ad aleggiare nell’aria, e diventa inevitabile riconoscere il fatto che forse l’inflazione non era poi così transitoria e che, anzi, la stessa inflazione sta diventando un’urgenza con cui dovremo imparare a convivere.
Morale, parte uno dei programmi di rialzo dei tassi più aggressivi degli ultimi 40 anni, con il Fed Funds Rate in aumento di 450 bp solo negli ultimi nove mesi. Le conseguenze per i mercati sono note.
E adesso che possiamo aspettarci?
Secondo me le strade possono essere solo due:
• Si pensa che ormai siamo arrivati ai famosi picchi inflattivi con tassi che inizieranno a scendere. e con essi, un rimbalzo ciclico. In questo contesto, la recessione sarà lieve e, anzi, diverse aziende riusciranno comunque a fare salire i profitti. In questo contesto, non avremo la replica del passato, ma di certo il mondo growth ne tornerebbe a beneficiare. Ma anche il mondo bond ne beneficerebbe.
• Oppure, e forse questo è lo scenario più credibile, ci si dovrà abituare ad un mondo diverso, con un’inflazione che negli USA si normalizzerà sul 4% e tassi che quindi scenderanno in modo meno intenso di quanto si possa pensare. In questo contesto quindi, cambiano le logiche e quindi value che sovraperforma il growth, con un ritorno anche del mondo Europa a livello di Equity, molto probabilmente. Mondo bond che avrebbe rendimenti stabilmente più interessanti, e massima attenzione a tutto quello che è dividendo. Il mood quindi che torna a pensare al rendimento e alla tangibilità, valori che forse in molti hanno accantonato troppo presto.
STAY TUNED!
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Il buon Danilo scrive : ” Mondo bond che avrebbe rendimenti stabilmente più interessanti, e massima attenzione a tutto quello che è dividendo ” …. Sono d’accordo
Di Bond di qualità sui quali giocare la partita ce ne sono tanti….. Di Equity con Prezzo/Dividendo interessante e magari P/E molto contenuto ce ne sono certo meno…
Il mio Pistarr Indicator* ( chissà se qualcuno vagamente lo ricorda) segnala un titolo con un valore circa pari a 2 (cioè valore del dividendo, quasi doppio rispetto al P/E)
In parole povere, Dividendo oltre 12% e P/E poco sopra a 6
Qualcuno è interessato?
Buon Natale a tutti i colleghi ed alle loro famiglie