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Carry Trade e gli arabi

Scritto il alle 10:50 da Danilo DT

Nell’ultimo anno è stato il grande protagonista dei mercati finanziari. E più volte ne ho parlato nei vari post. Mi sto riferendo al carry trade. Per leggere la definizione dello stesso vi consiglio di cliccare qui e visionare il post sull’argomento.
Sembra che qualcosa stia cambiando. La correlazione tra le borse (nella fattispecie l’indice USA che considero il vero benchmark mondiale, ovvero lo S&P 500) e il cross EUR/JPY sta cambiando. Come anche sta mutando il rapposto tra lo stesso SP 500 e il cross USD/JPY. Per farla breve, la correlazione tra i due nonè terminata am è notevolmente rallentata. Guardate il grafico qui sotto, così potete rendervene conto…

S&P500/eurjpy

Cosa potrebbe significare? Quali sono i motivi di questa situazione? Sicuramente molte operazioni speculative aperte sullo Yen sono state chiuse a causa dell’aumento della volatilità. Però è anche vero che negli ultimi tempi lo scenario valutario mondiale sta mutando considerevolmente.

Super Yuan e mini dollaro

Innanzitutto non possiamo assolutamente sottovalutare l’impatto di una “nuova” valuta, che nei prossimi anni vestirà i panni di protagonista sui mercati finanziari. Mi riferisco alla valuta cinese, da sempre agganciata al dollaro USA e solo ultimamente (parzialmente) sganciata dal biglietto verde. E vedrete che sicuramente questa valuta nei prossimi anni si rafforzerà. E poi c’è il mini dollaro. La debolezza del $ ha portato ad un rafforzamento di tutte le valute, compreso lo Yen. Personalmente io inizio a vedere all’orizzonte un nuovo mondo nel campo delle valute, con un dollaro non più protagonista come in passato (pensate a Bretton Woods) e nel contempo due nuove valute, l’Euro e lo Yuan che acquistano prestigio e posizioni. E poi ci sono anche le valute arabe… Ma al momento sono ancora riposte in secondo piano.

E gli arabi continuano con lo shopping: Abu Dhabi Investment

Proprio ieri scrivevo del fondo arabo Abu Dhabi Investment, che ha deciso di investire la cifra di 7.5 miliardi di dollari nel capitale di Citigroup. Ed è altrettanto recente la notizia di un investimento fatto con il fondo Dubai International Capital, società mediorientale, braccio finanziario di Dubai holding (investment company controllata dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, le cui partecipazioni spaziano dal real estate all’energia alla biotecnologia ai media), che ha acquisito una quota significativa del capitale di Sony. E sepmre lo stesso fondo tempo fa, si era comprato quote di EADS, HSBC, Daimler, più quote in hedge fund, e fondi di pruivate equity. Anceh perchè, coi soldi fatti con le materie prime, i signori del petrolio non sanno come investire il denatro. E sicuramente possono approfittare di un mercato che sta diventando per certi versi interessante (in quanto le valutazioni sono scese) per entrare all’interno di collossi globali. Anche se, secondo me l’ingresso sia in Citigroup che in Sony, è un segnale chiarissomo di una finanza che si sta evolvendo.
Come vedete gli equilibri anche della M&A si stanno spostando dove ci sono ingenti capitali da investire: Russi, Arabi, Cinesi e Indiani (non dimentichiamo intanto che già un po’ di tempo fa la Mittal, società indiana,, si era comprata niente poco di meno che la Arcelor…). Il post “I nuovi ricchi” non poteva essere più azzeccato.

 

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